VITA DI GHERARDO STARNINA ,
P I T T O R.
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EOAMENTE chi caminalótanodalla Tua patria nell’altrui praticandola bene (pedo nell’animo vn temperamento di buono fpirito : perche nel veder fuori diuerfi honorati co fiumi,quando anco fulfo di peruerfa natura,impara a efler trattabile, amoreuole,e paziente, con piu ageuolezza affai che fatto non harebbe nella patria dimorando . E in vero chi difidera affinaregl’huomini nel viuere del mondo, al- tro fuoco, ne miglior cimento di quello non cerchi: perche quegli, che fono rozzi di natura,ringentilifcono, e i gentili maggiormente graziofi diuengo- no. Gherardo di Iacopo Starnini,pittore Fiorentino,ancora, che fri (Tedi fan gue,piu che di buona natura: Effondo nondimeno nel praticare molto duro, e rozzo,ciò piu afe, che a gli amiciportaua danno, E maggiormente portato gl’harebbe,fe in Ifpagna doue imparò a edere gentile,e corcefe non 'fu fle lun go tempo dimorato ; pofcia che egli in quelle parti diuennein guifa centra* rio a quella fua prima natura ,'che ritornando a Fiorenza, infiniti di quegli, cheinanzi la fua partita a morte Podiauano, con grandifsima amoreuolezza nel fuo ritorno lo riceuettero,e poi fompre fommamente l’amarono, fi fatta- méte er’egli fattoli genie,e cortefe. Nacq; Gherardo in Fiorenza l’anno 1354. E crefcédo,comeqllo,che haueua dalla Natural’igegno, aplicato al difegno , fu mefTo có iìntonioda Vineziaaiparareadifegnare,edipignere,pche,hauc do nello fpazio di molti anni,non folamente imparato il difogno, eia pratica de’colori, ma dato faggio di fe, per alcune cole con bella maniera lauorate, fi partì da Antonio Viniziano. e cominciando alauorare fopradi fo, fece in S. Croce nella capella de’CaflellaniJaquale gli fu fatta dipignere da Michele diVanni,honorato Cittadino di quella famiglia,molte ftoriedi s. Antonio A* bare in frefeo, &c alcune ancora di s. Niccolo Vefeouo con tanta diligenza, e con fi bella maniera, ch’elleno furono cagione di farlo conofcere a certi Spa- gnuoli, che allora in Fiorenza per loro bifogne dimorauano, per eccellente pittore 3 e che è piu,che lo códucefforo in Ifpagna al Re loro,che lo vide, e ri- ceuette molto volentieri; efTendo allora mafsimamente careflia di buoni pit tori in quella prouincia,Ne a difporlo che fi par cifle della patria fu gran fatica percioche hauendo in Fiorenza dopo il cafo de’Ciompi,e che Michele di Lan do fu fatto Gonfaloniere, hauutofconce parole con alcuni,flaua piu torto co pericolo della vita; che altramente . Andato dunque in Ifpagna, e per quel Re lauorando molte cofe,fi fece,per i gran premi, che delle fue fatiche ripor taua,riccho,&: honorato par fuo ; perche difiderofo di farfi vedere,e conofce* re agl’amici, e parenti in quello miglior flato 3 tornato alla patria, fu in ella m olto carezzato, c da tutti i Cittadini amoreuolmente riceuuro. Ne andò molto,che gli fu dato a dipignere la capella di s. Girolamo nel Carmine, do* ue facen do molte fiorie di ql^fanto,figurò nella fioria di Paula,e Euflachio, e di Girolamo,alcuni habitÌ3che vfauanoin quel tempo gli Spagnuoli,con in- uenzione molto propria, e con abondanza di modi, e di penfieri nell attitudi ni delle ni delle figure. fra l’altrecofe, facendo in vna ftoria quando s. Girolamo ima para le prime lettere, fece vnMaeftro, che fatto leuare a cauallovn fanciullo addoflo a vn’altro,lo percuote con la sferza, di maniera, che il pouero putto per lo gran duolo,menando le gambe, pare, che gridando ten ti mordere vn orecchio a colui,che lo tiene : il che tutto con grazia,e molto leggiadramente efprefle Gherardo ,come colui, che andauaghiribizzando intorno alle cole della Natura. Similmente nel tefiamento di s. Girolamo, vicino alla morte, contrafece alcuni frati, con bella, e molto pronta maniera : percioche alcuni fcriuendo,ealtri fifamenteafcolrando,e rimirandolo, ofleruano tutti le paro le del loro maeftro con grande affetto. Queft’opera hauendo acquiftato allo Starnina,apprelIogrartefici grado,& fama : Se i coftumi,con la dolcezza della pratica, grandifsima reputazione, era il nomedi Gherardo famofo per tutta Tofcana,anzi per tutta Italia,quado chiamato a Pila a dipignere in quella Cit tàil capitolo di s. Nicola, vi mandò in fuo fcambio Antonio Vi te da Pi ftoia, per non fi partire di Firenze. Uquale Antonio hauendo fotto la difciplina dello Starnina imparata la maniera di lui, fece in quel capitolo la pafsionedi Giefu Chrifto,e la diede finita! quel modo, che ella hoggi fi vede, Fano 1403 con molta fòdisfazionede’Pifani. Hauendo poi,come s’èdetto,finita lacapel la de’Pugliefi, Se effendo mol to piaciute a i Fiorentini l’opere che vi fece di s. Girolamo,per hauere egli efprcflo viuamente molti affetti,&attitudini,non fiate mefTe in opera fino allora da i pittori fiati innanzi a lui 5 II comune di Fi renze l’anno,che Gabriel Maria Signor di Pifa,vendè quella Città a i Fioren- tim,per prezzo di dugento mila feudi dopo l’hauere foftenuto Giouanni Ga- bacorta l’afiedio tredici mefi, Se in vltimo accordatoli anch’egli alla vendita, fece dipignere dallo Starnina, per memoria di ciò nella facciata del palazzo della parte Guelfa,Vn fan Dionigi Vefcouo, con due Angelfie fotto a quello ritratta di Naturale la Cittàdi Pifa,nel che fare,egli vsò tanto diligenza in ogni cofa, e particolarmente nel colorirla a frefeo, che non oliarne l’aria, e le pioggie, e l’eilere volta a tramontana ell’èfempre fiata tenuta pittura degna di molta lode,e fi tienealprefente,per elferfi mantenuta frefea,e bella, come s’ella fulle fatta purhora. Venuto dunque per quella,e per l’altre opere fue, Gherardo in reputazione,e fama grandifsima nella patria,c fuori; la morte in uidiola, e nemica fempre delle virtuofe azzioni, in lui piu bello dell’operare, Troncò la infinita Tperanza di molto maggior cofe, che il mondo fi haueua promeflo di lui .'perche in età d’annix LV 1111. inafpettatamentegiunto ai fuo fine,'con ellequiehonoratilsimefu lepellito nella chiefadis. Iacopo Co* praArno. •
Furono difcepoli di Gherardo Mafolino da Panicale,che fu prima Ecc. O* refice,e.poi pittore.&alcuni altri che p non efier fiati molto valentihuomini non accade ragionarne.
Il ritratto di Gherardo è nella ftoria lopradetta di s. Girolamo in vna del- lefigure, chelono intorno al lanto,quando muore,in profìilo,con vn capuc ciò in torno alla teda, e indofio vn Mantello affibbiato. Nel noftro libro fono alcuni difègni di Gherardo fatti di penna in carta pecora, chenon fono fe non ragioneuoli Sec.
Fine della vita di Gherardo Starnina.