Pigliasi fritta di polverino facendola passare per staccio libre venti, di calcina di piombo libre sedici che sia tutta passata per staccio, queste dua si mescolino bene insieme in questa maniera benissimo mescolati si passino insieme per staccio, e di così si uniranno, allora si mettino in padellotto che non vada troppo caldo che in capo di otto o dieci hore al più saran fuse benissimo, allora si cavi tutto in acqua e il piombo ritornato in corpo che sarà in fondo al padellotto con ogni diligenza possibile si cavi tutto dal diligente conciatore di fornaccie, acciò non facci sfondare il padellotto e ancora si guardi nel vetro tragiettato in acqua minutamente che sempre vi suole essere del piombo ritornato in corpo, questo con ogni diligenza si separi dal vetro acciò non ritorni in padellotto, allora il vetro separato da ogni piombo si ritorni nel padellotto, lassandolo per sei in otto hore in circa, che sarà fuso benissimo e si tragetti in acqua, la seconda volta guardando bene se nel fondo del padellotto vi fosse piombo ritornato in corpo, come suole alcuna volta e questo si cavi e anco si guardi il vetro in acqua se vi è piombo in corpo, e tutto si separi per le ragioni e cagioni dette. Questo vetro separato da ogni piombo si ritorni nel padellotto, ilquale con essere rigiettato in acqua doi volte sarà libero da ogni ontuosità che gli da la calcina di piombo e il sale del polverino, e haverà un colore lampante e lucidissimo, e in poche hore fonderà e pulirà benissimo, come è così fuso e pulito allora se li dia ramina di tre cotte, fatta dalle battiture de' calderai, come si è mostrato nel principio dell'opera al capitolo vent'ottotesimo, e di questa ramina a questa dose di vetro se ne dia oncie sei di detta ramina e con essa si mescoli un denaro di croco di marte fatto con l´aceto, come si è mostrato nel principio dell'opera, questa polvere così mescolata si dia a questo vetro in sei volte sempre mescolando bene il vetro, e mettendo di intervallo da una volta a l'altra il dire di un credo, così si dia tutta detta polvere, questo vetro si lasci posare un'hora, poi si mescoli e se ne cavi una prova, e si guardi se il colore è tanto carico che basti per li lavori, che se ne vuol fare, e non sendo sì carichi tanto che basti con dare della sopradetta polvere che a questi colori che si danno al vetro fuso e sempre bene andare adagio con il caricargli di colore che sempre si possono caricare, come il colore sta a satisfatione allora si lassi incorporare con il vetro per otto hore, poi si lavori che i vasi per bere e altro parranno proprio di smeraldo di rocca vecchia orientale, con il lampante e splendente naturale e il colore sarà maraviglioso in conteria, ancora paranno lavori di vero Smeraldo come io e nell'uno e nell'altro modo moltissime volte ho fatto.
Questo vetro quando è colorito a satisfatione si lasci stare in padellotto tanto che habbi consumato tutte le feccie e sia pulito in tutta perfettione che all'ora sarà tanto simile allo Smeraldo naturale che a pena si conoscerà.