Acqua di luna, senz’ acqua forte Cap.(itol)° 93.
R(e)z(ipe) o.(ncia) i. di luna di Coppella limata, e fà malgama, con o.(nce) 4. ariento vivo e poi lavalo con aceto forte, dove sia dissoluto, sale comune, e tanto lava che la negrezza ne sia uscita, fuori, e secca, di poi piglia, sal preparato comune, e fà solario sopra solario di sale, et di malgama sop(r)ascritta in coreggiuolo, e serralo, et lutalo di sop(r)a, sotto, et d’Intorno, p(er) modo che no’(n) respiri, et le fessure serrate, e secche p(er) due o tre di, metti in fornello di riverberatione p(er) uno di naturale, poi lascia freddare, piglialo, et xe’ et getta la materia in acqua, bollente, et lascia freddare, poi lava et getta via l’acqua, tante volte che ne escha chiara per modo che la salsedine vadi via, e la Calce rimanga netta, la quale secca al sole poi la metti in un testo scop(er)to, e dalli fuoco di riverberatione p(er) un’ di naturale, e troverai la tua calce, come neve, poi piglia detta calce con altre tanto sale armoniaco, polverizza, et in corpora (sic!) sopra marmo et metti in boccia di vetro, e dalli fuoco di sublimatione, tanto che si fonda et poi rimarra – e sodo in una massa tiralo fuori
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et pasta, e quello che manca al peso suo p(ri)mo, agiugni del sale armoniaco fusco, et cosi fà per trevolte (sic!) sempre fondendo, et rifondendo, pesando et riagiugnendo di detto sale armoniaco nuovo quello che ma’(n)casse al peso, et dopo la 3a, et ultima volta sublimalo, accio che si seperi lo sale armoniaco, dalla sop(r)ascritta Calce, poi piglia la calce da parte, et piglia aceto stillato bianco forte, et metti a scaldare, l’aceto in orinale in sul fornello, et come, e caldo metti della d(ett)a calce, m(o)do orinale, a poco apoco (sic!) mescolando co’(n) u(n)o basto’(n)cello sempre, e si convertirà tutto in acqua, poi lascia freddare, e freddo stilla per feltro, et quello che tu hai stillato metti in altro orinale a stare in bagno maria, con la bocca ap(er)ta accio che l’aceto si seperi da l’acqua della luna, et quale andrà via, e l’acqua di luna rimarrà in fondo, a uso di untione, pigliala, et mettila in pietra di marmo in curato luogo humido, et metti riceptaculo di vetro a ricogliere et harai acqua di luna p(er)fetta, che, è migliore aq(u)a modo che non e quella con l’acqua forte, et serba a tuo bisogno che sarà tanto q’(ua)nta luna mettesti a punto. (unknown sign)