A uno padellotto di fritta di Cristallo che non abbia havuto manganese e che sia desalato bene con ogni diligenza: perche io non usavo mai tragettare il cristallo quando vi volevo fare l'acqua marina, ma lo facevo in quel cambio desalare con ogni diligenza, sia per esempio di libre quaranta, quando e fuso e pulito benissimo si habbi once dodici di ramina di tre cotte sopradetta nel capitolo 25 e in essa si mescoli meza oncia di zaffera preparata, come si mostra al Cap. 12, si unischino bene insieme queste due polveri e si dieno in quattro volte al padellotto che così il vetro la piglia meglio, si mescoli bene il vetro con ogni diligenza e li lasci stare per dua hore, e poi si torni a mescolare di nuovo, e se ne cavi una prova e se il colore è carico à bastanza si lasci Stare che se bene
l'acqua marina pare verdeggi, tuttavia il sale, che e nel vetro, mangerà
e consumerà detto verdeggiare e sempre farà tendere all'azzurro, e in capo di 24 hore si potrà lavorare: per quello effetto che sarà fatta e secondo il suo colore più carico e men carico che l'havrai, perche i colori si caricano sempre mai con dare nuova polvere, e si scaricano con cavare del vetro tinto, e mettene del bianco non tinto e della medesima natura e qualità, e così tutti i colori si riducono al segno desiderato, che questo non è possibile potersi insegnare con regola precisa, ma resta nella discrezione di chi lavora. Questo di fare l'acqua marina è stato sperimentato molte volte da me senza mai fallirmi, e se con la fritta di cristallo si mescoli la metà di fritta di rocchetta verrà acqua marina bella per conteria, però nel solo bollito è bellissima a maraviglia.