Habbisi del Tartaro, che altrimenti si dice Gruma di botte di vino rosso, e sia gruma grossa, e non in polvere, questa si abbruci in pignatte di terra infra carboni accesi, che venga calcinata nera, e si abbruci ogni sua ontuosità, e che voglia cominciare a imbiancare, però non sia bianco, perche se imbiancassi non saria buono il sale; detto Tartaro cosi calcinato si metta in catinelle di terra grande, piene di acqua comune calda, anzi in pignatte di terra vetriata, e si faccino bollire a fuoco lento, e piano di tal maniera che in due hore cali la quarta parte dell'acqua, all'hora si levino da fuoco, si lascino freddare e chiarire l'acqua, laquale si decanti, che farà una liscia forte, e si ritorni nuova acqua comune in dette pignatte, nel modo detto, e sopra le residenze del tartaro, e si bolla come sopra, e questi si reiteri sino l' acqua non venga più salata e carica di sale, all'hora queste acque pregne di sale si feltrino, e la rannata chiara e feltrata si metti in orinali di vetro a svaporire in cenere di fornello a fuoco Iento, che in fondo rimarrà un sale bianco; questo sale di nuovo si solva in acqua comune calda e si lasci in catinelle a posare per dui giorni, poi si feltri, e si ritorni di nuovo in orinali a svaporire a fuoco Iento, che in fondo rimarrà un sale molto più bianco della prima volta, qual sale di nuovo si solva in acqua comune calda si lasci posare per doi giorni, e poi si feltri e si svapori, come sopra in tutto, e per tutto, e questo modo di solvere, feltrare e svaporare questo sale di tartaro si reiteri per quattro volte, che all'hora farà un sale bianchissimo più della neve, e purificato in gran parte della sua terrestreità, quale sale mescolato con il Polverino, o Rocchetta stacciata con la sua dosi di tarso o rena, farà la fritta che in padella farà cristallino e vetro comune molto più bello assai che non si fa senza I'accompagnatura di questo sale di tartaro, che se bene senza esso si fa cristallino bello, tuttavia con questo sarà molto più bello.