Carbonchio Cap.(itol)° 8
Il carbonchio, fra tutte le pietre, è di maggior’ valuta, ap(re)sso tutte la nationi, mediante la sua gran’ nobilità, e la sua Compositione è tutta d’oro:
R(e)z(ipe) mollo di cera, è sia vacuo, è quel che non sarà vacuo sia tondo, e mettilo nel vaso, dove, è stata l’acqua, che è stata un’anno sotto terra, la qual acqua, si chiama in durativa è terrestre, è chiudi il vaso p(re)sto con il suo cop(er)chio, e cosi sia quel mollo di cera, notando sop(r)a l’acqua, p(er) spatio di una salveregina, e di un credo, e di poi lieva quel mollo di cera, con tanaglie (sic!) d’oro o vero d’ Argento dorate, e di mena detto mollo in torno ad(ett)o vaso, è lascialo stare p(er)lo spatio sop(r)a d(ett)o è p(re)sto la detta acqua si congelerà, che è nel detto mollo a modo di gomma, di poi il detto mollo con le dette tanaglie (sic!) e rivolta quel che e di sop(r)a di sotto, talmente che la gomma tocchi, l’acqua in durativa, e se p(er) avventura sarà nel’ fondo, non importa, e stia cosi p(er) iij giorni naturali al sole gagliardo, e di poi rimuovi el detto mollo con il vaso dalla pietra, e mettilo al’ombra p(er) altri iij giorni naturali, e di poi mettilo in decotione, o lascio p(er) nove giorni naturali, nel suo bicchiere di vetro, e di poi lievalo, et mettilo in decotione ottaesi’ p(er) vij° giorni naturali, di poi mettilo in decotione, il doppio piu dulp: Bucis p(er) dieci giorni naturali di poi lieva il tuo carbo’(n)chio
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i quale ha’ preparato il tuo Artificio, mediante la natura virtù, e valore, come è il naturale generato dal mondo mag(gio)re rosso come fiamma le sue virtù son queste.
La p(ri)ma che risplende di notte come fiam’(m)a di fuoco, et è contrario à tutti, i, veleni, che portandolo adosso, chi ne mangiera o berà, non gli potrà nuocere
Ancora la vista mortale del basalisco, non gli nocerà, ne il morso di tigrone, di Vipera, ne di Aspido, ne Aria pestilentiale, ne peste, et ancora mettendolo, al Collo di uno epiletico, e chi lo porta farà grato, à Re e Principi.