Se metterai in padella la fritta fatta di polverino, haverai vetro bianco, e bello, detto vetro comune, il modo di fare le fritte di Polverino e di Rocchetta si è detto chiaramente al suo luogo. Se metterai la fritta di Rocchetta, all'hora si darà un vetro bellissimo detto Cristallo, quale è mezzo tra il vetro ordinario, e il bollito, altrimenti detto cristallo: la fornace si stizzi sempre con legne forte e secche, guardandosi dal fumo che sempre nuoce e fa nero, e tanto al vetro bianco detto comune, quanto al cristallino si dia la sua dosi, e parte di manganese del Piemonte e questo preparato, come si è detto nel bollito chiamato cristallo, acciò venga bello, perche il manganese gli toglie il verdiccio e pavoniccio, che per ancora hanno sempre mai questi vetri, e il cristallino almeno per una volta si deve tragietare in acqua, che di cosi haverai cosa bella, e chiara, l'istesso se potrai fa ancora al vetro comune per haverlo in perfetione, poi si ritornano in padella al solito, e come sono puliti, e belli si faccino lavorare in quei lavori, che fa di bisogno, avvertendo che il tragietare in acqua si fa secondo i gusti, che se bene si può fare senza esso, tuttavia quando si desidera vetri belli più dell'ordinario, questo è necessario: perche oltre al farlo più bianco, lo calcina, che pulisce bene, e ha poche pulighe. Avvertendo sopra ogni cosa, che se al cristallino, e anco al vetro comune si darà a ciascuno da per se su la fritta a ragione di dieci libbre per cento di sale di tartaro purificato, fa il vetro e cristallino senza comparatione più bello che l' ordinario, e più tenero a lavorare, guardando nondimeno che nel cristallino non si buttino dentro i colletti, ove e l' attaccatura del ferro della canna perche questi sempre fanno nero, ma si mettino nel vetro comune. Il sale di tartaro si avverta, di darlo quando si fa la fritta e all'hora mescolarlo con il tarso, o rena insieme con il Polverino, o vero Rocchetta stacciata, e si faccia fritta al solito. Il modo di fare il sale di tartaro purificato per I'opera sopradetta e l'infrascritto, cioè.