Vita di Domenico ‘Beccafumi pittore,& maeftro diCjettiSaneft_j Velio ftetfo,eheperdono fo!ocîclîa natura fi videin Giotto.ec in alcun’altrodique’pittorijdc’quali hauemoinfin qui ragio natoj fi viddevhimamentein Domenico Beccafumi pittore
Saneie : pcrciocheguardando egli alcune pecore di suo padre chiamato Pacio,& lauoratoredi Lorenzo Beccafumi citta'din Sanefe,fu vedutocsercitarfi da per se,cofi fanciullo,comeera, in difegnûdo quando fopra ie pietre & quando in aliro modo : perche auenne, che vedu
tolo vn giorno il detto Lorenzo difegnare.con vn baftone apuntato, alcunc cofe sopra la rena d’un piccol fiumiceilo;là doue guardaua le sue beftiole,lo chietc al padre,disegnando seruirsene per ragazzo,& in vn meddîmo tem» po farlo imparâre.Eflendo adunque quefto putto,che allhoraéra chiamato JMecherino,da Pacio suo padre conceduto a Lorenzo i fu condotto a Siena, doue eiïb Lorenzo gli fece per vn pezzo spendere quel tempo,chegli auan- i zauada’seruigijdjcafajn bottegad’un pittoresuo vicino di non moitova« i lore.Tuttauia quello,che non sapeua eglidaceua imparare a Mecherino da* I disegnichehaueua appreilodi sedipittori eccellemfde’quali fi seruma ne l suoi bifognijCome vsano difarealcuni maeftri.che hanno poco peccatonel i disegno. In quefta maniera dunqueesercitandofi,moftro Mecherino sag- \ giodi douereriufcireotcimopittoi^ntamQcapitando in Siena Pietro Pe- <! rugino,allorafamofo pittoie,dotfe fece,come fiedetro.duerauole, piacque t molto la sua maniera a Dopenico:percheme0bli a ftudiarla,& a ritrarreql I le tauoie,non andö molto,ehe egli presequellamaniera. Doppo,e(lendo(i i fcopertain Roma la cappella di Michelagnolo.& I'opeiedi Raifaello da Vr i bino,Domenico,ehe non haueua maggior difiderioched imparare, & co- nofceua in Siena perder tempo,presa licenza da Lcrenzo Bcccafumi.dalqua lefi acquifto la famiglia.ôc il cafatode’Beccafumi, sen’andoa Roma, doue acconciatofi cô vn dipintore,chelo teneuain cafaallefpcfe, lauoröiniieme ; con eflolui molteoperei attehdendoin quel nient re a ftudiare lecofedi MiIchelagnolo»di Raffaello,& degfaltri eccellen ti niaeftri, & le (laiue,e pill an I tichid’operamarauigliofa.Laondenon pafsb molto, cheegli diuennerieio nel difegnare,copiofoneirinuenzioni,& molto vagocoloritore. Nelquale fpazio,chenon pafsodueanni,non fecealtra cofadegnadi mtmoria,che va nafacciata in Borgo con vn’armecoloricadi Papa Gtuliolecondtrln quefto tempo,ellendo côdotto in Siena,come fi dira a (uo luogo, da vno’degli Spa nocchi mercante,Giouan’Antomoda Carauaggiopittore, & giouaneaftai buon pratico;& molto-adoperatoda’gentilhuomini diquellacittà ( chefu femprearnica,&fautricedi tuttii yirtuofi}eparticolarmentc in fare ritratti di naturale,intefecio Domenicq,il qualem.oltodefiderauadi tornarealla patria. Onde tornatofene a Siena, veduto die Giouann’Antonio haueua gra fondamentoneldifegno,nelqualefapeua,checonfïfterecceHenzadegr Ar i tefici,fi mile con ogmftudio,non gli baftando quello, chehaueua fiuto in Roma,afeguitarlo,efercitândofi aftai nella rtotom*ia,& nel fare ignudi. :*ll« chegligiouötanto,cheinpoco tempocomincioaeflerein quella cittaho- bilifsima,molto ftimato.Ne fu meno amato per la fua bon tà,& coftumi,che per 1’arte: perciochedoueGiouan’Anconio era beftiale,licenziofo,&fan ta ftico,e chiamato fpche fempre praticaua,& viueuacon giouinetti sbarbati, j il Soddoma,& per tale ben volentieri ri/pondeua : era dall’altrol.no Dome l nico tutto coftumato,& da bene,& viuendo chriftianamente,& ftaua il pin d del tempo folitario.E perche moite volte fonöqau ftimatidagl’huomini cer t; ti,cht (onochiamatibuon compagni,& folhzeuolijcheiyjr^uofi, Sc coftu- k mati ; i pin dt’giouani Sanelifcguitauano.il Soddoma.celtbrandoio phuo- t mo fingulare.Iiqp-al Soddoma,perche,comecapriccio'o haueuasempre in c?sa,per sodisfaie al popolacciojpapagall^bertucciejafini nani, caualh pic*? I coli dell’Elba,vn corbo cht parlau'a^barbari da corrct pahj,& alrre fi lutteco. . fe,lihaueua acquilLuo vn nomefrail volgo,chenon iidiccua, fenon dellc
ftte pazfcîe.Hauendo dunque il Soddoma colorito a frefco la fàccîatft della cà fa diM.AgoftinoBardij fece a fua concorrenza Domenico in quel tempo medefimodallacoIonnadellaPoftierla vicinaal duomo,lafacciatad’unaca fa de’Borghefi,nella quale niife molto ftudio Sotto il tetto fece in vn fregio di chiaroscuroalcunefigunnemolrolodate.Etneglifpazijfra treordinidi fineftre di trenertino,che ha quefto palagio,fece & dt color di brôzo di chia rofcuro,&colorite moire figure di DJ) antichi,& d’altri,chefurono piu ehe ragioneuolijse benefu piulodataquelladelSoddoma.&l’vna,&l’altra di quelle facciatefti cohdottal’anno 1512. Dopo fece Domenico in san Benedetto,ltiogo de’Monaci.di monte 01iueto,fuor della porta a'Tufi in vna tauola santa Caterina da Siena,ehe riceue le flimmate lotto vn cafamento.Vn San Benedetto ritto da man deltra;& a finiftra vn san Hieronimo in habito di Cardinale.la quale tauola per eifere di colorito molto dolce, & hauer gra rilieuo,fu.& èancoramoltolodata.Similmente nella predella di quella tauola fece alcune llorieite a tempera con fierezza,& viuacirà incredibile,e co tanta facilita di disegno,che non pollono hauer maggior grazia, & non di- menopaionofatreferza vnafaticaal mondo Ndlequali ftorierree quando- alla mcdelima fan ta Caterina 1’Angelo mette in bocca parte dell’hoftia con fecrata dal sacerdore.In vn’altiaequando Giefu Chriliola fpofa,& appref- Toquandoella riceue l’habiro da san Domenico,con altreftorie. Nella chic fa di san Martino fece il medefimo,in vna tauola grande Chrillo nato, & a- dorato dalla Vergine,da Giufeppo.eda’paftoi i: & a lommo alia capanna vn ballo d’angelli bellifsimo.Nella quale opera,ehe è molto lodata da gl'arteh- ci.commciö Domenico a far conofcorea coloro, che intendeuano qualche cofa,che l’opere fue erano faite con altrofondamento, che quelledel Soddoma. DipmfepOi a frefco nellospedale grande la Madonna,ehe vitïia sâ- ta Elifabetta,in vna maniera molto vaga,6c moite naturale.E nella chiefa di fan tu Spirito fece in vna tauola la noflra DonnacolfigÜuoloin braccio,che fposa là delta santa Caterina da Siena j & dagti iati san Bernardino, san Fra cefco.san Girolamo,& santa Catei ina vergine.ßc martite.Et dinanzi,sopra cerfescale,san Piere,& san Paolo,ne’quah finfe alcuni rinuerberi del colot de’panni nel luftrodcllescaledi marmo molto artifiziofi. La quale opera, chcfu fattacon moltogiudizio,&disegnOjgl’acquiftô molto honore,fi corne fecero ancoraalcunc figurine fatte nella predella della tauola : doue san Giouanni battezza Chrifto; vn Re,fagettar’in vn pozzo la mogIie,& figfiuo ]i di san Gifmondo; san Domenico fa arderei hbri degl’heretici : Chrillo fa presentar’a santa Caterina da Siena due corone,vnadi rofe,l’altradi fpinej & san Bernardino da siena predica in suila piazza di siena a vn popolo gran difsimo.DopOjcflendo allogata a Domenico per lafama di quelle opere,vna tauola,che douea porfi nel carmine,nella quale haueua a far vn san Michele, ehe vccidefle Lucifeio,egh andô,comecapricciofo, penfando a vna nuo* ua inuenzionc,per moflrare hi viriu,& 1 bei concetti dell’animo fuo. E cofi, per figurar Lucifero co’suoi seguaci cacciari per la fuperbia dal cielo nel piu ptofbndoabailo.comincio vna pioggiad’ignudi molto bclla,ancora,the p efieruifi molto aflaticato dcntro,ellapardlc anzi confufa,che nô. Quella ta uola,eflendorima{aimperfetta,fu portara dopo la morte di Domenico, nel tofpedâîegfiBdc salendo vna scala, chcèvicinaali'aîtafemâggîore* cïoüë ancora fi vcdecon marauiglia.perccrttscorcid’ignudi bellifsimi E nel Car- miné,doue douea quefta dfer collocata,ne fu porta vn’altra, nella quai’ è fin to nel pin alto vn Dio padi e co mohi angeli in torno fopra Ie nuuole, co bel hfsimagrazia; & nel mezzo della tauolael’Angelo Michelearmato,che vo Jando moftra hauer porto nel centro dtlla terra Lucifero,doue sono mura-•Iie,che ardono,an tr rouinati,& vn lago di fuoco,con A ngeli in varie atti» tudini,& anime nude,chein diuerfi atti nuotano,& fi cruciano in quel fuo co.ll che tutto è fatto con tanta bellagrazia,& maniera,.che pare, che quell* ©pera marauigliofa,in quelle tentbre scure fia lumeggiara da quel fuoco;on
deètenuta opera rara.E Baldaflarri PétrucciSanefe,pittor ccc. non fi pote- Ma fiiziare di lodarla,& vn giorno,che 10 la vidi feto fcoperra, paflando p Sic »a,nererta! marauigliato, fi co me fed ancora di cinque ftorietre, che sono nella predel!a,faue a tempera,con bclla,&:giudiziofa maniera. Vn’altra ta» Mola fece Domenico alle Monached’ogni Santi della medefima citta,nelJa- qual è di fopra Chrifto in aria,che corona la vergineglorificata, & a baflo sa Gregorio,sant’Antonio,santa Maria Maddalena, &:S,Caterina vergine, & martire Nella predella fnnilniétefonoalcunefigurine,fattea remperamol- to belle. In cafa del Signor Marcello Agoftinidipinfe Domenico a frefco nel Ja volta d’una camera,che ha tre lunette per hccia, & due in cialcuna tefta , con vn panimento di fregii,che rigironointorno intorno, alcune opere bel
Jifiime.Nel mezzodclla volta failpartimenroduequadrii nel primo doue fi finge,cherornamento tenga vn pâno di feta,pare, che fi veggia tertutoin quello Scipione Africanorenderelagiouane imatiaal fuo marito j &c nell* altroZeufi pittorecelebratifsimo,che ritraepiu femmine ignude,pcr farn« la fuapinura,ches’haueada porre nel tempio di Giunone. In vnadelleiue nette,in figuretredi mezzo braccio in circa,ma belhfsime,sono i due fratcl> li Romanijche elTendo nimici,pcr lopublico bene, & giouamento della pa tiiadiuengonoamici.NelPaltra,chesegueèTorquato, cheperolleruareJa legg^douendo efler cauati g!i occhi al figliuolo,ne fa cauarc vno a lui, & v» noa se.In quella,che fegueèla petizione . . . ilquale,dopoelTer gli ftatc lette lesuefcelerarezzefatte contra la parria, & popolo Romano, è fatto morire.In quel!a,cheèa cato a quefta èil popolo Romano, chedelibe ralaspedizionediScipionein A Africa. A Iatoaqltaè in vn’altralunetta vn ( sacrifizioanticopienodi varie figure bellifsime,con vn tempio tirato inpro , fpettiua,che ha rilietto artai,perche in querto era Domenico veramente ccc; aeftro.Nell’ultimaèCarone.chefi vccide,ertendo fbpragiunto da alcuni cauallijchequiui fonodipinti bellifsimi. Ne’vanifimilmentedelle lunette /onoalcune ptccole hiftoriemolto beu finitc.Ondela bonti di queft opera fu cagione,che Domenico fu da chi allora gouernaua conofciuto per eccell. pittore,& melfo a dipigncre nel palazzo de’Signori la volta d’vna fala, nellâ quale vso tutta qnella diligenza,ftudio,& fantoche fi potè maggiore, p mo ftrar la virtufua.&ornare quelet lebreluogo della fuapatria,che tantol ho noraua. Quefta sala,che èlunga due quadn,& larga vno, ha lafua volcano a lunette,ma a vfo di fehifo Onde parendogli,che cofi lornallcmeglio, fecc Domenico il partimencodipittura,con fregt,&cormci melîed oro tanro bene fcene.che fenza altri ornamen ti di ftucchi,o d’altro,e ranto ben cqndotfe,& con belli grazia,che pare veramente di rilieuo. In ciafcuna duque dale due teftediqucftasalaevn gra'rYquadrOjCon vnaftoria- & in ciafcuna laccia ne •fbno due,chcmettonoin*mezzo vn’ottangolo.Etcofi sono i qnadn ici, egl ottangoli due ; & in ciafcuno di cfsi vna ftoria.Ne i can ti della volta,doue C Jo fpigolo ègirato vn tondo,che piglia dell’una,& delink« faccia per meu & quefti.cflcndo rotti dallo fpigolo della volta,fanno otto vani In ciafcuno de'quaii (ono figure grandi,chefiedono,figurate pet huommi fegnalati,ch hâno difesa la Republican oireruate le leggi. Il piano della vol ta nella maggiorc altezza è diuiso in tre parti, di m amera, che fa vn rondo nel mezzo so- praeliottangbliadirittura.&duequadrisopraiquadndellefacciate.lnv- noadunquedegiotcangoli èvnafemmini..conalcunitenciulliattorno,che ha vn cuore in mano per 1 amore,che fi dcue alia patr.a.Nell’a) tru e vn altra fcmmina,con altri tanti puttufatta pet la Concordia de citradini .Et quel 9 mettono in mezzo vna Iuftizia,chc è nel tondo,con la spada, & bilancie m mano,& quefta fcortaaldifottoin fu tamogagliardamente,chee vna mart uiglia,perche il difegno,& il colorito,che ha a piedi comincia olcuro,va ver so le ginocchia piu chiaro,& cofi và facendo à poco à poco di maniera vei lo il torso,lrspalle,& le braccia,che latefta fi vàcompiendoin vn splendor ce lcfte,che fa parère, che quella figurai poco à poco le ne vada in tumo ; onde nonèpofsibjleimaginare,non chevederelapiu bellafiguradiquelta, m al ira fatta con maggior giudizio,& arte,fra quite nc furono mai dipinte, chc scortafsino al difotto in fii.QUanto aile ftone,nella prima della tefta, en tra» donel salottoàman finiftraèM.Lepido,Öc FuluioFlacco cenlori,i quali elfen do fra loro nimici,fubito,che furono colleghi nel magiftrato della Cen • fura,àbenefizio dellapatria,depofto l’odio par ticolare, furono in quell via aiOjComeamicifsimi.E quefti Domenico feceginocchioni,che h abbraccu flocon moite figure attorno,& con vn’ordinebellilsimodi cafamenri, & te pij tirati in profpettiua tâto bene,&ingegnofaméte,chein loro fi vedequi- to intendefle Domenico la profpettiua.Nelî’altra faccia fegue in vn quadro l’iftoriadiPoftumio TiburzioDittatore>irqualehaiiendo lafeiatoalla cura dellcflemto,&in suoluogo vn fuo vnico figliuolo,comidandogli, che no douefiealtro fare,che guardaregl’alloggiamenri lofecemorire, per efleie ft a to difubidiente,& hauere con bella occafione alîaltati gli inimici, Sc ha- «utone vittoria, Nella quale (loua fece Domenico Poftumio vecchio,&ra(b ! con la man deftrn lopra le srnri.Sc con la finiftra,che moftia ail elîercito il fi gliuolo in terra mortodn ifeorto molto ben taito.E fotto quefta pittura,che cbellifsima,èvnainfcnzionemoltobeneaccommodata. NeH’otrâgolo,chc Segue in mezzo è Spurio CaGio,ilquale il senatoRotnauo,dubitâdo,che n® (\ tacclle Re.lofecedecapitare,& rouinargh lecafe.E t m quefta,la tefta,che «à can toalcarncfice,& ilcórpo,cheèm terrain ifeotto,sono be'lilsinii. Nell’altro quadro è Publia Muzio Tribuno,chefeceabbrucnre tutti i fuoi colleghi tribuûi,i quâli aspirauanocon Spurio alla tira un idc della patria.ee tu quefta il fucco,che arde quc’coi pi,è béniisimotatto ,& con molioai tifi- 2Ïo.Nell altra tefta del salottom vn’altro quadro è Codro A tenicse. il quale, hauendo detco l’oracolo,chc la vutoria ûcebbeda qu eih parte,délia qu*le }c il Resarebbccfagli inimici morto^epofteleveftilue^ntrbfconofcïutb fra gli nemici,e fi fece vccideres dnndo a’fuoi,con la propria morte la vitro* ria.Domenicodipinfccoftui a federe,& i fuoi baroni a lui d’intorno,.men- trcfifpoglia,apprefioa vn tempio tondo bellifsimo. E nel lontano della fto na fi vede quando egli è mortn,col fno Dome fotto in vn’Epitaffio.Voltan- dofi poi all’altrafacciatalunga dii impettoa’duequadri,che mettono in me .zol’ottangolo*,nellajprima ftotiaèSolerzio prencipc ilqualefececauare vn occhioa fe,&vn al figliuolo,per non violar le leggi,doue molti gli ftanno ill torno pregando,chenon vogliaeflere crudelecontra di se, 5cdel figliuolo. Et nel lonrano èil luofigliuolo,che faviolenzaavnagiouane,&sottovi è il suo nomein vno epitaffio. NeU'ottangolo,che èa canto a quello quadro è laftoria di Marco Manilio fatto precipitare dalCampidoglio.Iafiguradel Marco è vn giouane gettato da alcuni ballacoi,tncca in vno fcorto con la te fta all’ingiu tanto bene,che par viuaiCome ancopaiono alcnne figure,che fo no a ballo. Nell’altro quadro è Spurio Melio,che fu dell’ ordine de’ caualie* ri.ilquale fu vciiloda Serui’io rribuno.per hanerefofpettatoil popolo, che fi facefle tiranno della parria.il quale Seruilio,fedendo con moln a torno,v- ro che nel mezzo moftra Spurio in terra mono,in vnafigura fattacon mql ta arte.Ne’tondi poi,che fono ne camoni.doue fono le otto figure,fono mol ti huomini ftati rarifsimi per hauere difdala patria.Nella parte principale c ilfamofilsimo Fabio Malsimoa federe,& armato. Dall’altrolato è Speufip po Ducade’Tegieti,ilquale,volendcgli perfuader’vn’atiiicochefi leualledi nanzi vn fuoauueifario,&emu!o,rifpofenon volere,daparticolarinterelïe fpinto,pnuarela pama d un fi fattocitradino Nel tondo,che.è nell'altro caq to,chefegue,èda vna parte Celio pretore,che per hauere, rombatturo cqtra il configlio,6c voleredegl’Arufpici,ancor che vince(Ie,& hauelle la vittori^ fu dal lenato pumto: 5c a lato gli fiede Trafibulo, che accompagnato da air cuni amici vccife valorofamente trenta riranni,per liberar la patri?, Rquefti è vn vecehio rafocön i capegli bianchi,ilquale ha fotto il fuo nome, fi comp hanno anco tuttigl’altri.Dall’altra parte nel cantonedifotto in vn.tondo,p Genuzio Cippo ptetore,alqualee(lendofi polio in cefta vn’vcello prodigio- famente con Pali in forma di corna.fu rilpollo dall’oracolp, che sarebbp-Hje dellasuapatria.Onde eglielefie,e(Iendogiavecchio,d’andarein,efiiiq per non foggiqgarla.hr percio feceacoftui Domenico vnojycello jncapq. Ap* prefloa coltui fiede Garonda,ilqualeefiendo tomato di villa. & in vn fubi- toandato in fenato,fenzadifamar(i,contra vna 1 egge-, che yoleiia, che; fu lie vccifo.chi en traffe in senato con atmé,vccife le Hello, accortoli dell’errorc. Neirultimo tondo dall’altra parteè Damone, 5c Eitia', la fingolar amicizia de’quali è nonfsima,& con loro è Dionifio tiranno di Sicilia.Et allato a que fti liede Bruto,che per zelodella patriaoondanno a morte due (uoi figl juq* li,perche cercauano di far tornare alia patria i rarquini. Quell opera aejun •queveramenrefingolare.fececonofcereaianefi,ja virtu,& valore^dj Dome nicOjilquale moftrö in tutte lelueazzioni arre,giudizjc^, 5c ingegnobeïlilsi fcio.Afpetrandofida prima volta.che .venue in Italia 1’Imperator Carlo V. cheandallea Siemqper haiiernedatoimenzionea grambafpiadori diquel- la Re pub. fra i’altre cofe,che fi fcceromagnifiche,^ofapdnspme,per riceue, e«rn figrande Imperatorej fece Domenicovn cauallo di toncîo rilieuocn jraCciaotto,tutto di carta pofta,& voro dentro. 11 pefo del qual cauallo era retro da vn’A rmadura di ferro,e fopra eflo era la ftatua di eflo Imperador'ar matoall’anticacon lo ftoccoin mano.Efotto haueua trefiguregrandi, come vinteda luijequali anchefofteneuano parredel pefo, eflendo il cauall© in attodi fal tare,& con le gambe dinanzi altein aria; elcdctre tre figure ra- srefentauano treprouincieftareda ellb lmperadordomate,& vinte.Nella- quale opera moftro Domenico non inrenderfi meno della scultura,chefi fa cefledellapittura.A chefi aggiugne, cheriutaqueft’operahAueua mefla so pra vn caftel di legname alto quattro braccia.con vn’ordine di ruotc sotto, qualt mefleda huominidentro,eranofattecan-tinare: Et il difègnodi Do menico era,chequefto cauallo nell entrara di fua'maeftà,eflendo fatto anda re,come s’edettoJ’accompagnafTedalla porta infinoa! palazzo de’Signori ; &poi fifermaffein ful mezzo della piazza. Quefto cauallo, eflendo ftato cô dottoda Domenico a fine che non gii mancanafe non efler melfo d’oro, fi reftoaquel modo,perche fua Maeftà per allora non ando alriimentia Siena,ma coronatafi in Bologna fi parti d'lta!ia,& 1 opera rimale imperfetra. Manon di menofu conofciura la virtu,& ingegno di Domenico, Sc molto lodata daognnnol’eccellenza,&grandezzadi quella machina, la quale ftet te nell'opera del Duomo da quefto tempo infino a che tornando fua maeftà dall’imprefa d’Africa vmoriofa,pafsb a Mefsina,& di poi a Napoli,Roma, e finalmentea Siena,nel qual tempo fu ladettaoperadi Domenico mefta in- fulla piazza del Duomo ,on molta sua lode. Spargendofi dunqnelafama della virm di Domenico,il prencipe Doria,che era con la corteveduto, che hebberuttel’opere,che in Sienaeranodi suamano lo ricer».b,che andaftea lauorare a Genoua nel fuo palazzo,doue haueuano lauorato Perino del Va- ga.Giouan'Antonio da Pordenone,& Girolamo daTreuifi , Ma non pote Domenico prometter a quel Signore d’andare a sei uirlo allora , ma fi bene altra volta,per hatierein quel rempo meflo manoa finir nel Duomo vnapar tedel pauimentodi marmo,chegia Duccio pittor Sancfe haueua con nuoua maniera di lauoto cominciato.E pcrchegiaerano lc figure, et ftoriein gran partedifegnatein sul marnio,&incauati i dintorni con loscarpello, eripic ni di miftura nera,con ornamenti di marmi colorari attorno Sc parimenre t rampidellefigure,viddecon belgiudizio Domenico, chefi potea moltoql l’operynigliorare. perche,prefi marmi bigi,accio facefsino nel mezzo dell’ ombre, accoftatea! chiaro del marmo bianco, & profilate con lo fcarpello, troubche in quefto modo col marmo bianco,et bigio fi poteunno fai e cofc di pieu a à vfodi chiaro feuro per fettamente. Fat tone dunquefaegio gli riu P * l’opera tan to bene,& per l’inuenzione,e per lo disegno fondato,et copia di figure,che egli a quefto modo diedeprincipioal piu bello,& al pin gran* de & magnifico pnuimcnto,che mai fuflc ftato farto, & neconduflea poco a poco menrre che vifle,vna gran parte. D inrorno all alrare maggiore fece vna fregiatura di quadri, nella quale, per feguire I’ordine delle ftorie, ftstc comincidte da Diicao,feceiftoriedel Genefi,cioe Adamo,& Eua,chesono racciati del paradifo,& latiorano la terra ; il sagrifizio d'A bel, Sc quello di Mi elchisedech E dinanzi all’altare èin vna ftoriagrande A braam, che vuole aerificare ifaac. Et qtiefta ba in torno vna fregiatura dimezr,efignre,!e quali portaacio varii animalfmoftrano d’andare a/acrificare. Scendendo g!i scaU ni,û truopa vn’altro quadro grande,ehe accompagna quel di fopra.Neiqua ]e Domenico fece Moife,che riceue da Dio leleggi fopra il monte Sinâi.E da i>afloè,quando trouato il popolo,cheadorauail Vitello dell’oro,fi adira, &C rompe le tauole,nellequa!i era fermaeflalegee. A trauerlo délia chiefa, di- rimpetto al pergamo forto quefta ftoria è vn fregio di figure in gran nume- ro,il qualeè compofto con tantagrazia,& disegno,chepiu non fi puodire.’ Et in quefto è Moise,ilquale percotendo la pietra nel deferto, nefa scaturire l’acqua,«Sc dà bere al popolo aftetato, doue Domenico fece per la lunghezza di tutto il fregiodiftefojl’acqnadelfiume, della qualein diuerfi modi beeil popolo con tanta,6c vinezza,6c vaghezza * ehe non è quafi pofsibileimagi« narfile pin vaghe leggiadnej 6c belle <Sc graziofeattitudini di figure,cheso- nom quefta ftoria.chi fi china a bete in terra, chi s’inginocchia dinanzi al fafio,ehe versa 1’acqua chi neattigne con vafi,6c chi con tazze, & aim final
mentebeecon mano. Visono oltrecio,alcuni,cheeonducono animalia be- re con molta letizia di quel popolo. Ma fra l’ai tre cofe vi è marauighofo vn puttOjil quale prefo vn cagnoloper la tefta,5c pel collojo tuffa co! mufo nel l’acqua,perche bea,E quellopoi,hauendobeuuto.scroIla lateftatanto be- ne,per non voler piu bere,che par viuo. Et in (omnia quefta fregiaruraè tati to bella,cheper cofa in quefto genere,non puoefler fattacon piu artrfizio, atrefo,chel’ombre,£cgli sbattimenti ehe hannoqueftefigure fonopiu to- fto marauigliofi,che belli. Et ancora ehe tutta queft'opera.per la ftrauagan za del lauoro fia bellifsima,quefta parreè tenuta la migliore.& piu bella.
Sotto la cupola è poi vn partimen toefagono,che è partito in fetreelagoni, c fei rombi : De’quali efagoni ne fini quattro Domenico,innanzi chemorif- fe,facendoui dentro le ftorie,6csagrifiziitl!E!ia,ôc tuttacon molto fuo com modo,perchequeft’opera fulo ftudio,6c il pafiatepodi Domenico, ne mai la difmefte del unto,per altrifitoi lauori.Mentredunque,chelauorauaqua do in quella,«Sc quando altroue, fece in san Francefco a man'ritra. entrando in chiefa vna tauola grande a olio,den trouiChrifto. chefcende gloriofoal Limbo a trarne i fanti padri,doue fra old nudi è vna Eua bellifsima ; ÖC vn Jadrone,che èdietro a Chrifto,conla croce è figura molto ben condotta, & lagrotta del limbo,& i demonii,e fuochi di quelluogo fono bizarri affatto * E perche haueua Domenico oppenione,che le cofe colorite a tempera fi ma tenefsino megho,chequellecoloritea olio,dicendo,chegli pareua,che pin fuftero inuecchiate le cole di Luca da Cortona, de’ Pollaiuoli, «Sc de gli altri maeftrijchein quel tempo lauoraronoaolio,che quelle di fra Giouanni,di fra Filippo,di Benozzo,& deglialtn,checolorirono a tempera inanzia uej $ fti : per quefto,dico, fi rifoluè, hanendo a fare vna tauola per la compagnie di san Bernardino,in fullapiazza di san Francefco,di farlaa tempera*, 6c co- fi la condufie eccellentemente,facendoui dentro la noftra Donna con molti fanri.Neila predella,laquale fece fimilmenre a tempera, & è bellifsima, fece san Francefco,ehe riceue le ftimmare; <Sc sane’ Antonio da Padoua, ehe pet conuerrirealcuni heretici fail miracolo dell'Afino.che s’inchmaallasacra- tifsima hoftiaj 6c san Bernardino da Siena.chepredica al popolo della sua città in fulla piazza de’Signoti,Fece fimilmente nellefacciedi quefta compa ^madrteftoriein frefcodella|noftraDonna,aconcorrenza d’&Icunealtre, ch'enel medefimoluogo haueafatteilSoddoma. Invnafecela vifitazione dis.Elibetta,& nell’altrail tranfitodella Madona, con gFApoftoli intorno. L’una,& l’altradellequali e molto lodara.Finalmenre dopo eftere ftato mol toafpettatoa Genoua dal prencipe Doria,vi fi conduffe Domenico,ma con gran fatica;,come quello,che era auezzo a vna sua vita ripofata,& fi conten- raua di quel tanto,cheilsuo bifogno chiedeuasenza piu joltre die non e-ra mol toauezzo a far viaggi: percioche hauendofi murata vna cafetta in Siena &jiauendofuor della porta a Comollia vn miglio,vna fuavigna,la quale p fuo paflatempo facea fare a fua mano, & vi andaua fpefto , non fi era gia vn pezzo molto ddcoftatoda Siena.Arriuatodtinque a Genoua, vi fece vnafto ria a canto a quelladel Pordenone,nella quale fi portö molto bene, manon peibdimaniera,checlla fi pofla fra le file cole migliori annouerare. Maper ehe non gli piaceuano i modi della corte, & era auezzo a viuer libero, non flettein quel luogo moltocontento,anzi pareuain vneerto modo ftordi- to.perchevenutoafinedi quell’opera,chiese licenzaal Prencipe, & fi parti per tornarseneacafa. & paftando daPifa,pervederequellacittä, dato nelle mani a Batiftadel Ceruelliera,gli furono moftrate tuttele cofepiu nötäbi- i della citta,&: particularmentelerauoledel Sogliano,& i quadri,chesono’ n’ellanicchiadel Duomo dietroall’altaremaggiore. In tanto Sebaftiano del la seta Operaio del nuomo, hauedo intefo dal Ceruelliera le qualita, & vir- tu di Domenico,difiderolodi finirequell’opa,ftata tenutainlungo da Gio, Antonio Sogliani,allogo due quadri della detta nicchia a Domenico,ac- cio gli lauorafl’e a Siena,& di la gli mandaflefatti a Pifa *,‘& cofi fu fatto. In' vno e Moife,che trouato il popolo hauere sacrificatö al vi tel doro,rompe le tauole.Et in queftofece Domenico alcuni nudi,chesono figure bellifsime: & nell’altro elo ftefto Moife,&la terra,ehe fi apre,& inghiottifee vna parte del popolo.& in queftoancofbno alcuni ignudi mortida certilampi di fuo co,chesonomirabili.Quefti quadri condotti a Pifa,furono cagione,che Do menico fece in quattro quadri,dinanzi a quefta mcchia,cioe due per banda, i quattro Euangelifti,che furono quattro figure molto belle.Onde Sebaftia no della seta,che vedeua d’efter feruito prefto,& bene, fece fare dopo que- fti a Domenico la tauola d’una delle cappelle del duomo, hauendone infino allora fatte quattro il Sogliano.Fermatofi duque Domenico in Pifa, fece nel' la delta tauola la noftra Donna in aria col putto in collofopra certenuuole rette da alcuni putti •, 8c da bafio mol ti santi,& fante afTai bene condottfima non perocon quella perfezzione,chefurono ilopradetti quadri.Ma egli feu lädofi di cio con molti amici,e panicolarmente vna volta co Giorgio Vafäri diceua,che come era fuoridell’aria diSiena,&di certesue commodita, non gli pareua laper far alcunacofa. Tornatofenedunquea cafacon propofito di non volersene pin,per andar’alauoraraltroue,partite: fece in vna tauo- la ä olio, per le Monache di s.Paolo,vicine ä s.Marto,la natiuita di noftra D. con alcune balie,& s. Anna in vn letto,che fcorta,finto dentro a vna porta 5 vna donna in vno scuro,che afeiugando panni non ha altro lume, ehe quel lo,chelefa lo splendor del fuoco.Nella predella,chee vaghifsima, fono tre floriea tempera,tfta Verginepresentata al tempio;lospofaliziOj Sc l’adora zionedc’Magi.NellaMercanzia tribunalein quellacitta,hannogl’Vffiztafi vna tauolettaja qualediconofufatta da Domenico,quado era giouane,che c bellifsima. Dentro vi è vn san Paolo in mezzo,ehe fiede,& dagli lari,la fua conuerfionein vno di figure piccole,& nell’altroquandc fu decapitato. Fi- nalmenrefu data a dipignerea Domenico la nicchia grandedel Duomo,ch* è in teftadietroaU’altare maggiore.Nellaqu. leegli primieramente fece cut to di fua mano I’ornamento di ftucco con fogliami,& figure : & due vittorir ne’vani del remicircolo:ilqualeomamenio fu in vero opera ricchilsima, & bella.Nel mezzo poi fecedi pitturaafrefco 1'afcenderedi Chriltoin cielo.
E dalla cornice in giu fece tie quadri,duufi da colonne di rilieuo, & dipintc in prolpettiua.ln quel di mezzo,che ha vn’arco sopra in profpettiua è la no /Ira Donna,san Piero,& san Giouanni: & dalle bande ne’due vamdieci A- poftoli,cinque per banda in varie attitudini,cheguardano Chnfto afeende rein cielo,& fopra ciafcuno de’duequadri degl’Apolloli è vn’ Angelo m is lcorco,fatri per que’duejchedopol’afcenfione, dillono, chegli era falito in Cielo.Queft opera certoemirabile,ma piu farebbe ancoraje Domenico ha uelledato bell’ariaaile telle, là done hano vna cerraaria non molto piaceuo le.percioche pare,chein vecchiezzae'pigliafie vn’ariaccia di volti Ipauenta- ta,& non molto vaga.Qaeft’opera,dico,(ehauefiehauuto bellezza nelletc- ftelarebbe tanto bella,che non fi potrebbe veder meglio. Nella qua! aria del le telle preualfe il Soddoma a Domenico al giudiziode’Saneli ; percioche il Soddomale faceua molto piu belle, fe benequelledi Domenico haueuan® piu difegno,& piu forza.E nel vero la manieradeile cede in quefle nollri ar ti importa afiai; & ilfarle,chehabbianobell aria, &buona graziahamolti maeftrifcampatidalbiafimo,cheharebbonohautuoperloreliante dell’o- pera.Fuqueftadi pittura l’ultimaopera,ehefàcelîe Domenico,ilquale in vl timo entratoiii capricciodi faredi rilieuo,comincioadareoperaal fondera de’bronzi,& tanto adopero,checondufie,ma con efiremafatica, a fei colon ne del Duomo,lepiu vicineall’Altar maggiore, sei Angelidi bronzo tondi, poco minori del viuo,iqnali rengono per polamenro d’un candeliere, ehe tiene vn lume,alcune tazze,o vero bacinette,& lono rnolto belli.fi. negl’uhi mi fi porto di maniera,ehe nefu fommamentelodato; perchecrelciutogli 1* animodiedeprincipio a fare i dodici Apollolnper mettergli aile colonne di fottojdone nefono horaalcum di mar mo vecchi.&dicattiua maniera; ma non seguito,perche non vifiepoi rnolto.E perche era quell’ huomocapric- ciofilsimo,& gli riufciua ogni cola.inragliodafe Hampe di legno.per far car te di chiarç fcuro,& fe ne vcggiono fuori due Apoftoli fatti eccellentemen te ; vno de’qnali n’hauemo nel nollro libr-o de’dilegni, con alcune carte di • fua mano.difegnate diuinamente. Intaglio fimilmente col bulino ltampe di rame; & llampöcon acqua forte alcune ftoriette molto capricciofe,d’Ac chimia,dou6Gioue,&graltii Dei volendo congelare Mercurio,lo metton® in vn correggiuolo legaro;& facendogli fuoco attorno Vulcano,&Plutone quando penlarono,che douefle fcrmarfi,Mercurio volö v ia,& len’ando in fumo.Fece Domenico,oltre alle fopradette,moltealtre operedi non molta importanza.come quadri dinollre Donne,& altrecofelimili da camera, co me vna noftfa Do nna,chc è in cafa il caualicr Donati; & vn quadio a terns
pera,dcueGioueficonuertein pioggiad’oro,&piouein grèmboa Danae. PieroCataneifimilmentehadi manodel'medefimo in vn tondoa oliovna Vergmebellifsima. Dipinfeancheper la fraternitàdi s. Lucia vnabellifsi- mabara; & parimcntevn’altra per quella disante Antonio. Nelî maraui- gh niuno,che io faccia mézione di fi fatte epere : percioche fono veramenie belle a marauiglia.comesà ch iunqnel’ ha vedute. Finalmente peruenuto fill’etàdi fellantacinqueannbs’aftrettbilfinedella vita coll’affaticarfi tutto folo ilgiorno,& la notte,intorno a’getti di metallo>& a rineitar dafe, senza volereaiuto niuno. Moiidunqueadi 18.di Maggio 154 9. E daGiuliano oreficeluoamicifsimo,fu fatto fepellite nel Duomo,doue hauea tante,efi ra ïe opéré lauorato. E fu portato alla fepohurada tutti gli arcefici della fua cit tà,laquale ailora concbbe il grandifsimo danno, ehe riceueua nella perdit» di Domenico,&hoggiloconofcepiu,chemai,ammirandolopere fue. Fu Domenicoperfonacoftumata.& dabene,temente Dio,&ftudiofodella fua arte,ma foluario oltre modo.Onde merito da’fuoi Sanefi, ehe fempre han- nocon molta loro lode attefo a belli ftudi,& alle poefie, dlere con verfi, & volgari,& latini honoratamente celebrato.