n 6 TERZA PARTE
ZJita di (t/Lndrea dal<z7ldonte Sanguino Scultore0 Architetto, Ncor che Andrea di Domenico Contucci dal Monte Sanlò-
uino filile nato di poueriffimo padre,lauoratore di terra,et le uato da guardare gl’armenti: fu nondimeno di concetti tanto
alti,d’ingegno fi raro,e d’animo fi pronto,nell’opere,e nei ra-gionamenti delle difficoltà dell’architettura,e della profpetti-
ua,che non fu nel fuo tempo,ne il migliore, nell piu fiottile, e raro intelletto del fuo, ne chi rendefiei maggiori dubbij piu chiari, & aperti di quello che
fece egli. Onde meritò eflere tenuto ne’ fuoi tempi da tntti gl’intendenti,fin golariffimo nelle detteprofeffioni,Nacque Andrea,fecondo che fi dice,l’an
no M.CCC C, L X, encllafuafanciullezzaguarctendograrmenififi come anco anco fi dice di Giotto,difegnaua tutto giorno nel fabbione,e ritraheua di ter ra qualcuna delle beftie,che guardana.Onde auuenne,che pafiando vn gior no doue coftui fi ftaua guardando le lue beftiuole,vn cittadino Fiorentino,il quale dicono edere fiato Simone Velpucci,Podefta allora del Monte, che egli vide quefto putto ftarfi tutto intento àdifegnare,ò formare di terra; perche chiamatolo a fe,poi che hebbe veduta l’inclinazione del putto, & intelo di cui fufle figliuolo; Lo chiele à Domenico Contucci,e da lui l’ottenne gra- ziolamente,promettendo di volerlo far attendere agli ftudii del dilegno,per vedere quanto potefie quella inclinazic ne naturale, aiutata dal continuo fin dio. Tornato dunque Simone à Firenze lo pole all'arte con Antonio del poi laiuolo,apprefiò alquale imparò tanto Andrea,cheiu pochi anni diuenne boniffimo maeftro. Et in cafadel detto Simone al ponte vecchio fi vedean« coravn cartone da lui lauoratoin quel tempo, doue Chrifto è battuto alla colonna, condotto con molta diligenza ; & oltre ciò due teftedi terra cotta mirabili,ritratte da medaglie antiche; l’vna è di Nerone,l’altra di Galba Ima peratori; lequali tefte feruiuano per ornamento d’vn camino ; ma il Galba è hoggiin Arezzo nelle cafe di Giorgio Vafari Fece dopo,ftandofi pure in Firenze,vna tauola di terra cotta,per la chiefadi Santa Àgata del Monte San fo uino,con vn san Lorenzo,& alcuni altri Santi, e picciole ftoriette beniffimo lauorate.Etindi ànon molto nefecevn’altrafimile,dentroui l’aflunzione di noftra Donna molto bella,santa Agam,santa Lucia,esan Romualdo,laqua le tauola fu poi inue triata da quegli della lobbia. Seguitando poi l’arte della fcultura,fece nella (ua giouanezza per Simone Poliamolo,altrimenti il Cro* naca due capitelli di pilaftri per lafagreftiadi santo Spirito,chegl’acquiftaro no grandiffima fama,e furono cagione, che gli fu dato à fai e il ricetto, che è fra la detta fagreftia,e la chiefa ; e perché il luogo era Eretto,bifognò che A n drea andafie molto ghiribizzando. Vi fece dunque di macigno vn componi^ mento d’ordine Corinto,con dodici colonne tonde,cioèiei da ogni banda; efopra le colonne poftol’architraue, fregio, & cornice fece vna volta à botte,tutta della medefima pietra, con vno (partimen to pieno d’intagli, che fu cofanuoua,varia,riccha,e molto lodata. Ben’è vero,che feil detto (partimeli to della volta fufie ne’diritti delle colonne venuto à calcare con le cornici, che vanno facendo diuifioneintornoà i quadri, e tondi, cheornano quello fpartimentocon piu giufta milura, e propoizione, qnefta opera farebbe in tutte le parti perfettiffima; & farebbe fiato cofa ageuole,il eie fare. Ma (econ do,che io già intefi da certi vecchi amici d’Andrea,egli fi difendala con dire d’hauere ofieruaro nella volta il modo del panimen to della ritonda di Roma,doue le cortole,che fi partono dal tondo del mezzo di (oprai,cioè doue ha il lume quel tempio; fanno dall’vna all’altra i quadri degli sfondati deiro- foni,che apoco apoco diminuifconor& ilmedefimo fa la coitola,perche non calca in fu la dirittura delle colonne. Aggiugneua Andrea, (e chi fece quel tempio della ritonda, che è il meglio intefo, è mifurato, che fia ; e fatto con piu proporzione,non tenne di ciò con toinvna volta di maggior grandezza, ’ e di tanta importanza, molto meno douea tenerne egli in vno fpartimento di sfondati minori.Nondimeno molti artefici, e particolarmente Michela* gnolo Buonarotti iono fiati d’opemone, che la ri tonda fufie fatta da tre architetti,/chitetti; &: che il primo la conducete al finedellacornice,cheèfopralecofl lonnej l’altro dalla cornice in fu, doue fono quelle fineftre d’opera piu gentile*, perche in vero quella feconda parte è di maniera varia, ediuerfa dalla parte di fottoreffendo fiate feguitate le volte fenzavbidire ài diritti conio lpartimento. Il terzo fi crede, che faceffe quel portico, che fucofarariffima} per lequali cagioni i maeflri,che hoggi fanno quella arte, non cafcherebbo- no in cofifatto errore,per ifeufarfi poi comefaceua Andrea. Alquale eflens do, dopo quella opera allogata la cappelladel lagramento nella medefima chiela della famiglia de’ Corbinelli,eglila lauoròcon molta diligenza, imitando ne’ baffi rilieui Donato, egl’altri artefici eccellenti *, e non perdonando à niuna fatica,per farli honore come veramente fece. In due nicchie,che mettono in mezzo vn bellilfimo tabernacolo fece due san ti, poco maggiori d’vn braccio l’vno,cioè san Iacopo,e san Matteo,lauorati con tanta viuacità, c bontà,che fi conofce in loro tutto il buono,e niuno errore.Cofi fatti anco fono due angeli tutti tondi, che fono in quella opera per finimento, coi piu bei panni,dlendo effi in atto di volare,che fi pollino vederejein mezzo è vn Chrillo piccolino ignudo molto graziofo. Vi fono anco alcune Itorie di figu. re piccole nella predella,e fopra il tabernacolo, tanto ben fatte, che la punta d’vn pendio a pena farebbe quello, che fece Andrea con lo fcarpello.Ma chi vuolellupiredelladiligenzadi qflo huomo Angolare guardi tuttal’operadi quella architettura, tanto bene condotta, e commelfa, per cofa piccola, che pare tutta Icarpellafain vn faflofolo. E molto lodata anchoravna pietà grà- de di marmo,che fece di mezzo rilieuo nel dollale dell’altare,con la Madon* na,e san Giouanni, che piangono. Ne fi può immaginare il piu bel getto di quello,che fono le grate di bronzo col finimento di marmo, che chiuggono quella cappella,& con alcuni cerui, imprefa, onero arme de’ Corbinelli,chc fanno ornamento ài candelieri di bronzo. In fomma quella opera fu fatta fenzarifparmiodifatica,&con tutti quelli auuertimenii, che migliori fi pof fono imaginare.Per quelle,e per l’altre opere d’Andreadiuolgatofi il nome filo,fu chiedo al Magnifico Lorenzo vecchio de’ Medici,nel cui giardino ha uea come fi è detto attefo agli fludij del difegno,dal RediPortogallojperchc mandatogli da Lorézo lauorò per quel Re molteopere di fcultura,ed’archi- tettura,eparticolarmentevn belliffimo palazzocóquattro torri,Scaltrimol ti edifizij. Et vna parte del palazzo fu dipinta fecondo il difegno, & cartoni di mano d’Andrea,chedifegnò beniffimo, come fi può vedere nel noflroli« bro in alcune carte di fua propria mano,finiteconla punta d’vn carbone} con alcune altre carte d’architettura beniffimo intefa. Fece anco vnaltare à quel Re di legno intagliato, dentroui alcuni profeti. E fimilmente di terra, per farle poi di marmo, vna battaglia belliffima,rapprefentandoleguerre, che hebbe quel Re con i Mori,che furono da lui vinti *, dellaquale opera nò fi vide mai di mano d’Andrea la piu fiera, ne la piu terribile cofa, per le mw uenze,& varie attitudini de’ caualli,per la flrage de’ morti,e per la fpedita fu ria de’foldati in menar le mani. Feceui ancora vna figura d’vn san Marco di marmo,chefu cofa rariffima. Attefeancho Andrea, mentre flette con quel Re,ad alcune cofe flrauaganti,e difficili d’architettura,fecondo l’vfo di quel paefe,per compiacere al Re,dellequali cofe io vidi già vn libro al Monte San
fòui no/fòuino appreso gl’heredi fuoirilquale dicono,che e hoggi nelle mani di mae ftro Girolamo Lombardo,che fu Tuo difcepolo, & à cui rimale à finire come fi di ra,alcune opere cominciate da Andrea. Ilquale efiendo fiato noue anni in Portogallo,increfcendogli quella feruitu,e defiderando di riuedere in To frana iparenti,egl’amici;deliberò,hauendomefioinfieme buona fomma dì danari, con buona grazia del Re tornarfene à cala. Et cofi hauuta, ma con difficultà licenza,le ne tornò à Fiorenza,lafciando chi la delle fine all’opere, che rimaneuano imperfette. Arriuato in Fiorenza, cominciò nel M. D. vn san Giouanni di marmo che battezza Chrifto > ilquale haueua à edere niello fopra la porta del tempio di san Giouanni, che è verfo la mifericordia: ma non lo fini ; perche fu quafi forzato andare a Genoua, douc fece due figure di marmo,vn Chrifto,& vna noftra Donna,ouero san Gioiianni, lequali fo no veramente lodatilììme. Et quelle di Firenze, cofi imperfette fi rimalono, & anchor’hoggi fi ritruouano nell’opera di san Giouanni detto.Fu poi con* dotto a Roma da Papa Giulio fecondo,e fattogli allogazione di due fepoltu* re di marmo,polle in santa Maria del popolo;cioè vna per il Cardinale Afra nio Sforzai^ l’altra per il Cardinale di Ricanati ftrettifiìmo parente del Pa* paj lequali opere coli perfettamente da Andrea furono finite,che piu non li potrebbe defiderare: perche cofi fono elleno di nettezza,di bellezza,e di gra zia ben finite,&: ben condotte j che in elle fi fcorge l’ofteruanza, e le mifurc dell’arte; vi fi vede anco vna temperanza,che ha in mano vn’oriuolo da poi* uere,che è tenuta cola diuina; e nel vero non pare cofa moderna, ma antica, eperfettiffima.Etancora,chealtrevenefiano limili a quella,ella nondimeno per l’attitudine,e grazia è molto migliore : fenza che non può efler piu va go,e bello vn velo,ch’ell’ha intorno,lauorato con tanta leggiadria, che il ve* derlo è vn miracolo.Fece di marmo in san to Angoftino di Roma,cioè in vn pilaftro a mezzo la chiefa,vnasanta Anna,che tienein collo vna noftra Don na con Chrifto,di grandezza poco meno,che il viuo;laquale opera li può fra le moderne tenere per ottima; per che,li come fi vede nella vecchia vna viua allegrezza,e proprio naturale; e nella Madonna vna bellezza diuina ; cofi la figura del fanciullo Chrifto è tanto ben fatto,che niun’altra fu mai condotta limile a quella di perfezzione,e di leggiadria. Onde meritò,che per tanti an ni fi frequentafte d’appicarui fonetti,&: altri varice dotti componimenti,che ifrati di quel luogo ne hanno vn libro pieno,ilquale ho vedutp io, con noti piccola marauiglia.E di vero hebbe ragione il mondo di cofi fare, percioche non fi può tanto lodare quella opera, che balli. Crefciuta perciò la famad* Andrea,Leone decimo riloluto di far farea santa Maria di Loreto l’ornarne to della camera di noftra Donna di marmi lauorati,fecondo che da Bramane te era ftato cominciato,ordinò,che Andrea feguitafte quell’opera infino alla fine.L’ornamento di quella camera,che haueua cominciato Bramarne fa* cena in lu le cantonate quattro rilalti doppiifiquali ornati dapilaftri con ba* fe,e capitelli intagliati pofauano fopra vn baiamente ricco d’intagli alto due braccia,e mezzo; fopra ilqual bafamento fra i due pilaftri detti haueuafatto vna nicchia grande per mettenti figure a federe: & fopra ciafcuna di quelle vn’altra nicchia minore, che giugnendo al collarino di capitegli di que’ pila. ftri5 faceua tanta fregiatura quanto erano alti ; e fopra quelli veniua poi po-lato l’architetture, il fregio, e la cornice riccamente intagliata, e rigirando intorno intorno à tutte quattro le facciate, e rifaltando (òpra le quattro ca- tonate fa vna nel mezzo di ciafcuna facciata maggiore ( perche è quella carne rapiu lunga,che largha) due vani : onde era il medefimo rifalto nel mezzo che in fu i cantoni ,& la Nicchia maggiore difotto, eia minore di fopra, ve* jniuano à effere mede in mezzo da vno spazio di cinque braccia da ciafcun lato . Nel quale spazio erano due porte, ciò è vna per lato j per le quali fi haue » ua l’entrata alla detta Cappella. E (oprale porte era vnvano fra Nicchia, è Nicchia di braccia cinque per farui ftorie di marmo. La facciata di nanzi era Umile» ma fenza Nicchie nel mezzo, e l’altezza deH’imbafamento faceua col rifalto vno altare, ilquale accompagnauano le can tonate de’ pilaftri,e le Nic chie de’ can ti.Nella medefima facciata era nel mezzojvn a larghezza della me defilila mifura, che gli spazi) dalle bade per alcune ftorie della parte difopra: & di Lotto in tanta altezza quanta era quella delle parte, ma cominciando fopra l'altare era vna gratadi bronzo dirimpetto all’altare di dentro perla quale fi vdiuala mella, e vedeuail didentro dellacamera,eil detto altare del la Madonna. Intinto dunque eranoglispazij,& vani perle ftorie,fette vno dinanzi (oprala grata, due per ciafcun lato maggiore, e due di fopra, ciò die tro all’altare della Madonna, & oltre ciò, otto Nicchie grandi, Se otto pie* cole, con altri vani minori, per l’arme, Se imprefe del Papa,e della chiefa. Aadrea dunque, hauendo trouato la cofa in quello termine, feomparti con ricco,e bello ordine nei (otto fpazij hiftoriedella vita della Madonna.In vna delle duefacciate da i lati;Cominciò per vna parte la Natiuità della Madonna Se la condufte à mezzo,onde fu poi finita del tutto da Baccio Bandinelh Nel l’altra parte cominciò lo spofalitio, ma effendo anco quella rimala imperfec ta fu dopo la mone d’Andrea, finita inquel modo, che fi vede da Raffaello da Monte Lupo. Nella facciata dinanzi ordinò in due piccoli quadrighe mettono in mezzo la grata dibronzo,che fi facefle in vno la vifìtazione,e nel l’altro quando la Vergine,e Giufeppo vanno a farli deferiuere .E quelle fio rie furono poi fatte da Francefco da San Gallo allora gioitane. In quella par te poi, doueclo fpazio maggiore, fece Andrea l’Angelo Gabbriello, chean nunziala Vergine(ilchefu in quella (Iella camera, che quelli marmi rinchi* uggono)con tanta bella grazia, che non fi può veder meglio, hauendo fatto la Vergine intentifsima à quel (aiuto, Se l’Angelo ginocchioni, che non di marmo,ma pure veramente celefte, de chedi boca gl’efca Aue Maria . Sono in compagnia di Gabbriello duealtri Angeli tutti tondi, e (piccati vno de’ quali cantina appreflò di lui: e labro pare, che voli. Due altri Angeli Hanno dopo vn cafamento,i mono traforati dallo (carpello,che paiono viui, in Aria e fopra vna nuuola trasforata, anzi quafi tutta fpiccata dal marmo fono mol ti putti,chefoftengono vn Dio padre che manda lo spirito Santo per vn rag giodi marmo,che partendoli da lui tutto spiccato pare,naturalifsinto, fi cornee anco la colomba, che (opra eftb rapprelenta effo Spirito Santo. Ne fi può dire quanto fia bello, e lauorato con (ottilifsimo intaglio vn vafo pieno di fiori,che in quella opera fece la graziola mano d’Andreajilquale nelle piu medegl’Angeli, nella capigliatura, nella grazia de’volti, e de’panni, Se in fommain ogni altra cofa (parie tanto del buono,che non lì può tanto lodare quella.
quella dtuina opra,chebafti. E nel vero quel fatiffimo luogo,che fu propria cafa, & habitazione della madre del fìgliuol di Dio, non poteua,quanto al mondo riceuere maggiore, ne piu ricco, e bello ornamento di qllo cheegli hebbe dall’Architettura di Bramante, e dalla Scultura d’Andrea san fallino * come che fe tutto fu Ile delle piu preziofe géme orientali, non farebbe fc non poco piu che nulla a tanti meriti. Confumò Andrea tanto tempo in quell» opera, che quafì non fi crederebbe »onde non hebbe tempo ì finire l’altrc, che haueua cominciato: perche oltre alle dette di fopra cominciò in vna fac* ciata da vno dei lati la Natiuirà di Giefu Chrifto,i pallori, c quattro Angeli, che cantano; e quelli tutti finì tanto bene,che paiono viuifsimi : ma la fioria che fopra quella cominciò de’Magi,fu poi finita da Girolamo lombardo fuo dilcepolo,e da altri. Nella tefladi dietro ordinò, che fi faceflero due floric grandi, ciò è vna (òpra l’altra :in vna la Morte di ella Noflra Donna,Se gl’A- portoli,chela portano a fepellire,quattro Angeli in aria,Se molti giudei,che cercano di rubar quel corpo fantiffimo ; Se quella fu finita dopo la vita d’An drea dal Bologna Scultore. Sotto quella poi ordinò,che fi facclle laftoria del Miracolo di Loreto, Se in che modo quella capella, che fu la camera di No- Ura Donna,edoue ella nacque, fu alleuata,elalutata dall’Angelo; e doue ella nutrì il figliuolo infino à dodici anni, c dimoro poi fempre dopo la morte di lui, furte finalmente da gl’Angeli portata prima in Ifchiauonia, dopo nel territorio di Ricanati,in vnafelua,e per vltimo doue ella è hoggi tenuta con tanta venerazione, econfolcnne frequenza di tutti i popoli chriftiani conti nuamente vifitata. Quella ftoria dico, fecondo,che da Andrea era flato ordinato, fu in quella facciata fatta di marmo dal Tribolo Scultore Fiorentino come al fuo luogo fi dira . Abbozzo fimilmcntc Andrea i profeti delle Nic« chie,ma non hauendo interamente finitone fe non vno, gl’altri fono poi flati finiti dal detto Girolamo Lombardo, e da altri scultori, come fi vedrà neU fc vite, che feguono. Ma quanto in quella parte appartiene ad Andrea, que flifuoi lauori fono i piu belli,& meglio condotti di scultura,che mai fu fiero flati fatti in fino à quel tempo. Il palazzo fimilmente della Canonica di quel la Chiefafu fimrtmenteleguitatoda Andrea, fecondo che Bramante diaconi meffionedi Papa eonehaiicnaordinato.MaefTendoanco rimsfodopo An drcaimperfettOjfufeguitatalafabrica lòtto Clemente fettimoda Antonio da San Gallo, Se poidaGiouanni Boccalino Architetto, fotto il Reuerendif fimo Cardinale di Carpi, infino all’anno 156}. Mentre che Andrea lauorò alla detta Cappella della V ergine, fi fece la fortificazione di Loreto, Se altre cofe,che multo furono lodatedall’lnuittifsimo signor Giouanni de’Medici', colquale hebbe Andrea Uretra dimeftichezza,eflendo flato da lui conofciu- lOjprimieramente in Roma. Hauendo Andrea di Vacanza quattro mefi dell’anno, per fuo ripofo,mentre lauorò à Loreto, confutnaua il detto tempo al Mótejfua patria’! agricoltura,godédofi in tato vn triiquilliffimo ripofo coni parenti, Se con gl’amici. ftandofi dunque la ftateal Monte,vifabbricò perle vna comoda cafa,Se comperò molti beni, Se a i frati di fanto Agoftino di quel luogo fece fare vn chioftro,che per piccolo,che fia, è molto bene in te fo,fe bene non è quadro, per hauerlo volu to que padri fabricare in fulle mu ra vecchie. Nondimeno Andrea lo ridufle nel mezzo quadro ingrortando i pilaftri ne’ cantoni, per farlo tornare, efTendo sproporzionato , à buona, c giuda rnifura. Difegnòanco a vnacompagnia,che èin detto chiortro, inri* tolata Santo Antonio ,vna bellilsima porta di componimento dorico : Et ùmilmente il tramezzo, & il pergamo della Chiefa di edo fanto Agortino. Fece anco fare nello feendere, per andare alla fonte, fuor d’vnaporta,uerfo la pieue vecchia a mezza coda vna cappellata per i frati, ancor, che non ne haueirero voglia. In Arezzo fece il difegno della cafadi Meder Pietro Adro logo peritifsimo : «Sedi terra vna figura grande per Montepulciano, cioè vn Re Porfena,che era cofa fingulare;ma non l’ho mai riuida dalla prima volta in poi, onde dubito non damale capitata. Etavn prete Tedefco amico fuo, fecevn san Rocco di terra cotta grande quanto il naturale,& molto bello. Il quale prete lo fece porre nella chiefa di Battifolle, contado d’Arezzo. Et que da fu l'vltima Scultura, che facefie. Diede anco il difegno delle fcale della fali ta al Vefcouado d’Arezzo. Et per la Madonna delle lagrime della medefima citta fece il difegno d’uno ornaméco che fi haueua a fare dimarmo, belliflimo con quattro figure di braccia quatro l’una,ma non andò quefla opera inanzi perla morte di efTo Andrea j ilquale peruenuto all’età di LXVII1. anni,co* me quello,che mai non ftauaoziofo,mettendofi in villa à tramutare certi pa li da luogo à luogo, prefe vna calda, & in pochi giorni, aggrauato da conti«: nuafebre, fi morì l’anno 152.9, Dolfe la morte d Andrea,per l’honorcalla pa tria, e per l’amore, & vtilcà trefuoi figliuoli mafehi, &c alle femmine paria mente. Et non è molto tempo, che Muzio Camillo vn de’tre predetti figliuoli, ilquale negli dudij delle buone lettere riufciua ingegno bellifsimo, gl’andò diètro co molto danno della fua cafa,e difpiacere degl’amici. Fu An drea oltre alla profesfìone dell’arte,perfona in vero aliai fegnalata;perciochc fu ne i difeorfi prudente, e d’ogni cofa ragion alia benifsimo. Fu prouido, e coftumato in ogni fua azzione, amicifsimo degl’huomini dotti, e filofofo na turalifsimo. Attefe affai alle cofedi cofmografia,6c laiciò ai fuoi alcuni dife gni,e ferirti di lontananze, e di mifure . Fu di ftatura alquanto piccolo, ma benifsimo formato, & complefsionato. I capegli fuoi erano dirteli,& molli, gl’occhi bianchi,il nafo aquilino,la carne bianca,e rubiconda, ma hebbe la lingua alquanto impedita. Furono fuoi difcepoli Girolamo Lombardo det to ; Simone Cioli Fiorentino, Domenico dal Monte san Sauino, che morì pocodopoluùLionardodel Tallo Fiorentino,che fece in santo Ambruogio di Firenze fopra la fua fepoltura vn san Baftiano di legno , eia tauoladimar mo delle Monache di santa chiara. Fu Umilmente fuo difccpolo Iacopo san iouino FiorétinOjCofi nominato dal fuo maeftro, delqualefi ragionerà a fuo luogo diftefamente. Sonodunque l’Architetturaela Scultura . moltoohligatead Andrea,per hàuer’cgli neH’unaag . giunto molti termini di mifure,& ordini •. di tirar peli vn modo di dili genza,che non fiera . perinna .
zivfatoròcnell’altra hauèndo condotto a perfezzione il marmo con giudizio, dili genza, e pratica marauigliofà »