A«» SECONDA PARTE
Vita di Cj enfile da Jafri ano,e di Vittore tifati elio Veroneft^ ^Pittori.
R ANDI s?i MO vantaggio ha chi refta in vnoauuiamcnto do po la morte d’uno, che fi habbia con qualche rara virtù hono
re procacciaro, e fama: perciochefenza molta fatica, lolo,che leguitiinqualchepartele veftigiedel maeftro,peruiene,quali
fcmpre,aci honorato fine 5 doue fe per fe folo hauefie a perite* nire,bifognarebbe piu lungo tempo,e fatichemaggiore aliai. llche,oltre
molti al tri,fi potette vedere,e toccare,come fi dice,con mano in Pifan.0,0 ve no Pifanello pittore Veronefe ; llquale.ellendoiftato molti anni in Fiorenza coja A sdrea dal Cavagne,& haueisdo l’opere diluì finito, dopo che hi cuor
za»to,s’acquiftò tanto credito col nome d’Andrea,che uenendoin Fiorenza Pa pa Martino quinto,ne lo menò fecoaRoma,do.uein s.Ianni Eaterano glifo celare in frefco alcune Jftorie,che fono vaghifsime,e belleal pofsibile.perche egli in quelle abondantifsimamente mife vna/brred’azurooltramarino,datogli dal detto papa fi bello, e fi colorito, che non ha hauuto ancora paragone.. Et a concorrenza di codili, dipinfe Gentile da Fabriano alcune altre fio rie,lotto alle fopradette. Di che fa menzione il Platinanellayitadiquelpp tefìce,ilqualenarra,chehauendofatto rifare il pauimento di san Giouanni Laterano,& il palco, & il tetto,Gentile dipinfe molte cofe,& infra 1 altre fi* gure,di ren etta tralefineftrein chiaro,e kuro,alcuni profeti,che fono tenu ti le migliori pitture di tutta quell'opera. Fece il medefimo Gentile infiniti Jauori nella Marca,e particolarmente in A gobbio,doue ancora lene veggio no alcuni,&fimilmenteper tutto lo fiato cfVrbino. Eauoròin s. Giouanni di Siena ; & in Fiorenzanellafagreftiadi fàntaTrinita fece in vna tauola la j ftoria de’Magi ; nella quale ritraile fe fteflo di natmale.Et in fan piccolo alla porta a s. Miniato,per lafamiglia de’Quaratefi,fece la tauola dell’aitar mag giore,che di quante cofe ho veduto di mano di coftui,a me fenza dubbio pa re la migliore.3 perche oltre alla N.Donna,e molti fanti, chele fono intorno tutti ben fatti , la predella di detta tauola,piena di fiorie della vira di san Nic colo,di figure piccole,non può edere piu bella,ne meglio fatta di quello che dl’è. Dipinfe in Romains.MariaNuouafopralafepohuradel Card, Adi- mariFiorcntino>&; arciuefcouo di Pifa 3 laquale è allato a.quella di papa Gre gorionono,in vn’archettolaN.Donnacol figliuoloin collo,in .mezzo a fan Benedctto,e fan Giufeppo.Eaqual opera era tenuto in pregio dal duiino Mi chelagnolojilquale pacando di Gentile vfaua dire,chenel dipignere haue- ua hauuto la mano filmile al nome.In Perugia fece il medefimo vna tauola in fan Domenico molto bella: Se in s. Agoftino di Bari vn crucili fio d’intorna- tonel legno,con ire meze figli re belliflìme,che fono foprala porta del coro..
Ma tornandoa Vittore Tifano: le cofe,che di lui fi fono difopra racconta te furono fcrittedanoi,fenza piu,quando la prima volta fu fiampato quello noflro libro,perche io non haueua ancora dell’opere di quello eccellen te ar. tefice quella cognizione,e quel ragguaglio hauuto,che ho hauuto poi. per a- uifi dunque del molto Reuerend.|edottifsimo padre fra Marco dc’Medici Veronefe^ellordinede’fratipredicarori, li come ancora *racc.cnra il Bior,* do daFurlr, doue nella fua Italia illuftrata,parla di Verona,fu coftuiin ec» cedenza pari a tutti i pittori dell’età fua,come,olire l’opere raccontate dife* prapoilono di ciò fareampliflìmafcde,moltealtre,chein Verona.fua nobi= Jifsima patria fi veggiono,le bene in parteqnafi con fuma te dal tempo. E per cheli dilettò particolarmente di fare animali,nella.chi-efa'di$.Na.finfia di Ve rona,nellacappel]adella fiunigliadePellegrinijdipinfevn fanto Euftrchio, .chefa carezze a vn canepezzato di Tanè,.& bianco, ilqual.e.coJpi.edi alzati appoggiati allagambadi detto fanto fi riuolta col capo indietro, quali,che habbia fentitorumore :ìk fa .quello atto con tanta viuezza, chenon lo fareb he meglio il naturale. Sotto laqual figurali vede dipintoli nome d'elio pila no, iiquale vfo di chi a mar fi, quando Tifano, equando Tifati dioico me fi vede £nelJepiiture,enellemedagliedifuamano. Dopo la dmafiguradi S EuRa
chio,laquale è delle migliori,eh e quello Artefice Iauorafie,e veraméte belli! fimajdipinfe tutta la facciata di fuori di detta cappella j dall’altra parte va S.Giorgio armato d’armi bianche, fatte d’argento, come in quell’età nó pur egli,ma tuttigl’altri pittori coftumauano. Ilquale S.Giorgio,dopo hauer
morto il Dragone,volendo rimettere la fpada nel fodero alza la mano diritta che tien la fpada,già con la punta nel fodero,& abbacando la fimftra,ac- cioche la maggior diftanza gli faccia ageuolezza a infoderar la fpada, che è lu ga* fa ciò con rantagrazia,6e con fi bella maniera,chenon fi può vedef meglio j e Michele fan Michele Veronefe architetto della llluftrifsima Sisno* ria di Vinezia,eperfona intendentifsima di quelle bellearti,fu piu volte,vi* uendo,veduto contemplare quefte operedi Vittorecon marauiglia, Se poi dire,che poco meglio.fi poteua vedere del fanto Euftachio,del cane,& del sa Giorgio fopradetro. Sopra l’arco poi di detta cappella èdipinto quando sa Giorgio vccifo il Dragone,libera la figliuola di quel Rejaquale fi vede vicina al lanto con vna velie lunga,fecondo l’ufo di que’tempi : Nellaqual parte è marauigliofa ancora la figura del medefimo fan Giorgio,ilquale armato come di fopra mentre è per rimontar a cauallo,llà voi to con la perfona,&co la faccia verlo il popolo,e mello vn piè nella llaffa, e la man manca alla fella fi vedequafi in moto di falire fopra il cauallo, che ha volto la groppa verlo il popolo,e]fi vede tutto,eflendo in ifcorcio in piccolo fpazio,benils.Et p dirlo in vna parola non fi può fenza infinita marauiglia,anzi llupore contemplare quella opera fatta con dilegno,con grazia, & con giudizio llraordinario. Dipinfeil medefimo pifanoin fan Fermo maggiorejdi Verona,chiefade’fra ti di san Francefco conuentuali nella cappella de’Brenzoni a man manca, quando s’entra per la porta principale di detta chiela.fopra lalepoltura del la relurrezzione del fignore,fatta di fcultura,e fecondo que’tempi,molto bei la ; dipinfe dico,per ornamento di quell’opera,la V ergine annunziata dall - Angelo : le quali due figure,che fono tocche d’oro, fecondo l’ulo di que’tem pi,fono bellillìme,fi come fono ancora certi cafàmenti molto ben tirati, & al cuòi piccioli animali,de vccelli,fparfi per l’opera tanto propri;, e viui,'quan* to è polsibileimaginarfi. il medefimo Vittore fece in medaglioni di getto in finiti ritratti di principi de’fuoi tempi, & d’altri, da iquali poi fono flati fatti molti quadri di ritratti in pittura. E Monfignor^Giouio in vna lettera voi* gare,che egli fcriue al Signor Duca Colimo,laquale fi legge llampata co mol te altre,dice parlando di Vittore Pilano,que He parole.
Cojluifu ancora prefìantifiimo nell’opera de bufi rilieuifiimati difficilifimi dagVArtc fici ; perche fono il mezzo tra il piano delle'pitture,e’I tondo delle fatue. E perciò fi ucg» giono di fua mano molte lodate Medaglie di gran Principi sfatte informa maiufcola della mi fura propria di quel riuerfo,che il Gu idi mi ha mandato del cauallo armato. Fra lequali io ho quella del gran Re Alfonfo in Cazzerai con un riuerfo d’una celata capitanale j quel la di Papa Martino,con l’arme di cafa Colonna per riuerfo-,quella di Sultan Maomete,che prefe Cofiantinupoli,con lui medefimo a cauallo in habito Turchefco, con una sferza in ma no -, Sigifmondo Malatefia,con un riuerfo di Madonna 1fotta d’Arimino, er Niccolo Picei nino con un berettone bislungo in tetta,col detto riuerfo del Guidi>ilquale rimando. OItra queftoho ancora una bellifiima Medagliadi Giouanni Palcologo Imperatore de’Coftanti- ttopohycon quelbizarro cappello alla grecanica,che foleuano portare gl’imperatoriiE fu
fatta-fatti da effo Pifano in Fiore za,al tempo del Concilio d'Eugenio>oue[ìtrouò il Prefato Int per udore $ ch'ha per riuerfo ti Croce di CkriJlo,foJlentiti da due mani, uerbigrazta dalla latina^ dalla greca.
In fin qui il Giouio,con quello,che feguita. RitralTe anco in medaglia Filippo de’Medici Arciuefcouo di Pila*, Braccio da Montone -, Giouan Galeazzo Vifcontr, Carlo Malatefta Signor d’Arimino ; Giouan Caracciolo gran Sinifcalco di Napoli j[Borlc>,&: Hercoleda Efte,& molti altri Signori,Se huo mini legnatati per arme,e per lettere. Collui meritò per la fama,e riputazio nefuain quella Arte edere celebrato dagrandilsimi huomini,e rarilcritto* ri, perche oltre quello,che nejfcrille il Biondo,come fi è detto, fu molto loda to in vn Poema latino da Guerino V ecchio fuo compatriota, e grandifsimo Etterato,e fcrittore di que’tempi ; delqual poema, che dal cognome di collui fu intitolatoci Pifano del Guerino,fa honorata menzione elio Biondo. Fu anco celebrato dallo Strozzi vecchio,cioè da Tito Vefpafiano, padre dell’altro strozzi,ambi duoi poeti rarifsimi nella lingua latina. il padre dunque ho norò con un bellilsimo,epigrama,il qual è in ftampa con glabri,la memoria di VittorePifano, E quelli fono i frutti,chedal viuervirtuolaméte fi traggo no . Dicono alcuni,che quando collui imparaua l’arte, eflendogiouanetto, in Fiorenza,che dipinle nella vecchia chiefa del tempio,che era deue è hoggi la cittadella vecchia, le borie di quel Pellegrino a cui andando a san Iacopo di Galizia,mife la figliuola d‘un hollevna tazza d’argento nella tafea, perche fulfecome ladro punito: ma fu da s.Iacopo aiutato, ericondotto acafa faU uo. Nella quaPoperamollrò Pifano douer riulcire,come fece Ecc.pittore. fi nalmente a (Tal ben vecchio palio a miglior vita. E Gentile hauendo lauora* to molte cofe in città di Cartello, fi cóbufle a tale.ertendo fatto parietico,che non operaua piu cola buona. In vltimo confumato dalla vecchiezza, trouan doli d’ottanta anni fi morì. Il Ritratto di Pilano,nó ho potuto hauer di luo go nertuno.dilTeguarono ambi duoi quelli pittori molto bene, come fi può vedere nel noftro libro &c.
Jine della vita di Gentile da rfabriano>e di Vittore^