Bianco Cap.(itol)° 68.
Piglia o.(ncia) vj. di Arsenico Cristallino, pestalo minutam.(en)te et legalo in una pezza, e falla bollire in una pignatta che stia in Aria dentro a l’aceto per sei hore , o piu poi cavalo, et asciugalo, et macinalo con due parti di fecce d’acqua forte, comune, e sublima un morisest.
Piglia la sublimatione, et morisest macinala, et mettila in un saggiuolo a cenere sola, e fà lentamente sublimare una certa materia bianca leggeriss.(im)a come piuma, et piglia quello che e restato nel fo’(n)do et mettilo in uno orinaletto, e sop(r)a tanta acqua vite che sopra nusti(?) tre dita, e per una notte poni in putrefatione, in bagno, e la mattina distilla a cenere facendo sublimar’ quello che vorra(?) quale leverai dalli lati con’ un poco di banbagia, et questo si reiterera tre volte sempre la nova acqua vite.
Al’hora piglia il tuo Arsenico et se sarà sei o.(nce)
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lo mesticherai con o.(nce) iij di sale, comune preparato, et metti in cenere a sublimare, facendo salire quella materia volatile, e pigliando quello, che è in fondo, et questo lo farai tre volte.
Mentre che farai questa operatione, calcinerai l’arge’(n)to et acuirai l’acqua vite, in questo modo.
Piglia o.(nce) vj. d’acqua vite fine e o.(ncia) i. di solimato fine sublimato tre volte sopra il sale, comune preparato, et metti il tutto in u.(n)o orinaletto, et il solimato che sia ben macinato, et tenendolo in putrefatione per’una notte, la mattina a cenere, lo stillerai, et q.(uest)° lo farai tre volte.
Al’hora piglia once na di quello argento calcinato ut(sic!) sup(e)ra, e tanta di quest’acqua vite, acuita che sopra avanzi tre dita, è la metterai p(er) un di in cen.(e)re e l’argento si comincierà a solvere, et fondi in bagno, poi decanta quello che e soluto, et metti nuovo mestruo facendo come di sop(r)a, et fino che sarà soluto tutto l’argento, al’hora tieni in putrefatione per tre di, et se sarà, un oncia d’Argento butterai ogni cosa sopra l’arsenico, et ben serrato lo putrefarai per iij. di, poi li metterai il Cappello
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et a cenere lenta distilla quello, che vuole still.(a)re et fá sublimare quello vorrà, et quello che resterà in fondo, butterai sopra a 6. di ranci, quando là massa e chiara, et harai arge’(n)to bello da posser fare ogni lavoro.
Piglia di M. quanto ti pare, e la macinerai impalpabile, e sopra metti aceto distillato buono, che ava’(n)zi per vij° buone dita, e sguazza beniss.(im)° 5. o’ 6. volte il di, et lassalo stare senza fuoco, che l’aceto si colorisca, che suol fare in rosso la p(ri)ma volta all’hora si decanta cautamente da ba’(n)da et si torna di nuovo aceto, et fassi il medesimo et questa seconda extratione, essendo la materia buona sarà verde, in colore di smeraldo, op(e)rando con l’aceto, ma op(e)rando con l’orina sarà di color’ di zaffiro oscuro belliss.(im)°, e se si colorisce rosso è buona la materia
Al’hora si piglia tutte l’acque colorite, et a bagno leggiero si congelerà, dopo che saranno passate 3. o.’ 4. volte per lingua di feltro, che sieno chiarissime, nel suo colore, et nella distillatione per
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bagno, quando si vede una certa materia bianca sopra, e sotto, che’ è un sale, subito si leva, e si passa per pezza, separando detto sale, e si torna a distillare et questo magisterio si fà sino che la materia non faccia pui sale, ma resti chiariss.(im)a, et trasparente nel suo colore.
Al’hora si piglia detta pietra, et in atanor’ a lume di lucerna di iij. fila con’ il sigillo di fuoco si pone, et in. xl. di si solve da sè, et in proci’(n)to di tempo fà tutti, li colori, e si ferma in rosso.