BRAMANTE *7
..Viifidi 'Bramante da Vrl/ino Architettore.
I granissimo giouamento alla Architettura fu veramente il modei no operare di Filippo Brunelleìchi. Hauendo egli con-trafatto ,Se dopo molteetà rimelfe in luce l’ogere egregie de* piu dotti,&marauigliofi antichi. Ma non fu manco v ri le al fecole noftro Bramanteacciofeguitadoleueftigiedi Filippo,
facdlèa gli altri dopo lui.ftrada ficura nella.profefsionede.lla architettura, elTendo egli di animo,valore,ingegno,feienza in quella artenon iplamen
te teorico, ma pratico, &c eiercitato fommamente. Nèpóteùa la natura for mare vno ingegno piu fpedito,che eferciraiTe,&:mettdle*in òpera le còfe del
la arte, con maggiore inuenzione, .& mifura : & con tanto fondamento qua to coftui.Ma nó meno punto di tutto quello fu nece(Tario,il creare in ql tepo
Giulio i i.Pont.animofo,&: di Ridar memorie defiderofifsimo . Et fii ventura n olirà, Se ina il trottare un tal Principe*, il che a gli ingegni gladi auuie nerarcuolre.a lelpeledelquale, e’potefle moftrared valorcdello ingegno Tuo : & quelle arteficiole difficuhà,che nella architettura moftrò Bramante. La uirtù del quale fi ertele tanto ne’gli edifici da lui lubricati,che letnodana ture delle corniciò fu fi delle colon ne, la grazia de’ capitegli,le baie, le meri lo le,&i cantonale volte, le ficai e, i rifalli ; Se ogni ordine d’archi te trura tirato per configlio o modello di quefto artefice ; riufcìfempremarauigliofo a chi unquelo vide. Laondequello obligoeterno,chehannogli ingegni,cheftu diano fiopra i fiudori antichi,mi pare, che ancora lo debbano hauere alle fiati« che di Bramante. Perche le Pure 1 Greci furono.inuentori j della architettura ci Romani imitatori,Bramante non lolo imitandogli con inuenzion nuoua ci infiegnò,ma ancora bellezza, Se difficultà accrébbe grandifsima all’arte, la quale per lui imbellita hoggi veggiamo . Cortili nacque in cartello Durante nello rtato di V rbino,d’una pouera perfona,madi buone qualità. Et nella fua fanciullezza ol tra il leggere, Si lo fcriuere, fi efercitò grandemente nello abbaco'. " Ma ilpadreche haueua bilogno che e’guadagnalfie, vedendo che egli fi dilettaua molto de’l difiegno 5 lo indirizzò ancora fianciullettoal’arte della pittura : nellaquale ltudiò egli molto le cole di fra Bartolomeo,altrimé ti fra Carnouale da V rbino 3 che fece la tauola di s.Maria della Bella in Vrbi no. Ma perche egli lèmpre fi dilettò de l’architettura,& de la profipettiua, fi parti da Cartel Durante j Si condottoli in Lombardia, andaua hora in quella, hora in quella città,lauorando il meglio che e’ poteua. Non però cole di grande fipefia,o di molto honore, non hauendo ancora ne nome, nè credito. Perilche deliberatoli di vedere almeno qualcola notabile, fi trasferì a Milano per vedere il Duomoidoueall’hora fi trouaua vn Celare Cefiariano, repu tato buono Geometra,& buono Architettore3 ilquale comentò vitruuio ; c difiperato di non hauerne hauuto quella remunerazione che egli fi haueua promefia.diuentò fi ftrano,che non volle piu operare, Se diuenuto laluatico morì piudabeftia,chedaperfiona. Eraui ancora vn Bernardino da Treuio wilanefe ingegniere,& architettore del duomo, Se difiegnatore grandifisimo ilqu aleda Lionardo da Vinci fu tenuto maeftro raro 3 ancora che la fua maniera filile crudetta,& alquanto lecca nelle pitture. Vedefi dicortui in tefta del chioftro delle grazie vna relurrefisionedi Chrifto,con alcuni’ficorti bellifi fimi. Etili s.Francefcoyna cappella a firefico, dentroui la morte dis.Piero, &di s. Paulo . Cortili dipinlein Milano molte altre opere, & per il contado ne fece anche buon numero renutèin pregio, e nel noftro libro è una tella di carbone,fi biacca dJuna femina aliai bella che ancor fa fede de la maniera eh’ cren ne". Ma per tornare a Bramante, con fiderata che egli hebbe quella fabbrica, Se conoficiuti quelli ingegnieri -, fi inanimi di forte : che egli fi ri« iolue del tuttò,darfi a l’architettura. La onde partitoli Ha Milano, le ne ven* nea Romainnanzilo anno Santodel M D. doue coriolciutò’da alcuni fuoi a- mici,«Se dei paeféjft: Lombardi, gli fu datodadipignereas.Giouanni Late- rano lop'ra la pórla Santa j che s’apre per ,1 Giubbileo,vna armedi Papa Alcfi fiindio v 1. lauorata infrefco,con Angeli,Se figure,che là foftengono . Hà- tteua Bramante recato di Lombardia., &:gnad.igr.atnii Roma afare alcun«.cofe,certi danari si quali con vnamaflerizia grandissima(pendeua: defide:» rofo poter viuer del fuo -, & infiemelenza hauere a lauorare, potereagiata* mente mifurare tutte le fabrichc antiche di Roma. Et mcffoui rrano,folita rio,(Sc cogitatiuo fen’andaua*, 5c fra non molto fpazio di teifrpo'rmfuró qua* tiedifizij erano in quella città & fuori perla' campagna & parimente fece fi* no a Napoli, & douunque efapeua,chefofiero cole antiche Mifurò cioche era a tiboli & alla villa Adriana^ come fi dirà poi al fuo luogo,fene lerui ai (ai. Et fiopertojm quello modo l’animo di Bramante. Il Cardinale di Napo li datoli d’occhio prefe a fauorirlo. «Dónde Bramante leguitandolo ftudio ellendo venuto voglia al Cardinal detto di far rifare a Irati della Paceil chio- Uro, di TreuertrnOjhebbe il carico di quello chiollro. Perilche delìderàdo di acquiftare, &digratuirfi molto quel Cardinale ; lì rhelle a l’opera con ogni induftria&diligenzia: &: prettamente & perfettamente la condullealfine. Et ancora che egli non fulledi tutta bellezzafgli diede gradifsiino nome per non edere inRoma molti,che attendefsirio alla Architettura,con tanto amo re, ftudio, & prellezza,quanto Bramante. Semi Bramante, ne fuoi priori« pii,per fiotto [architettore di.Papa Alexandro vi allattante di trafteuere:& parimente a quella che fi fede in’ftdla Piazza di s. Piero rrouolsi anchora eflen* do crefiiuto in reputatione, con altri eccellenti architettori,alla refolutione di gtan’partedel Palazzo dis. Giorgio; & della chiefa di s.'Lorenzo in dama lo fatto fare da Raffaello Riamo Cardinale‘di s. Giorgio : vicino a campo di fiore^* che quantunque fi fia poi fatto meglio,fu.non di meno,& e ancora per la grandezza fua,tenuta comoda & magnifica abitatone, e di qfta fabrica fu efecutore vno Antonio Montecauallo. Trouolsi al configlio dello acrefcimé to di san Iacopo degli spagnuoli in Nauona.Sc parimente alladeliberationc di santaMariade anima, fatta condurre poi da vno architetto Todefco.Fu fuo dileguo ancora il palazzo del Cardinale Adriano da corneto, in borgo nuouo; che fi fabricò adagio, e poi finalmente rimafe imperfetto per la fuga di detto Cardinale, & parimen te laccrefcimento della cappella maggiore di santa Maria del populo fu fuo difegno, le quali òpere gliaquiilaronoin Ro ma tanto credito che era (limato il primo architettore per elTerc egli riloluto pretto e bonifsimo inuentore che da tutta quella città fu del cótinuo ne ma* gior.bifogni da tutti e grandi adoperato,perilche creato Papa lidio 1 i.lanno 1505. cominciò,a feruirlo. Era entrato in fantalìa a quel pontefice di accon* ciarequello fpatiocheerafra beluedère el palazzo ch’egli hauefsi formadi teatro quadro abbracciando vna valletta che era in mezzo al’palazzo Papale vecchio, la muraglia che haneua per habitatione del’Papa fatta di nuouo Innocentio vm.Etchedadua corridori chemettefsinoin mezzo,queftavai letta,fi potefsi venire di belvedere in’palazzo per loggie, & coli di palazzo p quelle andare in bel’uedere,et che della valle perordine di fiale indiuerfi mo di fi potettefalire ful’piano di bel vedere, perilche Bramantechehaueua gii difsimogiuditio,&ingegnocapricciofoin tal’cofe fpani nel piu batto con duoi ordini d’altezze prima vna loggia dorica bellifiima.’fimde'.al Colifèo de fintegli ma in cambio di mezze colóne mitte pilaftri;e iurta di tiuertini la imi re: &fopra quefta uno fecondo ordine ionico fedo di fineftre: tantoché e «enne al piano delle prime danze del palazzo-papale, & al piano di quelle di bel vedere: per far poi vna loggia piu di 400: pafsi dalla banda diuerfo Ro« ma,& parimente vnaltra diuerfo il bofeo.che luna,cialda volfcche mettef* {ino in mezzo là valle oue (pianata che-.clla era fi haueua a condurre tutta Iàcqua di belvedere fare vna bellifsima fontana di quello difegno fintBra rrian te il primo corridore che efeie di palazzo &cv a in belvedere dalla banda di Róma eècetto,l’ultima loggia eh e douea andar di (opramia laparte uer lo il bofeo rifcontro’a quella li fondò bene,ma non li potè finire interuenen* dola Morte di Iulio e poi di Bramante fu tenuta]tanto bella in uentione,che fi credette che dagli antichi in qua; Roma non hauelsi veduto meglio. Ma come s’edecto ded altro corridore rimalero ioloi fondamenti. &c e penato afinirfi fino a quello giorno che Piotili, gli ha dato quali perfettione. Fe ceui ancora la tellata che, e in bel’uedere allo antiquario delle llatue antiche con lordine delle nicchie^ enelluo tempo uili melleil Laocontellattiaanti caiarifsima,& lo Apollo, eia Venere: che po il redo delle llatue furo n’ polle da Leone X. come il Teuere el Nilo,e la Cleopatra,e da Clemente v JI. ai* cunealtre, e nel tempo di paulo ut. e di Giulio in. fattoui molti acconcimi dimportanziacon grolla fpelà,e tornando a'Bramante (egli non hauelsi hall uto i fuoi mmillri auari egli era molto fpedito intendeua marauighofa* mentelacolà del fabricare j &c quella muraglia di Beluedere fu da lui con grandi fisima prdllezza condotta & era tanta la furia di lui che faceua del Papa >chehaueua:voglia,che tali fabrichenó fi rauralIero,manafceirero:che i fondatori pórtauano di notréla labbia,eil pancone fermo della terra, 8c la cauauàno dtgiorno in prefenzaa Bramante; perch’egli lenza altro uederefà cena fondare. La qualeinauuertenza, fu cagione,che le lue fatiche fono tue te crepate,&c danno a pericolo di minare come.fece quello medefimo corri* dorè: del quale vn pèzzo di braccia ottanta minò a terra al tempocli Clcmen te v 1 i. &fu rifatto poi da Rapa Paulò in. Se’egli.ancoralo fece rifondare Se ringrodare. Sono difuo in Beluedere molte al tre fiali te di ficaie variate lecon do i luoghi fuoi alti & basii;colabelhsfima con ordine ..Dorico,Ionico,& Corintio opera condotta con fomma grazia. Et aueua di tutto fatto vn modello , che dicono edere ftatu cola marauigliofiucome ancora fi vede il principio di tale opera coli imperfetta. Feceoltra quello vna ficaia a chiocciola fu lecolonne,che falg<?no,fi chea cauallo vi fi camnunamellaqualeil Doricoen tranello Ionico 6c coli nel Corintio, • & del’vttf) fialgono ne l’altro .-cola con dotta con fomma grazia ék con artifiziò-certo eccellente.*,-la quale non gli fa manco honore,che cola che fia quiui di man fiua. Quedainuentione, e data cauata da Bramante de san Niccolo di Pila come fi dille nella uita di Giouan hièNiccolaiufiani.Entrò Bramante incapriccio di farein’Bel’vederein vn fregio nella facciata di fuori, alcune lettere,aguila di Ieroglifi nnrichùperdi- modraremagiormen te l’ingegno,ch’aueua,e per mettere il nome di quel Pò tefìce,el fuo,e haueua coli,cominciato Iulio. n. Pont. Maflitno Se haueua fatto fare vna teda ih profilo di Iulio Celare, & con dua archi vn ponte chedicè* ua Iulio 11. Pont, er una Aguglìa del cìrcolo Mafiimo per Max. di che iP Papa fi rife, &gli ferie fare le lettere dun braccio che ci fono hoggi ailaantic.rdicen do che l’aueua cauata queda Icioccheria da viterbo fopra,vna porta,doue.vn maeftroFrancefcoarchitettoremeflcilluonomein’vnoarchitraue intaglia to cofi che fede vn’san Fraticéfco,vnarco> vn terrò, Se vna torre che rileuan* do diceria,a 'modo ilio Mdcftro Franccfco Architettore uolcudgli il Papa per mor* dcUi tartufaci iiUx Architettura grati bene ’ • '■
t Perilche meritò da’l detto Papa,che fommatnentelo amaua per le fue qua litàdi cttere fatto degno dell’vfhcio del pióbo,nel quale fece vno edificio da improntar le bolle covila vite molto bella. AndòBramante neferuitii di q* fio pótef. a Bologna quàdo Ialino 1504. ella torno alla chiefa Se fi adoperò in tutta la Guerra dellaMirandolaamoltecofeingegnofe,edigrandifsimain portazafe molti difegnidi piatee di edifitii che molto bene erano difegnati dalui come nel nollro libro ne appare alcuni bé mifurati et fatti con arte gra dilsima. Inlegnò molte cofe darchitettura a Raffaello da vrbino e cofi gliordi nò,i cafaméti che poi tirò di profpettiua nella camerajdel Papa dou’e il monte di Parnafo. nella qual camera Raffaello ritratte Bramante che mifura con certe fette. Sirifoluè il Papa dimettere in ftrada Giulia da Bramante indrizzata tutti gli vfKci, Se le ragioni di Roma in vn luogo,per la commodità, ch’ai negoziato ri aueria recato nelle faccendeiettendocontinuamentefi- no allora ftate molto fccwnode. Onde Bramante diede principio al palazzo, ch’a San Biagio fu’l Tenere fi vede, nel quale e ancora vn tempio Corintio non finito, cofa molta rara, Se ilt retto del principio di opera ruftica bellifsimo che,e ftato gran danno che vna fi onorata Se vtileSe magnifica opra non fi fia finita che da quelli della profefsionetè tenuto il piu bello ordi- nechefi fia vitto mai in quel genere. Fece ancora san Pietro a Monrorio di Treuertino nel primo chiottro vn tempio tondo, del quale non può di prò» porzione,ordine, e varietà imaginarfi , Se di grazia il piu garbato ne meglio intefo; & molto piu bello farebbe, fefuttetuttalafabbricadel chiottro, che non e finita condotta come-fi vede in vno fuodifegno. Fece fare in Borgo il palazzo,che fu di Raffaello da vrbino lauorato di mattoni,& di getto con caf fe le colonne, Se le bozze di opera Dorica & ruftica, cofa molto bella Se inué zion nuoua, del fare le cofe gettate. Feceancora il difegno Scordine dell’or namentodi santa Maria da Loreto, che da AndreaSanfcuino fu poi conti« nuaro,Se infiniti modelli di palazzi,& tempii, i quali fono in Roma & per lo ftato della Chiefa. Era tanto terribile l’ingegno di quefto marauigliofo arte fice: che e’rifece vn dileguo grandifsimo per reftaurare, Se dirizzare il palazzo del Papa. Et tanto gli era crefciutolanimo vedendo leforzedel papa, Se la volontà fila corrifpondereallo ingegno, Scatta voglia,che etto haueuaj che Temendolo hatiere volontà di buttarein ferrala Chiefa di santo Pietro p rifarla'di nuouo 5 gli fece infiniti difegni;. Mafraglialrri ne fece vno, che fu molto mirabilei doue egli moftrò quella intelligenza,che fi poteua maggio re co dua campanili che mettono in mezzora facciata come fi vede nette nio nere che battepoi Giulio n.Se Leon X. fatte da carradoffo eccellentisfimo oreficechenel far conino ebbe pari come ancora fi vede la medaglia di Bra mante fatta da lui molto bella. Et cofi refoluto il Papa di dar’ principio alla grandifsima, Se terribilifsimafabricadi san PietrOine fece roninarela metà Se poftoui mano con animo che di bellezza, arte, inuenzione,Se ordine,co- fi di grandezza,comedi ricchezza, Se d’ornamento hauefsi a pattare tutte le fabbriche, che erano fiate fatte in quella città dalla potentia di quella Re*
publicaj publica*,Sc dall’arte Se ingegno di tanti valorofi maeftri; con la lolita preftes za la fondò, & in gran parte innanzi alla morte del Papa & lua, la tirò aitati no ala cornice, doue fono gli archi a tutti i quattro pilaftri, Se voltò quegli con lomma preftezza Se arte-. Fece ancora volgere la cappella principalc,do ne e la nicchia, attendendo in fieme a far tirare inanzi la cappella che fi chiama del Re di Francia.
Egli trouò in tal lauorò il modo del buttar le uoltc con le caffè di legno* die intagliate, vengano co’fuoi fregi, Se fogliami di miftura di calce : Et moftrò ne gli archi, che tono in tale edificio,il modo del voltargli coni ponti impiccati -, come abbiamo veduto feguitarepoi con lamcdefima inuc tionc da Anton da San Gallò. Vedefi in quella parte, ch’èfinita di fuo,lacor nice, che rigira attorno di dentro correre in modo con grazia, che il difegno diquellanon può neffuna mano meglio in effaleuarc, &fminuire.Si vede ne tuoi capi tegli, che tono afoglie di vliuo di dentro, Se in tutta l’opera Do* rica di fuori ftranamente bellifsima,di quanta terribilità foffe Panimo di Bra mante: che in uero s’egli auefiéauuto le forze eguali allo ingegno; di che auc uaadorno lo fpirito:certifisimamenteaurebbc fitto cofe inaudite piu che nò fece, perche hoggi quella opera, come fi dirà a Tuoi luoghi, e fiata dopo la morte tua molto trauagliata daglf architettori:c tal’mente che fi può dire chcdaquatro archi in’fuorfiche reggono la tribuna non vi fia rimafto altro di fuo, perche Raffaello da vrbino Se Giuliano da'san’Gallo effecutori, dop po la'mortedi Giulio. 11. di quella opera; infieme con fra Giocondo vero- nefe, vollon’cominciare ad alterarla:& doppo la morte di quelli Baldaffarri peruzzi, facendo nella crociera vttfo campofanto , la cappella del Re di Francia: altèro quel’ordine:& fiotto Paulo n i. Antonio da san’GalloIomu tò tutto*,& poi Michelagnolo Buonaruotiha tolto viale tante openioni, & spefefuperflue, riducendolo a quella bellezza,e perfettione che neffunò di quelli ci pentò mairvenendo tutto dal dilegno,&giuditiofuo:ancora ch’egli dicetleame parechie volte, che era elecutoredel’difegno, «Scordine di Bra* mante,atteto che coloro che piantano la prima volta vno edifitiogràde,fion quegli, gli autori. Apparue fimifiurato il concetto] di Bramante in ; quella opera, 8e gli diede vn principio granditsmo, il quale le nella grandezza di fi ftupendo,e magnifico edifitio hauefie cominciato minore non valeua ,‘ne al san’Gallo neglialtri,ne anche al’Buonaruoto il difiegno per acrctcerlo come c valle per diminuillo,perch e Bramate haueua concetto di fare magior’colà. Dicefi, che egli haueua tanta la voglia di vedere quellafabrica andare innan zi,cheerouinò in’san Piero molte cote belle, di fiepolturc di papi, di pitture e di mufiaici,e che per ciò hauiano Enarrilo la memoria di molti ritratti di p fone grandi, che’erano tparle per quella chieia,comc principale [di turni chriftiani ,taluò lolo lo altare di san’Piero, eia tribuna vecchia & a torno vi fece vno ornamento di ordine Dorico bellifisimo, tutto di pietra di perpe- rigno,accio quando il’papa viene in san’Piero adir* la meffa vipoffa Ilare,co tutta la corte, c glimbafciatori de principi chntliani la quale nò fini a fatto p la morte: E Baldaffare tanefiegli dette poi la perfettione. Fu Bramante perlo na molto allegra &: piaceuole,&: fi dilettò lemprc di giouarc a prolsimi fuoi. Pu amicifisimo delle perfionc ingegnofe, Se fauoreuole a quelle in ciò che c
poteua poteuajcome fi vede, che egli fece al graziofo Raffaello Sanzio da vrbino,pit tor celebratiffimo, che da lui fu condotto a Roma. Sempre fplendidifsimamé te lì onorò,Se vide: Seal grado, doue i meriti della fua uita l’haneuano pollo, era niente quel che haueua,a petto a quello, che egli aurebbe fpefo. Diletta uafi de la Poelìa, Se volentieri vdiua & diceua in prouifo in fu la lira,Se com poneua qualche fonctto , fe non cofi delicato come fi vfa ora,graue almeno, 6c fenza difetti. Fu grandemente (limato da i Prelati, Se prefentato da infi niti Pignori, che lo conobbero, Ebbe in vita grido grandissimo, Se maggio«» re ancora dopo morte, perche la fabbrica di san Piero reflò a dietro molti an ni. Vide Bramante anni 70. e in Roma con onoratifsime efequie fu portato dalla corte del Papa, Se da tutti gli fcùltori architettori S: pirtori. Fu fi» polro in fan Piero Panno MDX1I1I.
Fu di grandifsma perdita all’architettura la morte di Bramante,ilquale fu iiiuelligatoredi molte buone arti,ch’aggiunfe a qlla,come l’inuenzione del buttar le volte di getto, lo llucco, l’vnoSe l'altro vlato da gli antichi,ma flato perduto da le ruine loro fino al fuo tempo. Onde quegli, che vanno mifu rando le cole antiche d’architettura,trouano in quelle di Bramante non me no fcienza,Se dtfegno,chefi faccino in tutte quelle.Onde può renderfi aque gli, che conofcono tal perfelsione vno degli ingegni rari, che hanno illuftra to il fecol noflro. Lafciò fuo domeflico amico Giulian Leno, che molto valle nelle fabbriche de’tempi f uoi. Per prouedere Se efeguire la volontà di chi difegnaua pitiche per operare di man fua, fe bene haueuagiuditio, egrande fperienza. Mentre vide Bramante fu adoperato dallui nellopre fue Ventura fallegnamepiftolefe, il quale aueua bonilsimoingegno Se difegnaua adai aconciamenre coflui fi diletro adai in Roma ,di mifurare lecofe antiche, Se tornato a Pifloia per rinpatriarfi fegui che tanno 1509 in quella città vna no lira Donna, che oggi fi chiama della Vmihà, fede miracoli Se perche gli fu porto molte limoline, laSignoriacheallhoragouernauadeliberòfarevn tempio in honor fuo* perche por rofi quefla occafìone a Venturajfecedi fuo mano vn monello dun tépio a orto faccie targo braccia Se alto btacccia co vn veflibulo,oporcico ferratodinanzi|moltoornarodidrento Se veramente bello. doue piaciuto a que Signori Se capi della città, fi comincio a fabricarc con lordine di Ventura il quale fattoi fondamenti del veflibulo Se de^ rem pio,e finito atarco il vcflibulo che riufei richo di pilaflrijecornicioni dordine Corinto daltre pietre intagliate Se con quelle anche tutte lo volte di quel l’opera,furon fatti a quadri fcorniciati pur di pietra pien dirofom.ilTempio otto faccie, fu anche dipoi condotto fino alla cocnicie vltirna, doue faueua a voltare la tribuna: mentre che egli vide Ventura j e per non eder egli molto fpertoin cofecofi grandi : non confiderò al pefo della Tribuna,che potclle ftar (ìcuraauendo egli nella grodezza di quella muraglia fatto nel primo or dine delle fineflre & nel fecondo doue fon‘de altre un andito che camina atomo, doue egli venne a indebolirle mura che fendo quello edifitio da baf fo fenza fpalle era pericolofo il voltarla e mafsime negliangoli delle can tona te doue haueua a pignere tutto il pefo della volta di detta Tribuna: La doue doppo la morte di Ventura non e flato Architetto neduno chegli fia badato lanimo di voltalla, anzi haueuon fatto condurre in fui luogo legni grandi Se * e
grofsi di albcri per laruivn tetto a capanna, che non "piatédo a que cittachr nfnon volfono che fi mettere in opra, de ftecofi fcopcrta molti anni tanto che lanno 1561 fuplicorno glioperai di quella fabricaal Duca Cofimo.per che.S. E.facefsi loro gratia, che quella Tribuna fi facdle doue per compia* ccrgli quel Signoreordinò a Giorgio Vafari che vi andafle& vedefie di frollar modo divolrarla.che ciò fatto ne fece un modello che alzr.ua quello edifi rio fopra la cornice chehaueua lattato Ventura,otto braccia per fargli lpalle, de riftrinfe il vano che va intorno fra muro e muro dello andito de rinfranca do le fpalle, egliangoli de lepartedi fotto degli anditi che haueua fatto Ven tura fralefineftreglincatcno con chiauegrolledi ferro doppie in fu gliango li chelaficuraua di maniera che ficuramente fi poteua voltare. Doue fua Ec*- volfe andare in fui luogo de piaciutoli tutto diede ordine che fi facctte, e coli fono codotto tutte le (palle, de di già fi e dato principio a voltar laTribuna.fi che lopra di Vétura verrà richa de có piu grandezza de ornaméto de piu proporzione. ma nel vero Ventura merita che fene faccia memoria perche quel la opera e la piu notabile per cola moderna che fia in quella città,