La fritta non è altro, che una calcinatione de i materiali che fanno il vetro e se bene senza calcinatione fonderebbono, e farebbono vetro tuttavia, questo succederebbe con una lunghezza di tempo, e fastidio grande, e però è stata trovata tal calcinatione di fare e calcinare la fritta nel fornello detto calcara, che quando è ben calcinata e Ia dosi de i materiali sia giusta, conforme alla bontá delle sode, fonde prestissimo in padella e polisce a maraviglia. La fritta, che è fatta di polverino, farà il vetro bianco, però farà vetro ordinario, la fritta fatta di rocchetta pur di Levante fa
il vetro bellissimo, che si dice cristallino, la Soda di Spagna, se bene e più grassa delle sopradette per ordinario, tuttavia non fa il vetro cosi bianco e bello come la di Levante: perche sempre tira un poco all'azzurigno.
Adunque per farla, il polverino si stacci per staccio fitto, i minuzzoli che non passano si pestino in pile di pietra e non di metallo, acciò non piglino il suo colore, il simile si faccia alla Rocchetta e alla soda; pero ciascheduno da per se: e in effetto operare, che sieno ben peste, e stacciate per staccio fitto, che come dice il volgar proverbio nell'arte vetraria, Staccio fitto e legna secca fann' honore alla fornacie. Adunque qual si sia di queste sode, per esempio libre cento di soda vuole ordinariamente libre ottantacinque in novanta di tarso, quale, come sopra si è detto nel cristallo, vuole esser sottilmente pesto in pile di pietra sempre mai, e non altrimenti, e poi passato per staccio fitto, e più e manco secondo la bontà delle sode e della loro grossezza, che se ne deve fare sempre il saggio di quanto porti, come è noto nell'arte: della rena poi, e massime quella di Toscana, che fa nel Val d'Arno per essere molto più grassa e havere in se più copia di sale che non ha il tarso, se ne da sempre più sei, e otto libre per cento, però questa rena deve esser ben lavata di ogni sua terrestreità inutile, e poi stacciata che cosi farà un vetro bianco e bello, però il tarso fa sempre più bello di quanta altra rena che sia in Toscana. Trovata la debita dosi della rena, o del tarso, come sopra si deve mescolare, e unire prima benissimo insieme, con le sode o polverini bene stacciati, e cosi mettere in calcara quando è calda e distenderla bene, e in principio mescolarla, e agitarla con il ravolo in la calcara, acciò si calcini bene, e continuare cosi fino comincia a massarsi, e venga in pezzetti, come nocciole e continuando sempre il fuoco per
cinque hore, che quando il fuoco è stato continuato a ragione, e sia stata Ia fritta ben lavorata con il riavolo in detto spatio di cinque hore la fritta è fatta in tutta perfettione, e quando vuoi vedere se è bene fatta cavandone un poca, come è fredda se e bianca, e giallosa e pare leggiera, all'hora è fatta; il calcinarla più di cinque hore non è male: perche quanto e più fatta e calcinata; meglio e più presto fonde in padella, e nel stare un poco più in calcara consuma, e perde il gallognio, e rozume che ha in se, e il vetro viene più purgato e purificato, cavata, che è Ia fritta della calcara: cosi calda e infocata, se Ii da per sopra tre, o quattro secchie d'acqua fresca, poi si mette in terreno in luogo humido e fresco: e il fango, che avanza, quando si fa il sale, come sopra s'è detto, si costuma metterlo nelle medesime conche dove è stata Ia Iiscia del polverino, sopra empierne di acqua comune; tenendo sotto le conche catini, che ricevessero l'acqua che a poco a poco stilla per dette residenze e fango, che venirà una liscia assai forte, questa pulita e chiara si tiene a parte, e con essa di quando in quando si va annaffiando la fritta sopradetta, laquale quando è stata amontata in luogho humido e annaffiata con questa liscia per spatio di duoi, o tre mesi, più, che quanto più meglio, all'hora detta fritta si ammassa insieme come una pietra, che bisogna con il zappone spezzarla. Allora come è in padella in poche hore fonde stupendamente e fa un vetro bianchissimo, quasi come un cristallo. Perche questo ranno gli lascia addosso il suo sale, che fa questo effetto; quando non si ha di questo ranno, si deve annaffiare con acqua comune, che se bene non fa quello effetto grande della liscia sopradetta, tuttavia gli fa bene, e la rende più facile alla fusione, pero la fritta vorrebbe sempre star fatta qualche mese, che sempre cosi acquista, fa consumare manco legne, e fa il vetro pulito e dolce a lavorare.