Il Croco di Marte non è altro che una suttigliazione e calcinazione di ferro: per mezzo della quale la sua tintura, che in vetro e rubicondissima, si apra di maniera che comunicatasi con il vetro, non solo manifesti se stessa ma faccia che tutti gli altri colori metallici che per ordinario nel vetro sariano occulti, e morti, apparischino vaghi, e risplendenti: perche questo è il mezo di fare apparire l'occultezza metallica: io metto quattro modi di farlo, e il primo è
Habbi limatura di ferro, potendo havere di acciaio e meglio, questa si mescoli bene con tre parte di zolfo polverizzato e in coreggiuolo, come sopra si è detto del ferretto si tenga in fornello a calcinare, e abbruciare tutto il zolfo benissimo, che succede presto, e si lasci stare in fra carboni ardenti per quattro hore; poi si cavi e si polverizi e stacci per staccio fitto, all'hora si metti in coreggiuolo per sopra coperto e lutato e si tenga nel era della fornacie presso al occhio o vero lumella per quindici giorni, o più, che all'hora piglia un colore rossigno pavonazziccio quasi purpureo, questo serva in vaso serrato per uso de i colori de i vetri, perche fa molti belli effetti.