Magisterij diversi che sieno, et come si faccino Cap.(itol)° 128.
Il magisterio si fà quando l’essentia piu pura mescolata con la parte piu pura del suo Corpo, e separata dalle sustanze piu grosse, come il magisterio del vino, il quale non ammette distillatione alcuna ma l’essentia, con il suo corpo sensificato, et glorificato fà restare nel ce’(n)tro la sustanza del frigido co’(n)gelata co’(n) la sua parte conuptibile, in torno al centro di se medesimo,
Il magisterio di Tartaro, con la calcinatione è solutione p(er)fetta, reiterata, fino à che la solutione no’(n) no’(n) lasci piu fecce, et soluto, sia lucido, et trasparente, cioe sia lucidiss.(im)° come l’acqua pura, et non lasci piu mente, cioè quando è soluto, sia limpidiss.(im)° come l’
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acqua, di poi si rapigli, rapigliato si calcini, et calcinato si Pesti, et trito, si inzuppi con sp’(irit)o di vino fino à che diventino uno individuo cioe, che il tartaro, pigli tanto del suo humido quanto ne può succiare, di poi si sublimi, et sublimato, come cristallo sarà magisterio di Tartaro.
Magisterio di vetriuolo si fà come e discritto nel processo del vetriuolo, cioè quando il sale che e la piu pura sustanza del vetriuolo, si congiunge co’(n) la sua essentia, cioè quando lo sp’(irit)o, et il sale asiendono e si mescolano,