A uno padellotto di libbre sessanta di fritta di cristallo, che sia desalato benissimo, come sopra s'è detto e non traggiettato in acqua: perche, come ho dichiarato quando facevo l'acqua marina, non costumavo mai tragiettare in acqua il cristallo e mi pareva che venisse meglio; però in questo si può provare nel uno e nel altro modo e attenersi al meglio, adunque a dette libre settanta di cristallo, quando è pulito benissimo, si dia libbre una e mezzo di detta ramina, fatta con manco spesa, come sopra, e con essa si mescoli oncie quattro di zaffera preparata, mescolando bene insieme queste due polvere, poi si dieno al detto cristallo in quattro volte, mescolando bene la polvere con il vetro per duoi hore, poi si torni a rimestare bene al solito, e se ne cavi una prova e se il colore piace si lasci così non havendo bisogno di caricare per ventiquattro hore, poi si torni a mescolare il vetro di nuovo, acciò il colore venga bene unito, e si lavori in quei lavori che più gustano e questa sarà un'acqua marina bellissima, come ho fatto io molte volte con felice successo.
Il caricarla più e manco si deve fare secondo i lavori a che deve servire, però sopratutto si deve avvertire che la ramina sia calcinata a proportione per canne di conteria si mescolerà la metà di fritta di rocchetta con fritta di cristallo che sarà acqua marina bella in ogni modo.