Della terra, imbianchita Cap.(itol)o 4.
Adesso metti, della terra imbianchita parte vij° e del Aria retificata parte iij, in una boccia intera, e sigilla con il suo recipicente ben’ lutate le giunture, e metti in forno filosophico, nel quale mantieni il fuoco, in maniera, che non si possa ne crescere ne minuire, e stilla l’aria con gran diligentia, rimetti lo stillato sopra la terra, è di nuovo stilla, e rimetti, cosi facendo fino che si conguinghino, insieme p(er)fettamente, senza separatione alcuna, il che accade nella 7/ma prima operatione Reiterata. di poi R(e)z(ipe) parte due di fuoco, e metti in detta boccia sopra l’aria, è la terra, e dà fuoco de filosophi, pestando Cogendo, et aciterando l’opera fino che si conguighino et riunischi insieme, il che viene nella 7/ma seconda reiteratione il che fatto, della p(ri)ma acqua, parte una, e metti in u(n)a boccia e fà che tutta si fermenti, tre di, è tre notti, senza fuoco, et cosi la congiugni , con i suoi elementi, e complessionati, et p(er)fettamente congiunto: R(e)z(ipe) tutta la p(ri)ma acqua, è mettila sop(r)a questa materia, in una boccia, et allocavi appariranno, in finiti colori, che non si considerano, di poi accomoda là boccia al solito al fuoco, e distillare l’acqua 2°, i, filosophi e di nuovo rimettila nella d(ett)a boccia, e stilla, e reitera fino che la materia, rimanga nel fondo del vaso rossa, et chiara se(n)za variatione di colori, il che sarà nella 7/ma terza reiteratione e allora si chiama latoni, del quale disse un’ certo filosopho morendo che il latone, quando sarà rosso, è in utile, ma dopo la Rubificatione, se si convertirà imbianco varrà
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assai, adu(n)que, devi desiderare la bianchezza del’ Carbonchio totalmente ne faccino cristallo. 2° che asseriscono, i, filosophi dicendo caccia fuori quello che è dentro, e metti dentro quello che è fuori, e questo si come son’ due vie, si deve fare due volte finalmente R(e)z(ipe) la detta materia preparata, e diseccata, et metti, in Boto fisico, et il detto boto, con la materia, metti in fuoco, di Reverbero, e con diligentia avvertisci al vaso luta le guinture, e guarda, et osserva, in che modo si facci nero in giallisca, arrossisca, et imbianchisca, et in meno di tre hore, peneturà il fumo nel corpo, è lo spirito si fisserà, et sarà come latte rappreso, liquido, e penetrante, allora levandolo dal fuoco, è elesire, et medicina p(er)fetta, p(er) imbianchire, e cade sop(r)a il doppio di lui, et all hora hai fatto del Carbonchio Critallo, et questo è il pui difficile p(er) il vero magisterio che e là pietra filosophica, Imperò che la tintura rossa facilm.(en)te si fà con poca fatica, e manco spesa, ma la bianca difficilm.(en)te e con gran fatica, grande industria, e tempo, e spesa non piccola, ma seguitando in sino alla rossezza, si che del d(ett)o Cristallo, ne facci carbonchio, all hora sarà elesire, è medicina p(er)fetta p(er)tignere rosso, e cade sopra il doppio di lei, et qu(est)o è il vero segrato de filosophi, et hai questa pietra, della q(ua)le si fà l’operatione, propietà è virtù infinita. Impero che quando, è preparato, mondifica, i, Corpi dalle malattie accidentali, e conserva la sustanza in maniera, che non apparischino in essi, conturbationi, di Contrarij, e q(uest)e’ sapore di Corpi, e loro sp(irit)o, e loro anima, p(er)che si consumi
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con essi, li solve senza danno alcuno, e questa, è la vita de motti è la loro resurretione medicina, che conserva, i corpi, e purga le loro superfluità, è chi lo saperà di essere, libero dal Invidia si contenterà, è la sua discretione, penetrerà al altissimo de cieli, e la bisso della terra, e chi non saprà, sappi che non gli è concesso di sopra, d’onde viene ogni p(er)fetione, et ogni dono boniss.(im)o da l Pre(n)de l’ami, et ho d.(ett)o questo accio a tutti sia noto, che questo magisterio, non si puo havere se non p(er) dono di Dio il quale lo da a chi egli Vuole: