Oro da bere. Cap.(itol)° 197.
R(e)z(ipe) oro in foglia quanto li pare, e mettilo in un tegametto che habbia il cop(er)chio che si sigilli, di ferro, et s.s.s. di d.(etto)° oro et di sale, comune preparato, fino che sia pieno, avvertendo che li fogli non tocchino l’oro, del Tegame, e si sigilla bene che non spiri, e lo metterai a fuoco, di rimuerbero, temperato per 24 ore, di poi cava ogni cosa, et in porfido, et mortarino di vetro, lo macinerai, molto bene, et rimettilo entro al tegame et sigilla che non spiri, et lo porrai nel medesimo foco di p(ri)ma, et di nuovo lo caverai, et macinerai, et metterci nel medesimo tegame, et cosi farai sette volte, et haverai il tuo oro in palpabile.
Finite le sette volte piglierai ogni cosa et buttala in u.(n)a
(//.86)
conea vitriata, e sopra tanta acqua comune distillata, et tiepida, che il sale si dissolve, mesticando con una cucchiara et fatto che harà, et fatto che harà (sic!) residentia distilla l’acq(u)a p(er) feltro, e di nuovo metti nuova acqua calda comune p(ri)ma et fatto residentia distilla p(er) feltro, e di nuovo metti nuova acqua calda comune prima et fatto residentia distilla,e cosi farai fino che l’acqua esca dolce al gusto, si come ci si misse all’hora
R(e)z(ipe) la tua polvere d’oro, et asciugala al sole, o calore simile, et in porfido la macinerai beniss.(im)° inbevendola di mano in mano, con mele de spumato, in tanta quantità che si reduca in forma di ungueto liquido, quale in cenere farai bollire p(er) alquanto tempo, poi cavalo, et mettilo in un’altro vaso, dove sia acqua piovana di stillato calda et mescolerai, con’ una cucchiara, et lassa risedere, et p(er) feltro distilla l’acqua con il miele, et la calce che resterà di seccherai macinerai, et in beverai, con’ nuovo mele, et farai bollire, et in acqua piovana dissolverai, et feltrerai, et queste operationi le farai sette volte, et 3. volte inbeverai la Calce con’ acqua vite, et abruccerai et cosi sarà preparato l’oro
Piglia del mestruo solutivo secondo il Capitolo ottavo, della p(ri)ma ruota, et metti la calce del’ (sign oro/sole) in vaso dissolutivo, et sop(r)a tanto mestruo, che avanzi quattro dita, et ben serrato
(//p.87)
con il suo antenitorio, lo terrai, i ncenere, et bolla leggierme’(n)te p(er) 24. ore, di poi mettilo in bagno, p(er) due di naturali, di poi quando è quasi freddo, il vaso apre, et decanta cautam.(en)te il mestruo scalorito in un’ altro vaso, et ben’ serrato lo’ terrai, in bagno legg.(e)ro et la calce restata, mettendo il Cappello al vaso, p(er) cenere lenta disecca, et asciutta che sarà là macinerai, et poi sop(r)a li metterai, nuovo mestruo, et lo’ metterai in cenere, a bollire, e poi in bagno, facendo come sopra, e decantando il soluto co’(n) l’altro, et tenendo in bagno leggiero, come è detto, et questo magisterio lo farai tale volte, fino che il mestruo hara soluto il tutto, allora piglia tutte le solutioni, et metti in putrefatione, p(er) 40 di, et vetrai la solutione, dove parea crocea, di venire di Colore di mele granate oscure, segno della nera putrefatione, metti allora il suo Cappello, et p(er) bagno distilla, et ti resterà il Corpo a modo di melazzo, sop(r)a il quale metti tanto mestruo, che avanzi due dita, entro ad una stortetta, e ponilo adistillare (sic!), in cenere accrescendo il fuoco fino che distilli quello che puole (sic!) distillare, et sop(r)a la terra di nuovo rimetti nuovo mestruo, et lo terrai in bagno legg.(e)ro p(er) 24. ore, poi a cenere distilla
(//p.88)
sop(r)a a quello, che distillarsi p(ri)ma, et q.(ues)te operationi le farete sette volte, quale finiste pigliate le distillationi et sop(r)a mettete tanta flemma di acqua vite, beniss.(im)° ratificata che possiate considerare, che indebolisca il mestruo, et u.(n)° orinale alto di Corpo, metti in bagno legg.(er)a a distillare, a passerà il mestruo, p(ri)ma, et poi la flemma, et resterà l’olio del’oro in fondo, et questo si chiama il p(ri)mo oro potabile quale e buono, ma il presente fà miracoli nella sanità-
R(e)z(ipe) Oro once 3. calcinato, come di sopra (dramma?) o.(nce) 3 calcinata come nel suo Cap.(itol)°, et poni separatamente, in vaso discolutorio, e sop(r)a tanto mestruo, mistica come nel suo Capitolo che sop(r)a avanzi tre dita, co’(n) le giunture ben serrate, lo terrai in cenere p(er) 2.di; et p(er) altri due di in bagno, facendo bollire leggiermente, et la parte del’ oro soluta della (dramma?) in un’ altro, quali ben serrati si devano tenere in bagno leggiero et poi metti il cappello, et disecca la Calce, et questo farai sino che saranno le calci tutte solute, quali porrai a patre fare p(er) 60.di; et allora metti in bagno a distillare in u(n)° Orinaletto alto solo un palmo, et stretto in bocca due dita et in fondo 3. (sign, sextans) et non piu di quattro, et finità In distillatione li corpi ti resteranno a modo di melazzo sop(r)a
(//p.89)
il quale metti tanto della sua acqua, che sop(r)a nuoti: 3 dita et putre fa (sic!) p(er) hore 24, et p(er) cenere distilla, accrescendo il fuoco di grado in grado, fino che ponno distillare, et quello che sarà distillato, serbalo nelli med.(esi)mi vasi, ben chiusi et torna di nuovo sop(r)a li Corpi nuova acqua, et putre fà (sic!) et p(er) cen.(e)re distilla quanto puo distillare, sop(r)a l’altre distillationi, e q.(uest)° farai. 12. volte in umando, putre facendo (sic!), e distillando finite queste enanimatione retificherai la disiolutione (sic!) del sole da’ se 12. volte sempre sop(r)a le sue feccie, et cosi farai disio lutione (sic!) della luna nel med.(esi)mo tempo et cosi ratifichartele congiungerai, in sieme, (sic!) et harai il mestruo mag.(gior)re cioe vegetabile, animale minerale, in sieme (sic!) congiunto quale lo metterai in vaso ben fermo, et ben chiuso lo porrai a circulare p(er) 60 di, et finita la circulatione harai il mestruo magg.(io)re de dotto de potentia ad acto che ha ta’(n)te virtù, che lingua humana, no’(n) puo contare. Piglia adu’(n)q.(ue) di nuovo o.(nce) 3. d’oro puriss.(im)° in foglie et calcinate, secondo la dottrina del suo Capitolo, et dissolvilo, nel mestruo. con li 3 sali, quale operatione si fà quando si fà il mestruo maggiore, et p(er) bagno lo redurrai in forma di melazzo, sop(r)a il quale butterai tanto di quel mestro(?) mag.(gio)re
(//p.90)
che avanzi p(er) 3 dita, et serrato bene con il suo antenitorio lo terrai in fuoco di Cenere leggieri, come di colore di sole p(er) due di, et quello che sarà dissoluto lo evacuerai, in un altro vaso, et ben serrato lo terrai in bagno legg.(e)ro et sop(r)a la materia restata in soluta poni il r.(est)°(?) del mestruo magg.(io)re et chiudi con l’antenitorio, et mettilo in cenere come di sopra, et tutto il (sign oro/sole) si solvera, quale metterai, con il p(ri)mo dissoluta, et questa dissolutione, sarà rossa come un Rubino, quale metterai a circulare p(er) 30.di in cenere, et 20. in bagno allora vedrai, una gomma nel fondo, come un carboncolo et l’acqua di sopra sarà bianca, et in sipida quale cautamente, che la gom’(m)a non intorbidi evacuerai q.(ua)le sarà p(er) lucente, et bigente, che si dissolverà in ogn’acq.(u)a et questo è il vero Oro da bere, che cura in un subito, p(er) infirmità.
Laus Deo, et beate Marie Virgini.