ì}t PRIMA PARTE
VITA DI TADDEO BAKTOLI J
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P I- T T O R £«• 1 ,
E R i T AM o quegli Artefici, die perguadàgnarfi nome fi5-mettono a molte fatiche5nellapittura,chel’ope loro fìanoi»
polle,nó in luogo ofcuro, e difònorato, ondefiano da’chà»nonintende piu la che tanto biafimate : Ma in parte, che1
perla nobikàdel luogo,peri lumi;epeiT-aria pollano effere rettamente da ognuno vedute,& cófideratej come è fia-
ta,e è ancora l’opera publica dcila capella,che Taddeo Bar; roll pittor Sanefe, fece nel palazzo di Siena alla Signoria'. Taddeo dunque
na eque di Bartolo di Maeftro Eredi, Il quale fu Dipintore nell’età fu a mes: di ocre j,edÌpinfein/S. Gimigpanondbpieue,.entrando a man fìniitraTiu**»
, cala.
fa la facciata cfhiftotie del Teftamento Vecchio. Nella quale opera,che in ve ro 116 fu molto buona,fi legge ancor nel mezzo quefto , epittaffio. A. D. 135^ BartolnsMagiftriFredidiSenismepinxit. Nelqual tempo bifogna,che Bar colo fufte giouane, perche fi vede in vna Tauola fatta pur da lui Vanno 138&. in fanto A goftino della medefima Tèrra, en trado in chiefa, per la porta priiv capale,a mah manca,doue è la Circoncifionedi N. Signore co certi fanti; che egli hebbemohomiglior maniera cofi nel difegno,come nel co.orito,perciò, che vi fono alcune tefte aliai belle ;fe bene i piedi di quelle figure, fono della maniera antica. Etinfommafi véggicno molte altre operedi mano di Barr colo per que’ paefi. Ma per tornare a Taddeo ellendogli data a fare nella fua patria', come fièdetto, la capelladel palazzo della Signoria, come al miglioc Maeftro di qire’tempiyella fu da lui con tan ta diligenza lauorata, e rifletto ai luogo, tato honorata, eper fi fatta maniera dalla Signoria guiderdonata, che: Taddeo n’acrebbedi molto laglom,e là fama fua 3 onde non fidamente fece!, poficon filo molto honorc,e vtile gradifsimo, molte Tauole nella fua patria# ma fu chiamato con gran fauore,e dimandato alla Signoria di Siena da Erano cefco da Carrara Signor di Padoa; perche andaflc,come fece,a farealcune co? fein quellanobihfsima Città; doue nella Rena particolarmente, c n’elSanta lauorò alcuneTauole,&: altre eofè con molta diligenza,&confilo molto-hoj noi e, e fodisfazione di quel Signore,cdi tuttala Città. Tornato poi in To- fcana, lauoro in S. Gimtgnano vna Tauola a tempera, che tiene della manie-ra d'Vgolino Sanefè, hqual Tauola è hoggi dietro all’AMar Maggiore della1 pieue, & guarda ilchoro de’pretr. Dopo andato a 5iena;non vi dimorò mol to|, che da vno de’Lanfranchi, operaio del Duomo fu chiamato a Pifa ; doue trasferitofijfece nella capella della Nunziata a frefeo quando la Madonna f& glie i gradi del tempi o,doue in capo il Sacerdote Vafpetta in pontificale, mol* to pulitamente . Nel volto del quale Sacerdote, ritraile il detto operaio,& ap preflb a quello fe fteflb. Finito qfto lauoro il medefimo operaio gli fece di* pignere in Campo Santo foprà la capelIa,vnaN. Donrra incoronata da Giefiv ChriftojCon molti Angeli in attitudine bellifsime, c molto ben coloriti. Fe* ce fimilmen te Taddeo, per la capella della fagreftia di S. rrancefco di Pifa, in; vna Tauola,dipinta a tempera,vna N. Donna, & alcuni fanti, mettendoui il nomefuo,danno ch’ellafu dipinta, che fu l’anno 1394. Etintorno a quefti medetimi tempi,lauorò in Volterra certe Tauole a tempera, 5c in Monte Vii lieto vna Tauola.; E nel muro vn’inferno a frefso, nelqualefigui l’inuenzio- ne di Dante, quanto attiene alladiurfione de’peccaii, e forma delle pene. Ma nel fitoó nonfeppe,ò non potette, ònon volle imitarlo. Mandò ancora in ArezzovnaTauola,cheein s. Agoftino, doue ritraile papa Gregorio vnde- cimOjCioèquelloycfcedopoefTere ftatalacorretantedecine d'anni in Fràcia> la ritornò in Italia. Dopo qoeftecpere, ritornatofene a Siena, non vi fece molto lunga ftanza* perche fu chiamato a lauorarea Perugia nella chiefa di 3, Domenico,doue nella capelladis. Caterina, dipinfe a frelco tutta la vita di ef fafanta,& insTrancefco a cato alla porta della fagreftia,alcune figuredequa- ìi,ancor che hoggi poco fiditeernino, fono conorciure per di mano di Taddeo, hauendo egli tenuto Ignvpre vna maniera medefima- Seguendo.poco poi !a.morte di BitoMoSd Perugia,die fu amazzato l’anno 1398. fi ruotilo jjad deo aSiena,doue lauorando continuamente attefein modo a gli Budi dellar té,per farli valete huomoiche fi può ,'itfermare,fe forfè non fenili l’intéro fuo, che certo non fu per difetto,ò ncgJigen za,chemcttefTc nel fare, ma fi bene p indifpofizioned’un maleopilatiuo,chel’afIaflinòdi maniera,che non potCt*. teconfeguire pienaménreilfuodefiderio. Mori Taddeo,hauendo infognato Partea vn filo nipote,chiamato Domenico,d’anni ^ Etle.pitturefuefura no intorno agl’anni di noBrafalute 1410. Lafciò dunque,comefièdértò, DO menico Bartoli fuo Nipote,edifcepolo,che attendendo all’arte della pittura, dipinfe con maggiore,e migliore pratica: E nelle Borie,che fece, moftròmol to piu copiofità,variahdoIe in diuerfe cole,che non haueua fatto il Zio.fono nel pellegrinarlo dello fpedalc grande di Siena,due Borie gtàndijauorate in frefcoda Domenico,doue,e profpettiue, & altri ornaitiend fi veggionoaBai ingegnofamenre cómpoBiS >. Dicefi edere Barò Domenico modeBo,.e gentile^ d’una fingolare amoreuo(ezza,e liberalifsima correda - E che ciò noti fece manco honore al nomefuo/che l’arte Beffa della pittura. Furono Pope re di coBui intorno agl’anni del Signore 14l’ultimc, furono in S. Trini* ta di Firenze vna Tauola,den troui la Nunziata : E nella chicfa del.Carmine la- Tauola dell’Altar Maggiore ; ' . < r. »•! v
Fu ne’medefimitempi-, et quali della mededma maniera,ma fece piu chiaro ilcolorito,elefigurepiu bade,AluanodiPierodi Portogallo, che! Voi f terra fece piu taùolej&in S.Antonio di Pifan’è vna,& in altri luò .
ghi altre, che per non edere di molta eccellenza,non occor- ■ re farne al tra memoria. Nel noBro libro è vna care . tadifeghata da Taddeo molto praticameli- ■ . .
te* nella quale è vn ChriBo',
due Angeli, . ’ :
&c.
Fine della Vita di Taddeo Bartoli &c. .. ...