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to finalmete da gl*anni,e dalle fatiche danni 78. fe n’andò al vero ripofo -nel la città di Pifa, habitandoin vna cafetta,chein fi lunga dimora vi fi haueua, comperatain carraiadis Frane.Laqual cafa lafciò morendo alla fuafigliuo* la: Se con difpiacere di tutta quella città fu honoratamcntefepellito in campo fanto con quello epitaffio,cheancora fi legge.
Uic tumulus cft Benotij fiorentini qui proxime bus pinxit biflorìas bunc fibi Vifanor. icnmthumanitus MCCCCLXXVIII.
Vifle Benozzo co(lumati{Iimamentefempre,eda vero chriftiano 5 confa mando tutta la vitafua in eferciziohonotato j per il che, e per la buona ma« niera,e qualità lue lungamente fu ben veduto in quella città. Lafciò dopo le difcepoli fuoi Zanobi Machiauelli Fiorentino -, & altri, de quali non acca de far altra memoria.
Fme della vita dì Bendilo Bittor Fiorentino re}<(sr ^Architetto 5 O' di Lorenzo Vecchietto Scul-tore .e pittore. SdncjL
RANCESCO di Giorgio Sanc(c,ilqualc fu (cultore,& ar-chitetto eccell.fece i due Angeli di bronzo,chefònoinfui aitar maggioredel Duomo di quella città , i quali.furono veraméte vn belIis.getto,e furon poi ruietti daini meded
ino con quanta diligenza da poflibile imaginarfi.E ciò po tette egli fare commodamente,e(Tendo perdona non me*
no dotata di buone facultà,che di raro ingegno, onde no per auarizia ; ma per duo piacere lauoraua quando bencgli veniua} e per la-
nciar dopo de qualche honorata memoria. Diede anco opera alla pittura, 5c fece alcune code,ma non fimili alle (culture. Nell’architettura hebbe gran-
didsimogiudizio,e moftròdi molto bene intender quella profusione: e nc può far ampia fede il palazzo,che egli fece in Vrbino al Duca Federigo FcU
tro,i cui dpartimenti fono fatti con belle,Se commode códderazioni,e la (Ira uaganza delle deale,dono bene intede,e piaceuoli,piu che al tre,che fu(si no (la
te fatte infino ai duo tempo.Le dale (ono grande,e magnifiche,e gl’appartamé ti delle camere vtili,& honorati fiior di modo -, e per dirlo in poche parole c
corbello,& ben fatto tutto ql palazzo,quàto altro,che infin a horafia (tato fittogiamai. Fu Francedcograndidsimoingegnieri,emafsimamente dima
chinedaguerra,comemoftròinun fregio,chedipindedi dilaniano nel det-to palazzo d’Vrbino; ilqual è tutto pieno di fimili code rare, apartenenti al*
la guerra. Didegnò anco alcuni libri rutti pieni di coli fatti inftrumenti ; Il miglior de’quali ha il dignor Duca Cofimo de’Medici fra le (uc code piu care.
F11 il medefimo tanto curiolo in cercar d’intender le machine, &mflrumen ti bellici degl’antichi,e tanto andò inueftigando il modo degl’antichi anfi-
teatri,& d’altre cole (omiglianti 5 ch’elleno furono cagione,che mide manco Audio nella dculturaj ma non però gli furono,ne (òno frate di manco hono
re,cheledculturegli potedsinoefrerjftate.per lequali tutte code fu di maniera grato al detto Duca Federigo,delqual(fece il ritratto e in medagliai di pitta
ra j che quando de ne tornò a'Siena (ua patria,fi trouò non menu edere (la-to honorato,che bcneficato.Fece per papa Pio fecondo tutti di didegni,e mo*
dellidel palazzo,& vedeouadodi pienza: patria del detto papa,&da lui fat-ta città,& del (ito nome chiamata Pienza,che prima era detta Corfignano *
che furon per quel Iuogo>magnifici,& honorati quanto potedìno edere, Se codia forma, tk fortificazione di detta ci tra,&infiemc il palazzo,c loggia pel
medefimo ponteficc.Onde poi (empre vide honoratamenre; e fu nella dua città del dupremo magiftrato ae’Signoi 1 honorato.Ma peruenuco final men.
re all’età d’anni 47. fi mocì.Furono le due opere intorno^! 14S0. Ladciò co-ftui duo compagno,e carifsimo amico Iacopo Cozzetello, il quale atrelè alla
fcultura,& all’architettura , e fece alcune figure di legno in Siena -, ^’Ar-chitettura s.Maria Maddalena fuor della porta a Tufi,laqtialc rimade impcr
fettamer la tua morte.E noi gl’hauemo pur quefto ob!igo,che da lui fi hebbe il ritratto diFraneefcofòpradetto,ilquale fece di Tua mano, llqualc Frane, merita, che gli fia hauutograndeobligo,per hauerefacilitato le cole d’Archi tettura,e recatole piu giouamento,che alcun altro haueflefatto, da Filippo di fer Brunellefco infino al tempo Tuo.
Fu Sanefe.efcUlt.fimilmente moltolodato Lor.di Piero Vecchietti,ilqual ef fendo prima (lato orefice molto Rimato,fi diede finalmente alla fcultuta,& à gettar di bronzo,nellequali arti mife tanto Audio, che diuenuto ecc.gli fu dato a fare di bronzo il Tabernacolo dell’altar maggiore del duomo di Siena fuapatria,con quegli ornamenti di marmo,che ancor vi fi veggiono. Il» qual getto,che fu mirabile gl’acquiflò nome,e riputazione grandifsima,per la proporzione,e grazia,che egli ha in tutte leparti. E chi bene confiderà q- Ra opera,vede in efla buon difegno,e che l’artefice fuofii giudiziofo, e prati co valent’huomo. Fece il medefimo in vn bel getto di metallo, per lacappel lade’pittori Sanefi,nello fpedale grande della fca!a,vnChriRo nudo,che tic ncla croce in mano,d’altezza quanto il viuo.Laqual opera, come venne be- nifsimo nel getto,cofi fu rinetta con amore,e diligenza. Nella medefima ca fa,nel peregrinano è vna floria dipinta da Lofi di colon. E (opra la porta di fan Giouanni vn’arco con figure lauoratcafrefco.Similmente/percheil bat tefimo non era finito,vi lauorò alcune figurine di bronzo,e vi finì pur di bró zo'vna Roria cominciata già da Donatello.Nelqual luogo haueua ancorala uorato due fìoric di bronzo Iacopo della Fonte, la maniera del quale imitò fempre Lorenzo quanto potette maggiormente.llqual Lorenzo condufleil detto battefimo all’vltima perfezzione,ponendoui anchora alcune figure di bronzo gettate già da donato, ma da fe fini te del tutto, che fono tenute cola bellifs, Alla loggia degl’Vfficiali in banchi fece Lorenzo di marmo, alPalrez za del naturale,un fan Piero,& vn fan raulo,lauorati con fomma grazia, Se condqtti con buona pratica. Accommodò coRui;talmente le cofe, che fece, che ne merita molte lode cofi morto,come fece viuo.Fuperfonamaninconi ca,c folctaria,« che sépre Rette in cófiderazione*,ilchc forfè gli fu cagione di non piu oltre viuere,conciofia,chedi cinquanta otto anni pafiò all’altra vita, Furono le fue opere,circa l’anno 1482.
Jine della vita di Jrancejco di Giorgio, (jf di borente Vecchietti,