Cjìorgione da Caftel Franco ‘Flitor V Infoiano. ,
E medefimi ternpi,chèFioienzaacquiftaua tan ta fajma,per Pa-pere di Lionardo,arrecò non piccolo ornamento a Vineziada , virtù,& eccellenza un filo cittadino, il quale di gran lega paf so i Bellini,da loro tenuti in tapto pregio, & qualunque altro fino a quéHempohauefle in quella città .dipinto. Qyeftì ili Giorgio,chein Cartel Franco in (ulTreuifano nacqueianno 1 47.S.erten-do Doge Giouàn Mozemgo,fratei del Doge Piero,dalle fattezze della per(o na,& da la grandezza de Tanimo,chiamato poi,col tempo,Giorgione.Ilqiia le,quantunque egli Iurte nato d’humilillìma ftirpe,non fu però fe non gen- file,Sedi buoni coftumi in tutta fuavira. Fu alleuaro in Vinegia, Se,diletto! fi contmouamente de le cole d’Amore, & piacqueli il luono del Liuto mira . J bilmen bilmente: c tanto,che egli (onaua,& cantaua nel Tuo tempo tanto diuinamé te,che egli era fpeflo per quello adoperato a diùerfe mufiche, & ragù nate di perfone nobili. Attcfe al dilegno,& lo gudò grandemente ; e in quello la na tura lo fauori fi forte,che egli innamoratofi delle cole belle di lei non voleua mettere inopera cofa,che egli dal vino,non ritraefle.Et tanto le fu fuggetto, tanto andò imitandola : che non lolo egli acquidò nome d’hauer pafiato Gentile,& Giouanni Bellini,ma di competere con coloro, che lauorauano in Tofcana,& erano Autori della maniera moderna.Haueua veduto,Gior* gione,alcune cofe di mano di Lionardo,molto fumeggiate,&cacciate,come fi è detto,terribilmente di fcuro. E quella maniera gli piacque tanto,che me trevide fempreandò dietro a quella :8e nel colorito a olio laimitò grande* mente.Codui guftando il buonodel’operare,andauafcegliendo di mettere in opera fempre del piu bello,& del piu vario,che e trouaua.Diedegli la natura tanto benigno (pirite,che egli nel colorito a olio,& a frefeo fece alcune viuezze,&: altre còfe morbide,& vnite,& sfumate talmente negli feuri, che fu cagione,che molti di quegli,che erano allhora eccellemi,co»fefiaflìno lui efler nato per metter lo fpirito ne le figure,& per contraffar la frefehezzade la carne viua,piu che nefiuno,chedipignefle,non (olo in Venczia,ma p tilt* to-Lauoròin Venezia nel fuo principio molti quadri di nodre Donne, & al tri ritratti di naturale,che fono,&: viuiflimi,& belli ; come le nc vede anco* ra tre belhifime tede a olio,di fila mano nello ftudio del Reuerédi filmo Gri* mani Patriarca d’A quileia * vna fatta per Dauit(e per quel che fi dice,è il luo ricratto)con vna zazzera,come fi codumaua in que’tempi in fino alle fpalle, viuace,e colorita,che pardi carne: ha vn braccio,& il petto armato col qua le tiene la-teda mozza di Golìa : l’altra èvna tèftona maggiore: ritratta di na I turale,che tienein mano vna beretta roda da comandatore: con vn bauero di pelle,efotco vno di que’laioni a l’antica, quello fi penfa, che fuflefatto p yn generale di efierciti.La terza è d’un putto,bella quanto fi può farecó cer-ti capellrà vio di velli,chefàn conofcere l’ecc.di Giorgione,&: non meno l’af fezzione del grandiflìmo Patriarca,che gli ha portato fempre a la virtù fua, te nendolecarjlTìme,emeritamente.Iii Fiorenza èdi man fua in cafa de’figliup ■li di'GiouanBorgherini,il ritrattò duellò Giouanni', quando era giouanein .«Venezia,& nel medefimo quadro il maeftro,chelo guidaua, chenoafi può veder in due tede ne miglior macchie di color di carne,ne piu bella tinta di ombre. In cafa.Ànton de Nobili,è vn’altra teda d’un Capitano armato mpl to viuace,& proti ta,ilqual dicano edere vn de capitani,che Confaluo Ferran temenòfeco a Venezia quando vifitò il Doge Agodino Barberigo, nel qual tempo fi dice,che ritraile il gran Confaluo armato,che fu cola rariflìma, &c non fi poteua vedere pittura piu bella,che quella;& che efiò Confaluo fe ne Ja portòfeco,Fece Giorgione molti altri ritratti,che fonofparfi in molti luo- ghi per Italiabelliflìmiicómenepuo far fede quello di Lionardo Loredano fatto da Giorgione quando era Doge, dame vidoin modrapervn’ Afiènfa, che mi pafiue veder viuo quel feremilìmo principe,oltra che ne èivno in FJe za in caia Giouanni da Cadel Bplogntfe intagliatore di£amei,&.crìdalh,ec.
che è fatto per il fuocero fuojauoro veramente diuinojperche vi è vna.vmo ne sfumata ne’colon,che paredi rilieuo piujoh^dipintd. ‘Dilettoli;, molto del dipignerc in frefeo,& fra molte cofe,che fece,egli condotte tntta vna fac ciatadi caSoranzòin fu la piazza di fan Polo.Ne la quale oltra molti quadri 6c ftorie,& altre fue fantafie,fi vede vn quadro lauorato a olio in fu la calcina ; co fa, eh e ha retto all’acqua,al fole,& al vento -, Se conferuatafi fino a he g gi.Ecci ancora vna primauera,che a me pare delle belle cofe,che e dipignef* fe in fretto,ed è gran peccato,che il tempo l’hahbia confumata fi crudeJmen te.Et io per me non trouo cola,che nuoca piu al lauoro in frefeo, chegli fei« rocchi,& mallìmamente vicino a la marina,doue portono fempre falfedine con e fio loro.Segui in Venezia l'anno 1504. al ponte del Rialto vn fuoco ter ribililìimo nel fondaco de redefchi,ilqualelo confumò tutto,con le mereyn tie,&con grandiffimo danno de’mercatanti :;doue la Signoria di Venezia ordinòdi rifallo di nuouo,&con maggior commodità di habiturij&d^ma enificenza,& d’ornamento,&bellezza fu fpeditamentefinito,doueeflendo, crefciuto la fama di Giorgione,fu confultato, de ordinato da chi ne haueua la cura,chc Giorgione lo dipignette in frefeo di colori fecondo la fua fantafia purché e’ moltratte la virtù fua,& che e facefTe vn’opera eccellendo ella nel piu bel luogo,& ne la maggior vi fta di quella ci ttà -, per il che melloni mano Giorgione non pensò,fe non a fami figure,a fua fantafia per inoltrar l’arte* che nel vero non firituoua ftorie,che habbino [ordine,oche rapprefentino i fatti di neflunàperfona fegnalata,o antica,o moderna,& 10 per menò l’ho maiintefe,ne anche per dimanda,che fi fiafatta,ho trouato chfl’intenda, p che doueèvnadcnna,doueèvn’huomoin varieattitudini,chi ha vna tefla di lione apprettò,altra con vn’angelo a guifadi cupido,ne fi giudica quelchc (ì fia.V c bene fopra la porta principale,che r.iefce in merzeria, vna femina a (edere,c’ha lotto vna tettad’ungigate morta quafii forma d’una Iuditta,ch‘ alza la tetta con la fpada,& parla con un Todcfco,quale è abaflo;ne ho potu co interpretare per quel chesel’habbi fatta ; fegia non l’haucfle voluta fare per vna Germania. In fomma e fi vede beh le figure fue etter molto infierne* & che andò fempre acquiftando nel mcglio.Etui fono tette,&c pezzi di figure molto ben fatte,e colorite viuaciffimamente.Et attefe in tutto quello,che e^huifece,chetraeflealfegnodelecoleuiuei &non a imitazione, nefluna de la maniera. Laquale opera è celebrata in Venezia,& famofa non meno p quello,che e ui fece,che per il commodo delle mercanzie,& vtilità del publi co. Lauorò vn quadro d’vn Chritto,che porta la Croce, &un Giudeolo ti» r.i,ilqualecol tempo fu pollo nella chiefadilan Rocco, Se hoggi perjlade- uozione,che vi hanno molti,fa miracoli,come fi uede. • Lauorò in diuerfi luoghi,come a Caftelfranco,& nel Triuifano,e fece molti ritratti a uari prin ci pi Italiani ; Se fuor d’Italia furono mandate molte del’opere fue,come co- fe degne veramente,per far tettimoniio,‘che fe la Tofcana foprabbondauadi artefici in ogni tempo,la parte ancora di là vicino a’ monti non era abbando nata,& dimenticata fempre dal cielo. Dicefi,che Giorgione, ragionando con alcuni (cultori nel tempo,che AndreaVerrocchiofaceuail Cauallo di bronzo,che vòleuano,perche la fcultura moftraua in una figura fola diuerfe pofiture,e vedute girandogli a torno, che per quello àuazafle la pi ttura,che non moftraua in, vna figura fe non vna parte fola.Giorgione che era*d’oppi« nionc,che in vna ftocia di pi ttura fi moftrafle lenza hauere a caulinare ator« no, no ; ma in vna (bla occhiata tutte le forti delle vedute, che può fare in piu ge (li vn’huomo.Cofa,chela (cultura non può fare,senon mutando il (ìto,& la veduta: talché non (onouna,ma piu vedute. Propofedi piu, che da vna fi* gura fola di pittura voleua moftrareil dinanzi,& il di dietro, & i due profi* li da i lati, Cofa,che e fece mettere loro il ceruello a partito.Et la fece m que* fio modo. Dipinfevnoignudo,cheuoltauale fpalle,& haueuain terra vna fonte d’acqua limpidiifimajnella quale fecedétro, per riuerberazione la par te dinanzi,da un de’lati era un corfaletto brunito,ches’era fpogliato,nelqua le era il profilo manco, perche nel lucido di quell’arme fifeorgeua ogni co- fa. Da l’altra parte èra vno (pecchio,che drcnto vi era l’altro lato di quello ignudo : cofa di bellilfimo ghiribizzo,& capriccio,volendo moftrare in effet to,che la pittura conduce con piu virtù,e fatica,e moftra in una uifta fola del naturale,piu che non fa la fcultura. Laqual’opera fu fommamente lodata,e ammirata,per ingegno(a,& bella. Ritraile ancora di naturale Caterina Re gina di Cipro,qual uiddi iogia nelle mani del clariflimo M. Giouan Corna ro. E nel noftro libro una teda colorita a olio,ritratta da un Todefco di ca* fa Fucheri,che allora era de maggiori mercanti nel fondaco de’Tedefehi, la quale è cofa mirabiie,infieme con altri fchizzi, Scdifegni di penna fatti da lui. MentreGiorgioneattendeuaadhonorare,&fe,&lapatriafua,nelmol to conuerfar,che e’ faceua per trattenere con la mufica molti fuoi amici,fi in namoròd’unamadonna,& molrogoderonol’uno,&l’altrade’loro amori. Auuenne,che l’anno i $ 11. ella infettò di pelle non nefapendo però altro \ & praticandoui Giorgione al Ioli to,fe li appiccò la pelle di maniera, che in breue rempo nella età fua di 34.anni,se ne pafsò a l’altra vita,non lenza dolore infinito di molti fuoi amici,cheloamauanoperlelue vir* tu, & danno del mondo,che perfejPure tollerarono il dan no,& la perdita con lo efier rettati loro due eccellenti fuoi creati SebaftianoViniziano,chefu poi frate del Piombo a Roma ; de Tiziano Dacadore che non folo lo paragonò, ma lo ha fuperato grandemente,de’qua li a filo luogo fi dirà piena mentel’honore, 6c l’utile,che han , . no fatto
quefta Arte.