15« SECONDA PARTE
Cintimi nella Tua opera, della quale fi è detto di (opra a baftanza, e perche d( quelle co(e vecchie,è ben fatto lerbare qualche memoria *nel palazzo del S; Duca Cofimoin'ho fatto conferuare alcune,e di manopropria di-D<?llo,douc fono, e saranno fempre degne d’edereconfiderati, almeno per gl-'habiti varij, di que’tempijCofidahuommijComeda donne, chein.edefì veggiono. Lauo ròancora Dello infrefeonel chiodilo diS. Maria'nouella in vn cantone,di verde terra la ftoria d’Ilàac, quando da la benedizione a E dui. E poco dopo quella opera,edendo condotto in Ifpagnaalferuigiodel Re, venne in tanto credito,che molto piu didderarèda alcuno Artefice non d farebbe potuto , E fe bene non fi fa particolarmente,cheoperefacede in quelle partf, efiendo oe tornato irichifsimò,& honorato mólto ili può giudicare, ch’elle fuflero af (ai,c belle,e buòne. Dopo qualche anno*, edendo (lato delle fuc fatiche realmente rimunerato, venne capriccio a Dello di tornare a Firenze,per far vede re a gDamici y come da oftrema pouertà fode a gran richezzc fa1 ito. Onde an dato per la licenza a quel Re, non folo l’ottenne graziolamcnte ( come, che volentieri l’harebbe ratenutofefudeftato in piacere di Dello) ma per maga giorefegnodi gratitudine fu fatto da quel liberalismo Re Caualicre: perche tornando a Firenze, per hauere le bandiere,e la confermazionede’priui* legij j gli furono denegate perlagione di Filippo Spano de gli fcolari r che in quel tempo, come gran Sinilcalcodel Red’Vngheria tornò vitoriolo de’,Tur ehi.Mahauendo Dello(critto fubitamentein IfpagnaalRe, dolcndod di quella ingiuria ; Il Re fcridè alla Signoria in fauore di lui d caldamente, che« gli fu fenza contrailo conceduta la difiderata, e douuta honoraza. Diced,chc cornando Dello a cafaacauallo,con le bandiere, veflitodi brocato,& hor.o-? rato dallaSignoria, fu prouerbiato nel padare per V acchereccia, doue alloi a erano moire botteghe d’orefici,da certi domeftici amici, che in giouentùl’ha tieuano conofciuto > o per ifchernoNo per piaceuo!ezza,che lo facederoj e che egli riuolto doue haueua vdi tù la voce, fece, con ambe le mani le fiche: e lenza dire alcuna cofa pafsò via, fi che quali nelliino fe n’accorfe-, le non fc quelli ftelsi,che l’haueuano vcellato. Per quello,e per altri fegni], che gli fecero co- nofeere, che, nella patria non meno f» adoperaua contra di lui l’inuidia, che gias’hauefte fatto la malignità quando era pouerifsimo,deliberò di tornarfo- ne in Ifpagna. E cofi fermo, & hauuto ribolla dal Re, fe ne tornò in quelle patti, doue-fu riceuuto con fauoregramle,e veduto poi fempre volentieri \ £5 doucattefealauorare, viuere come Signore, cjipignendo Tempre daindi in- snzi col grembiule di Brocato ì cofi dunque diede luogo aH’inuidia,er appref lo di quel Re honoratamen te ville,e morì danni quaran ranoue : e tu dal ine defimo fatto lepellirehonorcuolmentecon quello Epitaffio, , - - •
. DclluieqiK'.flonntinus,pittura arte peredebris ; Rcgifquc . . .
- o Hifooniarm Uber alitate^ ortumcntis amplifiimus. i-nfi: T,, . :i ; H. S, E. S. T, T. L.
Non fu Dello molto buon difegnatore,ma fu bene fra i primi, che comi» ciadero a feoprir con qualche giudizio i mufcoli ne’corpi ignudi, come fi ve de in alcuni difegni di chiaro (curo fatti da lui ; nel nollro libro. Fu ritratto in S. Maria Nouella da Paulo Vcellidi chiaro feuronella ftoria, doue Noce inebriato da Cam fuo figliuolo. , .
JoFine della vita di Dello pittor Fiorentino, , .