Vita di Rafaellmo del Garbo pttor Fiorentino.
Affatilo del Garbo,ilquale effendo mentre era fanciullette chiamato per vezzi, Raffaellino ; quel nome fi manten-ne poi (empre, fu ne fuoiprincipii di tanta efpettazionc
nell’arte,che di già fi annoueraua fra i piu eccellenti,cofà chea pochi interuicnc. Ma apochisfimipoi quello cheinr
terilène a Iui,cheda ottimo principio; &quaficertisfima speranza,ficòduceffe adebolisfimo fine.Eflendo per ló
piu coftume cofi delle cofc naturali]come delle artificiali, da ipiccoli princia pii venirecrefcendo di manoin mano, fino all’vltima perfezione. Ma certo
molte cagioni cofi dell'arte come della natura ci fono incognite,& non femà prc, nc in ogni cofa fi tiene da loro l’ordine vfitàto, cofa da fare Ilare fopra di
fe, bene {pedo i ludirii Immani.Come fi fia^ueRofi videin RaffacNino,p* cheparuechela Natura,&l’arte fi sforzadcrodi cominciare in lui con certi principii Rraordinarii. il mezzo de qnali fu meno che mediocre,e il fine qua fi nulla. CoRui nella fua giouentù difegnò tanto quanto pittore che fi fu maiefcrcitatoin difegnarc per venir perfetto, onde fi veggono ancora gran numero di difegniper tutta l’arte, mandati Riora per vihlsimo prezzo da vn fno figliolo,parte dileguati di Itile,& parte di penna,& d’acqrello; ma tilt ti (opra fogli tinti,lumeggiatidi biacchajet fatti có vua fierezza,& praticami rabile; come molti refono nel noftrolibro di bellifsima maniera. Oltre ciò imparò a colorire a temperai a frelco tanto bene, che le cofe fue prime fon fatte con vna patienria, &diligentia incredibile, come s’èdetto , Nella Mi- ncrua intorno alla fepolturadel Cardinal Caraffa u’cquel cielo della volta tanto fine che par fatta da miniatori, onde Ri allhora tenuta dagli artefici in gran pregio, Se Filippo fuo macftro lo reputaua in alcune cofe molto miglio re macRro di fc,ct Aueua prefo Raffaello in tal modo la maniera di Filippo, che pochi la conofceuano per altro che per la fua. Coftui poi nel par tir A dal iuo maeftro, rindolci la maniera affai ne’pan ni, Se fe piu morbidi i capcgli, c l’arie delle tede; «Se era in rata cfpettazione degliartefici,che mentrecgli (c guitò quefta maniera.era Rimato il primo giouane dell’arte, pchegli fu allo gato dalla famiglia de Capponi ,i quali hauendo fotto la Chiefadisan Bartolomeo a Monte Oliueto fuor della porta a san Friano,lul monte fatto vna Cappella che fi chiama il paradifo, vollono che] Raffaello facelfe la tauola , nella quale a olio fece la Refurrezione di Chrifia con alcuni foldati, che qua f\ come morti fono cafcatiin torno al fepolcro, molto viuaci, cbegli, Se hanno le piu gratiofetefie, che fi polla vedere: fracquali in vna tefiadivn giouane fu ritratto Nicola Capponi che è mirabile, parimente vna figura al laquale è cafcato adoffo il coperchio di pietra del fepolchro havnatefh che grida,molto bella,& bizzarra perche viRo 1 Capponi lopera di Raffaello efler cofarara,glifecion farevnoornamento tutto intagliato con colonneton de,<Sc riccamente meflc doro a bolo brunito; Se non andò molti anni,che da do vna factta (opra il campanile di quel luogo, forò la volta, e cafco vicino a queRa tauola.laqualeper edere lauorata a olio non offefe niente, ma douc ella palfo a canto adornamento medo doro, lo confumò quel vapore, ladan doui il femplice bolo fenzaoro. Mi c parfo fcriuere queRo a propofito del di pigncrc a olio; accio fi veda quanto inporti fapere difenderfi’da fienile ingiuria,& non folo a queRa opera l’ha fatto, ma a molte altre. Fccie a frefeo infui cantod’vnacafa,che hoggi e di Matteo Botti fralcantodel Pontealla Carraia,& quello della Cuculia, vn tabernacoletto drentoui la noRra Don na col figliolo in collo, santa Caterina,& santa Barbera ginocchioni, molto gratiofò,&diligente lauoro,Nella villa di MarigniolledeGirolamifecedua bdlisfime tauole con la NoRra Donna,san Zanobi,& altri santi,& le predei le fotto piene di figurine di Rorie di que santi fatte con diligenria. Fece fo* pra le monachedi san Giorgio in muro alla porta della chiefà vna Pietà con lcMarieintorno,&fimilmente fotto quello vn’altro arco cori vna NoRra dona nel M D1111.opera degna di gran lode. Nella chiefa di sito Spirito in Fiorenza in vna tauola fopra quella de Nerii,di Filippo fuo maeRro, dipinfe
vna/vna Pietà, cofa tenuta molto buona, Se lodeuole ; ma in vn altra Hi san Ber* aardo] manco perfetta Hi quella .Sotto la porta della fagreftia fece due rauo le, vna quando san Gregorio Papa dice meda, che Chriftogliaparc igniudo verfando il fangue con la Croce inspalla,Scil diacono, Se fubdiacono para* cilaferuono.Con dua Angeli cheincenfano il corpo di Chrifio:fotto,c vna altra cappella fece vna tauola drentoui la nofira Donna, sanletonimc, Se san Bartolomeo: nelle quale due opere durò fatica, Se non poca,ma anda* ua ogni di peggiorado,ne lo a che m: attribuire quella dilgratia !ua,che f.po uero Raffaello non mancauadi fiudio,diligcntia,Se fatica,ma poco gli valeua la doue ligiudica,cKe venuto in famiglia graue,Se pouero, A: ogni giorno bi fognando valerli di queIcheguadagnaua,oItrechcnonera’di troppo animo Se pigliando»! fai lecofc p poco pregio,di mano in mano andò peggiorando ma tempre nondimeno fi veddcdel buono nelle cofe. sue: fece peri Monaci di Ceih*llo]neIior refettorio vna fioriagrande nella.facciata coloritain’frelco nella;quale dipinle il miracolo che fece Ielu Chrifio de cinque pani, Se duo pelei fatiando cinque mila perlbne. Fece allo Abate de paniebi per lachiefa d: san Saluifoor^dt! [a porta alla Croce la tauola dello aitar Maggiore con la nofira donna, san Giouan guajber.to, $àfaIui,Se sanbernardo Cardinale de gli vberti,& san Benedetto Abate, Se dalle binde san Badila, 5: san Fedele armato in duo nichie, che metteuano ili mezzo la tauola, laquale haueuavn richo ornamento* & nella predella piu Borie di figure piccole della vita di sanGiauan Gualberto nel che fi porto molto bene, perche hi louenuto in quella Ina mileria da quello Abate alqual venne pietà di lui,e della lua virtù, Se Rattacllo nella predeliadi quella tauola lo ritrafie di naturale infiemecol generale loro, che gouerna.ua.a quel tempo. Fece in san Pier maggiore vna tauola a man ritt2, entrando in chiefaj & nelle Murate vn san GilmondoRe in vii quadro è ferie in san Brar cario per Girolamo Federighi vna Trinità in frefcodoue,efu fepclto ritraendoui lui, »Se la mogliegincchioni doue,e co* mincio a tornare nella maniera minuta. Similmente fece due figure in ceilel lo a tempera ciò è vn fan ROCCO,&: santo Ignaiio che fono alla cappella di san Bafliano. Alla cofciadel ponte Rubaconte verfo le mulina fece in vna cappelleria vna noflra Donna, san Lorenzo,& vcaltro santo,Se in vltimo fi ri dufieafiirognilauoromeccanico, Se ad alcune Monache,Se altre genti.che allora ricamauono aliai paramenti da chiefe, fi diede a fare difegni di chiaro fcu:o,efregiaturedi sari Sedi fiorie p vilifsimo prezzo pcheàcora che egli ha uefiepeggiorato,raluoltagliufciuadi bellifsimi difegni, Se fan tabe di mano come ne tanno fede molte cartechepoi doppc la morte d; coloro che rica- rrauono fi fon venduti qua,e la,Se nel libro del fignore fpedalingo ve ne\mol ti, che mcftrano quanto ualefle nel dilegno.
Ilchefu cagione che fi feciono molti paramenti. Se fregiature per le chiefe di Fiorenza, Se perii dominio, Se anche a Roma per Cardinali, Se vefcoui ì quali fono tenuii molto begli, Se oggi quello modo del ricamare inquel mo do che ufauaPagclo da Verona Gaiieno tìorétino,et altri limili e quali perdu to. Efier.dofi trouato vnaltro mododi punteggiar largho , che non ha ne quella bellezza,ne quella diliger) tia, Se è menoc4n^b:!eaiL'i,chequello.on deegliperquefio benefico merita,, le bene lapouctuh diede lcomodo,Se fleto in vita,che egli habbi gloria, &honoredel!e’virtu Toc doppo la morte, 8c ncljvero fu Raffaello fgratiato^nellc pratiche, perché vfoTempre còn gente ponere,& baflejcome quello che auilito fi vergognaua di fé, attefo chenella Tua giouentu fu Tenuto in grande fpettationc, e poi ficònofceua lontano dal lopere fue prima fatte in giouentù tanto Eccellentemente. E coli inuechiario do declino tantojda quel ptimo buono, che le cofenon pareuano più di fifa mano :& ogni giorno l’arte dimenticando, fi ridufle poi oltrale tauole,& quadri, che faceua,]adipignere ogni vilissimacofa: & tanto auuilt che ogni cola gli daua noia ma piu la grane famiglia de’fìgliuoli, che haueua, ch’ogni valor dell’arte, trafmutòingofFezza. Perche fouragiunto da inferinità,Se ;m pouerito, miferamentefinì la fua vita di età d’anni 58; Fufepohodalla coma pagniadella Mifericordia in sanSimonedi Fiorenza nel 15x4- Lafciòdopo di fe molti, chefuronò pratiche perfòne. Andò ad imparare da coftui i pria cipii dell’arte nella fua fanciullezza Bronzino Fiorentino pittore yil • * quale fi portò poi fi bene fbtto la protezzionedi Iacopo da Puntorno pittor Fiorentino, che nell’arte ha fatto
imedefimifrutti che Iacopo fuo maeftro, ” >J
Il ri tratto di Raffaello fi è cauato da ' 1
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anchcgli fuo difcepoló,i!quaU fu praticoMaeflro,phu& aio fenza disegno» -