Modo di preparare il Cristallo di Montagna. Cap. LXXVI.

Habbisi cristallo di Montagna del più chiaro e bello che sia possibile, e si lascino da partele pietre focaie, i Calcidonii, e Tarsi e altre pietre dure che se bene vetrificano però non fanno chiare, lucide e lampante come fa il cristallo di montagna che in questa operatione errano e pigliano il pulimento a maraviglia, le pietre hanno sempre del terreo e oscuro e il cristallo ha sempre dell'aereo e trasparente, e si avvicina assai alla qualità e naturalezza delle gioie, e massime quando si pigliassi il cristallo di montagna orientale quale fa molto più bello effetto assai che non fa l'Italiano e Tedesco. Adunque si habbino de i strumenti di Cristallo e si mettino in coreggiuolo per sopra coperto, tenendolo in fra carboni ardenti, tanto sia infiammato benissimo e il cristallo infocato bene, allora in un subito si butti il cristallo in una catinella, assai capace, piena di acqua fresca e chiara e come e raffreddato si cavi de l' acqua e si ritorna in coreggiuolo a calcinare e infocare nei carboni, avvertendo sempre che il coreggiuolo sia coperto acciò non vi entri dentro carboni ne cenere perche questa operatione vole esser fatta pulitamente e con esquisitezza particolare e come e infocato bene si butti nella catinella nella quale si sia mutata l'acqua, qual vole esser sempre fresca, e pulita, e questa calcinatione si reitera almeno per dodici volte, allora il cristallo sarà ben calcinato e si potrà sottilmente macinare sopra porfido e ridurre in polvere finissima, come e la farina del grano quando e stacciato. Piglisi questo cristallo così calcinato e asciutto, si macini sopra porfido con macinello pur di porfido al solito che si stritolerà e sfarinerà come fusse zucchero raffinato, avertendo per niuna maniera pestarlo in mortaio di bronzo perche non si potrebbono fare il volere desiderato che in tal caso piglia il colore del Rame e del ferro del pestello e si può fare se non il verde smeraldino, pero questo si avverta come cosa sustanziale si macini e franga su'l porfido con molta diligenza e patienzia, che qui bisogna grande, e macinato una volta, si torni a rimacinare, e passare un'altra volta sempre sopra porfido e se ne pigli poco per volta, cioè mezza cucchiarata a pena, che di così si macina più impalpabile, poi si tomi a rimacinare e ripassare la terza volta sopra porfido, come sopra, di maniera che alla fine quando si tasta con le dita non habbia in se ne si senta rubidezza alcuna ma sia in tutto e per tutto come una farina di grano stacciata per staccio fitto perche come non sia così le paste haveranno de punti assai che faranno brutto vedere, ne si assomiglieranno alle gioie naturali, anzi sarà opera brutta e imperfetta, però si usa diligenza e patienza grande che il Cristallo venga in questa maniera ottimamente macinato perche in questo sta tutto il sapere e questa e la principale opera in questo magisterio che come il cristallo sia ottimamente macinato allora si faranno gioie artificiali che in bellezza, colore, e limpidezza, splendore e pulimento supereranno di gran lunga le naturali e vere, però torno a replicare di nuovo che il cristallo sia perfettamente macinato e di questo se ne habbi una buona quantità per potere fare di tutti i colori perche questa è la prima materia da fare poi tutte le gioie artifitiali.