Tintura a venere che di viene luna Cap.(itol)°103
R(e)z(ipe) lib. u(n)a di stagno, e lib. i. ariento vivo, in corpora bene insieme, et lavalo con aceto, onde sia dissoluto sal comune, in sul marmo, rimena molto bene, le sopra scritte 8sic!) due cose, e con d(ett)o aceto, le dirompi, molto bene, p(er) modo che le ingredine se ne vadino delle sopra dette due due (sic!) cose, et quando sono queste due cose ben lavate, et asciutte piglia lib. i di sale armoniaco, et in Corpora sop(r)a il marmo con le due soprascritte cose, di poi piglia o.(nce) vj. Arsenico cristallinoet o..(ncia) i. sale comune, preparato, una volta, et tartaro bianco crudo o.(ncia) i. incorpora queste tre cose insieme spolverizzate sottili et mescola co’(n) le altre tre sopra scritte, poi piglia o.(nce) iij. sale alcali et o.(nce) (sign sextans) sale comune, et o.(nce) iij tartaro bianco, crudo, et polverizza bene queste tre cose sottile et mettile in una vescica di vetro et poi piglia acqua d’aceto forte bianca stillata due volte nel 3., et mettilo sopra queste tre dette polvere, et fà sia lib. iij. di detto aceto stillato, e poi lascia stare cinque di naturali sopra dette polvere, poi distilla, et da bevere alle soprascritte polvere, in bocchia che di sopra serbasti e distilla l’aceto delle dette polvere, ma prima che distilli lasciavelo stare con esse un di naturale, poi distilla come ho detto a fuoco lento da prima nel mezzo, agumentando nel fine, fortificando p(er) modo che tutta l’acqua, sia fuora, e poi troverai qualche cosa solimata, piglia quello, è solimato e quello che, e di sotto, et
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polverizza, in sieme (sic!) ogni cosa, et metti in vescia di vetro come p(ri)ma facesti, e poni l’aceto che distillasti sopra le dette polvere et lascia stare una notte, di poi ridistilla, come prima facesti, se sarà solimato, alcuna cosa, piglialo co’(n) le fecce insieme, et polverizza in sul marmo ogi cosa, et tante volte fà cosi, che ness(un)a cosa sublimi. Et quando hai fatto cosi piglia una pignatta che non sia vetriata, et metti dentro queste polvere bene polverizzate, e quoprila di sopra è luta di sop(r)a, et di sotto, ed intorno e lascia bene asciugare p(er) iij. di, o vij°, et serra bene ogni fessura che non possi respirare, e quando è ben secco rimetti in forno di reverberatione, et da fuoco p(er) 24 ore, et lascia raffreddare di poi trahai fuori la polvere, et metti in vescica di vetro et poni di sopra lo medesimo aceto, che adoperasti, et mesta bene con uno bastoncello, e lascia stare, una notte, e poi distilla, la mattina et quando e distillato, et tu piglia l’aceto, e torna sopra le soprasc(rit)te feccie, cioe senza cavarle fuora, e mesta con un bastoncello, e lascia riposare una notte, come facesti, e poi distilla come prima, et qu(est)o fà vij° volte, et rimarratti polvere bianca, della quale metti sop(r)a venere, purgata una parte sopra. lx. et se lo inbevi p(er) infino in xvj. volte, et distilla come, e detto una parte andrà sop(r)a. co(n). di venere, e diverrà luna, el modo di purgare ven(e)re e qui dà ppie (unknown sign)