In Pisa feci esperienza della cenere dell'herba detta Felce, che in tanta abbondanza nasce in Toscana, laqual'herba vuol esser tagliata dalla terra quando è verde alla fine del mese di Maggio sino a mezo Giugno, e a Luna crescente, quasi vicino alla sua oppositione con il Sole, perche all'hora detta herba è in perfetione e da molto sale, più che non faria in altri tempi, e di miglior natura e nervo e bianchezza, perche quando si lasciassi seccar da se sopra ii terreno, da poco sale e poco buono. Questa herba tagliata dalla tena, come sopra, e ammontata presto appassisce, all'hora si abbrucia benissimo, e lascia la sua cenere. Da questa cenere con le regole, osservationi e diligenze dette di sopra nel sale di polverino di Levante se ne cava un sale purificato e buono: del quale io feci fritta con tarso bello, e ben stacciato, la qual fritta in padella colo benissimo, e mi dette un cristallo bello, e molto più dolce del cristallo ordinario, poiche haveva assai nervo, e si piegava molto più che non fa il cristallo ordinario, tirisi in fili sottili, come lo feci tirare, e a questa fritta se li può dare il colore del giallo d'oro stupendo; avvertendo che non vi sia dentro sale di tartaro, come sopra si e avvertito, perche ne anco in questa venia il giallo d'oro, e il giallo d 'oro, che si da a questo cristallo viene assai più bello, e vago, che non fa nel cristallo fatto con il sale di polverino di Levante, e di questo cristallo se ne può fare ogni sorte di lavoro, come dell'altro.