De ferme(n)tatione ad Rube’(n)um Cap.(itol)°43
Piglia il zolfo serbato, e partilo per meta, e l’ una metà
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ne dissolvi nel’aere solare circulato, e metti a circul.(a)re insieme, come hai fatto di quello della luna, solvendolo come sarà, come manuseristi, ma rosso, é congelalo cinque volte al meno, e serbalo per la ceratione piglia poi l’altra metà, e mettilo in boccia con il collo lungo e stretto, e rendili la quarta parte del suo fuoco dissoluto, nella sua acqua, digerendo sicome facesti nella vivificatione della terra, facendo cosi sino che sarà rosso, come un rubino, et in questa rubificatione, bisogna in bevere, degeriri proprio, come quando si vivifica, la terra, fino che sarà come, e d.(ett)o di colore di Rubino, All’ hora pigliar lo, et sappia il suo peso et se sarà un o.(ncia) 1: piglierai o.(nce) iiij. di amalgama fatto di una parte d’oro, e iij. di (sign Mercurio) purgato come nel suo Capitolo, e metti prima il tuo rubino entro a una balla, con il collo lungo, e stretto, di poi cautamente l’Amalgama, in modo che non si rompa il vaso, e serra cosi il suo antenitorio, e metti il vaso in cenere, o in tripode Arcanor come facesti del opera lunare, e subito che sentirà il caldo con’ vertira in polvere ladetta (sic!) Amalgama, et cosi la
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lascerai, per tre Giorni, accio la sua virtù si multiplichi.