Congelatione di Mercurio, et fissatione di qualsi voglia Amalgama. Cap.(itol)° 27
R(e)z(ipe) Tataro di Vin bianco. Calcinato bianco come neve, fanne polvere, et metti in orina humana, feltrata una volta, et sia Calda et mescola co’n qualche legno. e subito si solverà, et inanzi che raffreddi distilla p(er) feltro, et quello che si distilla p(er) esalare l’orina, et il tartaro rimarra nel fondo, di nuovo mettivi sop(r)a del’altra orina, et fà come sop(r)a, et cosi seguita sette volte l’ultima volta secca il Tartaro, e gettavi sop(r)a del’aceto forte stillato, et in esso disolvi il tartaro, et dissoluto diseccalo p(er) essaltatione, et cosi farai tre volte, è l’ultima volta prova, se corre sop(r)a a una lamina senza fumo, se no(n) reitera, solvendo, et rapigliando, fino che ne segua la fissatione, finalmente solvilo in acqua vite finiss(im)a, et con fuoco lento stilla nelle ceneri, quest’acqua salira molto md(?) e bolita p(er) la sua distillatione, et il tataro rimarrà quasi secco, ma non lo lasc(ia)re diseccar’ troppo p(er)che la virtù del’acqua vite salirebbe, et non faresti niente, però faccisi fuoco lento, et come ho d(ett)o accio la materia totalm(en)te no’(n) si secchi ma rimanga come unguento, di nuovo gettavi acqua vite et fà come p(ri)ma solvendo, et distillando, et qu(esto)o lo
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lo farai piu volte, e quanto piu e meglio, l’ultima volta seccalo, et a l’hora haverai medicina boniss.(im)a R(e)z(ipe) adu’(n)que tartaro cosi preparato, et mettilo a solvere al’humido et p(er)che instanze si solverà, serba questo, che è soluto in un vaso ben serrato, accio non exali, et se in questo olio bollirai il mercurio, o vero l’Amalgama, certam(en)te si congelerà, et finerà a laude di Dio