Modo di fare Calciero munoni Cap.(itol)° 101
R(e)z(ipe) scaglia di venere, et lavata molto bene piu volte con acieto
(//p.123)
bolliendovela dentro, e diseccando piu volte tanto sia ben purgata poi habbi una pignatta, non vetriata, e metti del zolpho polveriz.(zat)o in d(ett)a pignatta, di sotto, et di sop(r)a a suolo, la scaglia, et il zolpho soprascritto, di poi quopri, e luta semplicemente, et metti in forno di riverberatione, et per vij° ore da fuoco poi exe’. et lascia freddare, et macina sul porfido sottilissimamente che no’(n) habbi tacto, e poi lava detta polvere, co’(n) acqua comune fredda, e tante volte che l’acqua n’esca chiara, et che diventi bianca, et netta et che non senta di zolpho, e disecca al sole, o alla cenere calda a lento fuoco, e di poi metti in pugnattella, o vero in corregiuolo et nota che questa pignatella o vero coreggiuolo vuole essere lutato bene, con questo luto cioè, piglia tegola pesta sottile, stiuma di ferro, polverizzata sottile, gesso crudo, vetro, arrilla cimatura sterro, ogni cosa sottile, et con acqua di sal comune confice e luta di sotto, e di sop(r)a, et da lato, e disecca per iij o vij° giorni, che le fessure sieno bene serrate, e qui usa diligenza che per niente respiri, e disecco metti in forno di riverberatione per due di naturali, et è fatto in tutto, Calcie o munom rosso come rossato, et e sottile in palpabile, serba al op(er)a tua (unknown sign)