Della preparatione del acque Cap.(itol)° 7.°
Quando l’acque son’ cosi fatte, R(e)z(ipe) l’acqua d’oro, che è la p(ri)ma che hai fatto, e dividila in due parti uguali, e vasche d’una di queste metti a stillare in. S. e sop(r)a l. S. mettivi T. è poni in D. quello che si stillerà sop(r)a a. O. il quale è fuoco di 2° grado, e distillerai, la qual acqua e stillata che appresso
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i, filosophi antichi si chiama deserto, è serberai ciascuna p(ar)te di esse, nel suo vaso, e tutte le fecce separate, come hai fatto del’ acqua d’oro, et nel istesso modo farai dell’acqua degl’ altri metalli, dividendole per parte eguali, stillando l’acqua d’ogni metallo, e servando le fecce, di Poi R(e)z(ipe) l’acqua d’oro la quale hai stillata p(er) lambicco, et R(e)z(ipe) le fecce, di tutte adue l’acque, e metti in una di quell’ acque, e nel’ altra non mett(e)re niente, e cosi farai dell’altre acque, degl’ altri metalli, come hai fatte d’ esse nel suo p(re)p(arat)o vaso, e dopo che haverai fatte è finite tutte queste cose, seppellisci tutti i, vasi dove sone le fecci, di tutte adue l’acqua, un braccio e mezzo sotto terra, et chiudi la bocca del’ ampolla, con mastice, et in censo, e di sop(r)a, poi quoio di castrato, è mettivi qualche cosa altra p(er) conservare la bocca dell’ampolla, è metti l’acque che no’(n) hanno fecce, ciascuna nel suo vaso al Aria, in luogo chiaro e sospeso con’ un filo gagliardo, e scieno beneturate (sic!), et in luogo che nessuna cosa gli facci danno, e tutte queste acque sotto terra, e sospese in Aria, sieno messe in un medesimo giorno, estieno cosi, ne loro luoghi un’ anno intero (unknown sign)