Oro potabile per la peste Cap.(itol)° 105
R(e)z(ipe) oro purgato o.(ncia) i. Argento vivo o.(nce) iij. faccisi amalgama et metti in un crucibolo al fuoco, fino à che ci ne rima’(n)ga la quarta parte, et tre sieno consumate, di poi lo pesta co’(n) diligentia in sù un Marmo, e vi mettano sopra acqua vite finiss.(im)a et l’Abruciano, et questo fanno piu volte fino atanto che diventi polvere gialla, di poi la macinano, et la danno in triaca, grani, x, con una dra’(m)ma di Triaca, et q.(uest)° lo danno p(er)la peste, p(er) segreto raro
Ancora R(e)z(ipe) oro ripurgato co’(n) antimonio, di poi faccisi amalgama, come ne libri di Teofastro, et poni co’(n)
olio di Vetriolo per tre giorni, di poi se no’(n) è soluto, pesta, et di nuovo nelo poni, al’ultimo sforza a usere l’olio di vetriolo per re’(n)na, et mettivi il liquore di tartaro, sopra il marmo, che habbi il fuoco di sotto, et mescola tanto che si secchi, al’ultimo mescola co’(n) acqua vite et abbrucia, di poi lavalo sette volte ò più co’(n) acqua comune tre volte distillata, o piu fino che adolcisca, di poi pesta, et mescola co’(n) mele, et sale sopra il porfido.