Modo di fare Io Smeraldo Orientale. Cap. LXXVII.

Piglisi cristallo di Montagna macinato impalpabile, come sopra si è detto, oncie dua Minio ordinario, oncie quattro, si mescolino benissimo queste polvere insieme, tanto che sieno incorporate e bene unite insieme e così in tutto si haverà oncie sei di materia, alla qual materia si dia otto grani per oncia il verderame bello e macinato sottile e così in tutto a questa materia si dara danari dua di verderame macinato e con questo si mescoli otto grani di croco di marte fatto con aceto, come si dice al Capitolo decimosettimo, e questo mescolato benissimo, poi si mescoli diligentemente con la sudetta materia, laquale allora si metta in uno coreggiuolo buono, che regga al fuoco e sia tanto grande che messa tutta la polvere vi avanzi del vacuo la grandezza di un dito, questo coreggiuolo si cuopra per sopra con coperchio di terra cotta e si luti benissimo, poi si lasci seccare, come e asciutto si metta a quocere nella fornaccie de i figuli quando cuocon le pignatte, piatti e altri loro vasami in luogo delle fomaccie ove habbi buon fuoco e in questo calore e fuoco la materia pulirà e sarà cotta benissimo, lassandola Stare tanto quanto dura il fuoco per quocere i vasi del figulo, quale cavata di fornacie, e rotto il coreggiuolo resterà una materia vetrificata in colore di Smeraldo vago e bello che in lavori grandi, in forma di gioie farà un vedere che supererà gli Smeraldi orientali di rocca vecchia e se questa posta alla prima volta non fosse cotta a bastanza e pulita per il poco fuoco si rinforni un'altra volta che pulirà; il segno che sia pulita bene è guardando in cima averti di rompere il coreggiuolo havendo solo levato il coperchio la pasta e pulita e trasparente fino in fondo e quando non è pulita quanto basta, e è opaca, allora si riluti il coperchio del coreggiuolo e si ritorni altra volta che pulirà, avertendo non rompere mai il coreggiuolo se prima non si vede che la pasta sia cotta e pulita benissimo, perche se si rompessi il coreggiuolo quando la pasta non è cotta, e che detta pasta si rimettessi in altro coreggiuolo, allora se bene pulirebbe tuttavia la pasta si riempirà di punti e puliche, e sarà opera brutta, e imperfetta, però questo si averta come cosa importante, chi non havesse commodità di fomacie di figuli si può fare un fornacino a posta e dar fuoco con detto fornacino per ventiquattro hore che si farà l'opera perfetta e all'hora havere in ordine molti coreggiuoli di diversi colori e fare una buona partita di lavoro, il fuoco vuole essere di legne forte, cioè di quercia e questa secca bene perche la verde non farebbe effetto buono e vuole essere continuato il fuoco, che non manchi mai perche l'opera verrebbe imperfetta. Io in Anversa havevo fatto murare un fornacino, nel quale tenevo da venti coreggiuoli di diversi colori e con il fuoco di ventiquattro hore si fondeva, e puliva ogni cosa, e per più abondanza si può continuare ancora il fuoco per sei hore, e davantaggio per essere più sicuro, che in questa maniera la materia sarà cotta benissimo e in questa guisa non si consuma troppe legne; si avverta che i correggiuoli siano buoni accio regghino al fuoco. Queste paste si legano come le gioie ordinarie e si lavorano come quelle in ogni cosa, pigliano il pulimento come le naturali e si legano in oro con la sua foglia all'ordinario, con questa dose la pasta sarà più dura dell'ordinario.