¶ Terço la lexiva della boccata, lavandone el vetro e sfrecando con questa asprella e della rena delli fiumi stacciata, fa ciaro el vetro e luxtro ¶ L´olio del taso, lavando el vetro con esso, el fa chiaro e luxtro. ¶ Quinto : e um pugno de sale e bullire insieme con remolo e fregando poi con questo remolo facto con l´aceto, com questa asprella, molto fa chiaro e lucente. ¶ Sexto : la calcina del forno, stacciata e bollita con la lexiva della boccata e fregando el vetro con l´asprella, questa è sopra omne rececta da fare necto el vetro. ¶ Et nota che questi vetri volgliono essere messi a mollo nella lixiva per um dì e una nocte, che la roçça che è sopra i decti vetri se maceri. ¶ 7° : la palglia arsa e lavarne el vetro con l´aceto e stripicçare bene con l´asprella e con folglie de fico, molto fa lucente el vetro. ¶ 8° : la rena, cioè el sabione stacciato, sfregane el vetro con l´asprella con um poco de sugro, fa el vetro chiaro molto. ¶ 9° : la calcina viva stacciata, sfregarne el vetro et fa necto. ¶ 10 : el vetro pisto e sfregarvelo con un suovero o feltro, fa molto necto. ¶ XI : l´alume de feccia sfregarne el vetro, fa molto chiaro e necto. ¶ 12 : la scalglia del ferro stacciataa, sfregarne el vetro con un pecço //