L'acqua marina, anzi il colore detto acqua marina e uno dei principali colori che si dia al vetro e a volere che sia bello e di tutta prova si deve sempre mai fare nel bollito, altrimenti detto cristallo artifiziale perche nel vetro comune non vien bello, e nel cristallino se bene vien più bello che nel vetro comune, tuttavia solo nel bollito detto cristallo viene in perfetione. Avvertendo che ovunque si vuol fare l'acqua marina, per niuna maniera a tal vetro se li dia dato il manganese per prima: perche questo dato etiam che il fuoco poi l'habbi consumato, tuttavia lascia una qualità nel vetro, che sempre fa negreggiare l'acqua marina, e gli da imperfetione e bruttezza grande. Adunque per fare un'acqua marina di garbo e bella si piglierà la fritta di cristallo e si metterà in padellotto senza dargli punto di manganese, e come e fuso e pulito bene, per sopra fa un sale, quale nota sopr'il vetro in forma d'olio, questo si cavi con le cazze di ferro da i conciatori, come ben sanno, e si cavi tutto con ogni diligenza perche restandovene saria il colore brutto e untuoso, e si Iasci che il vetro pulisca bene in tutta perfetione, all'hora per esempio a un padellotto di libbre venti di cristallo in circa si pigli oncie sei di canterello calcinato e preparato, come si e detto per fare il colore celeste, o vero di gazzera marina al capitolo ventesimo, e a questo canterello calcinato si dia un quarto di zaffera preparata, e si mescolino bene queste due polveri, e si dieno al detto cristallo in tre volte, sul principio questa polvere fa gonfiare ii vetro con il palaccio che quando il canterello e calcinato bene e a ragione gonfia tanto che farebbe andare fuori del padellotto tutto il vetro: e però in questo si usi diligenza, si lassi posare il vetro acciò incorpori il colore per tre hore, poi si tomi a mestare il vetro, e se ne cavi fuori una prova e si vegga se e carico a
bastanza e così si fa il colore e più carico e men carico: perche per fare
vasi e bicchieri dove il vetro va sottile si deve far carico di colore bene e per far canne grosse da conteria non tanto carico di colore, e per fare canna da ferraccia deve essere carico bene di colore, e in effetto si deve caricare il vetro di colore più o meno secondo a che lavoro deve servire, che questo si lascia al giuditio di chi fa fare i lavori perche lo stil è di farne sempre la prova, e pendere nel manco perche sempre si possono caricare i colori massime quelli si danno al vetro, quando e pulito; in capo di ventiquattro hore, che harà hauto il colore, si deve lavorare avvertendo sempre che avanti si lavori si mescoli bene il vetro fino nel fondo del padellotto, acciò il colore si unisca e si sparga per il vetro, perche quando sta posato il vetro, il colore va in fondo e sopra resta il vetro scarico di colore, però di quando in quando si mescoli se il bisogno lo richiede, con il medesimo ordine, regola e dosi si possono tignere le padelle grande di trecento e quattrocento libbre di cristallo per Ia fornace, dove si fa la canna da conteria. Questo modo di fare l' acqua marina lo provai in Firenze l'anno 1602 nel Casino e ne feci assai padelle per canna da conteria, dove sempre venne bellissimo colore. Avvertasi che a Murano per canna da conteria pigliano meta fritta di cristallo e meta fritta di rochetta e viene nondimeno acqua marina bella; pero in cristallo solo viene bellissima.