Vua di ‘Baldaffarre PeruXzji Sanefè 'Ttt. & Arch.
Ra tutti i doni,chediftribuifceil Cielo a i mortali ,ne(Tu no giuftamete fi puote ò dee tener maggior della virtù,&: Quiete,&
pace dell’animo ; facédociqlla per lepre immortali, e qfra beati.E però chi di qfte è dotato, oltre l’obligo,che ne dee hauerc
grandifsimo a Dio; tragl’altri ,quafi fra letenebre vn lume,fi fa conofcerernella maniera, che ha fatto ne’tempi noftri Baldafiarre Peruz
zipittore,&architetto Sanefe. Delquale ficuramentepofriamodire, che la modeftia,ela bontà che fi uidero in lui,fùffino rami non mediocri della Tom
ma tranquillità,che fofpirano Tempre le menti di chi ci nafce; Se che l'operc da lui lifciateci Inno onoratifsimi frutti di quella uera virtù, che fu in lui in
fufa dal Cielo. Ma fé bene ho detto di fopra Baldafiarre Sanefe,per che fu s£ pre pet Sanefe conofciuto,non tacerò, die fi come fette città combatterono fra loro Homero,volendo ciafcuno.che egli fiifle fuo cittadinojcofi tre nobi lifsimecittàdi Tofcana, cioèFiorenza,Volterra, e Siena hanno tenuto cia- fcuna che Baldafiarrefiafuo. Ma a dirne il uero, ciafchedunaci ha parte, per ciocheellendogia trauagliata Fiorenzadalleguerreciuili, Antonio Pcruzzi nobile cittadino Fiorentino,fen’ando,per viuerepiu quietamente,ad habita re a Volterra; la doue hauendo qualche tempo dimorato,l’anno 1482 prefe moglie in quella ci ttà,&inpochi anni hebbe due figliuoli,vno Mafchio chia mato Baldafiarre, & vna femmina, che hebbe nome Virginia. Horaauuen ne, correndo dietro la guerra a cofiui,che n ullaltro cercaua,che pace,e quic te,che Volterra indi a non molto,fu saccheggiata . perche fu sforzato Anto nio fuggirli a Siénaje li,hauendo perduto quali tutto quello, chehaueua, a ftarfi aliai poueramente. Intanto elìendo Baldafiarre crefciuto, praticauasé pre con perfoneingegnole, e particolarmente con Orafi, edifegnatori. per che,cominciatogli a piacerequelI’Arti, fi diede del tutto al difegno.Enon molto dopo morto il padre fi diedealla pittura con tanto ftudio, chcin brc* uifsimo tempo fece in ella marauigliofo acqui fio, imitando, oltre l’opere de Maeftri migliori,lecofeviue,enaturali.& coli facendo qualche cofa potè co quell’arte aiutare fe ftefloda madre,e la forella, e feguirare gli ftudii della pit tura.Furono le fue primeopere(oltre alcune cofe I siena,nò degne di memo ria) vna capelletta in Volterra appretto alla porta Fiorentina, nella quale co dufie alcune figure con tanta grazia,che elle furono cagione, che fatto amici zia con vn pittore Volterrano chiamato Piero,ilqualc ftaua il piu del tempo in Roma,egli le n’andafiela con elio lui,chelauoraua per Alefiandro fello alcune cofe in palazzo. Ma elìendo morto Alefiandro, e non lauorando piu Maeftro Piero in quel luogo,fi mife Baldafiarre in bottega del padre di Ma« turino, pittore non molto eccellente, che in quel tempo di lauori ordinarii haueua fépre molte cofe da fare.Colui dunq* meflo innanzi a Baldafiarre vn quadro ingefiato,gli ditte,fenza dargli altro cartone,o difegno,che vi facefie dentro vna N. Donna. Baldafiarre prefo vn carbonein vn tratto hebbe con molta pratica dilegnato quello che voleua dipignere nel quadro:& appretto dato di mano a i colorisce in pochi giorni vn quadro tanto bello,e ben fini to,che fece ftupire non loie il Maefiro della bottega,ma molti pittori,che lo videro . I quali conolciuta la virtù fua, furono cagione, che gli lu dato a fare nella chiefa di santo Honofrio la capella deH’Altar maggiore,laquale egli co dufie à frefeo con molto bella maniera,&con molta grazia. Dopo nella chie la di finto Koccho a Ripa fece due al tre capellette in frefeo. perche comincia to a efiere in buon credito fu còdotto a Hoftia, doue nel Mafchio della Roc chadipinfedi chiaro feuro in alcune ftanze fiorie beilifsime,eparticolarmé* te vna battaglia da mano in quella maniera, che vfauano di combatterean ticamen te i Romanij& appretto vno squadrone di faldati, chedanno l’afl'al toa vna Rocca* doue fi veggionoi foldaticon bel lifsima, e pronta brauura, coperti colle targhe,appoggiare le fcale alla muraglia} & quelli di dentro ri« buttargli co fierezza terribile.fece aco T q^a fioria molti infiruméti da guerra amichi, e-fimilmente diuerfe forti d’armi, Se in vna lala molte altre ftorie tc urne fiate quali delle migliori cofe,che facete; bene e uero,che fu aiutato in quella opera da Cefare da Milano. Ritornato Baldaflarre, dopo quefti lauori, in Roma fece amicizia ftretti sima con AgoftinoGhigi Sanefe.fi perche Agofti no naturalmente amaua tutti i virtuose fi perche Baldaflarre fi faceua San« fe, onde potè con l’aiuto di tanto huomo trattenerli,e ftudiare le cofe di Ro ma, ma/simamented’ Architettura: ncllequali, per la concorrenza di Bra* mante fece in poco tempo marauigliofofrutco. ilchegli fu poi,come fi dira, di honorc ed’vtile gradifsimo. Attefeanco allaprofpettiua, e fi fecein quel la feienzia tale,che in efla pochi parialui habbiam veduti a tempi noftri ope rare: il che fi vede manifellamentein tuttel’operefue. Hauendo intanto Pa pj Giulio fecondo fatto vn corridore in palazzo,&vicino al tetto vn’Vcellie ra,vi dipinfe Baldaflarri tutti i meli di chiaro fcuro,& gfeflercizii, che fi fan no perciafcun d’efsi in tutto l’anno.Nella quale opera fi veggiono infiniti ca famenti, Teatri, Anfiteatri, Palazzi, Scaltre fabbriche con bella inuenzionc in quel luogo accomodate, lauorò poi nel palazzo di san Giorgio per il Car dinaie Raffaello Riario Vefcouod’Hoftia, in compagnia d’altri pittori alcu* ne ftanze ; e fece vna facciata,dirimpetto a Mefler Vlifle da Fano; e fimilmen te quella di eflo Mefler Viiffe j nella quale le ftorie,che egli vi feced’Vlif fc gli diedero nome, e fama grandiffima. Ma molto piu glie ne diede il mo* dello del Palazzo d’Agoftino Ghigi, condotto con quella bella grazia, che fi,vede, non murato, ma veramente nato:Se l’adorno fuori di terretta con iftorie di fua mano molto belle. Lafala fimilmente è fatta in partimenti di colonne, figurate in profpettiua.'lequali con iftrafori moftrano quella es- fere maggiore. E quello, che è di flupenda marauiglia,ui-fi vede vna loggiain fulgiardino dipinta da Baldaflarre, con leftoriedi Medufa, quando ella conùertegl’huominiin faflo,chenon può immaginarfi piu bella ; Se appreflo quando Perfeo le taglia la tefta, con molte altre ftorie ne’peducci di quella volta : E l’ornamento tirato in profpettiua di ftucchi, & colori con trafatti è tanto naturale, e viuo, che anco agl’artefici eccellenti pare diri* lieuo. E mi ricorda , che menando io il CaualiereTiziano, pittoreeccellé* tifsimo,Sc honorato, a vedere quella opera, egli per niun modo voleua credere, che quella fuflepittura; perche mutato veduta', ne rimale maraui* gliaro. sono in quello luogo alcune cofe fatte da fra Sebaflian Vinizianodel la prima manierale di mano del Diuino Raffaello, vi è (come fi è detto) vna Galatea rapita dagli Dii Marini.Fece anco Baldaflarre,paflato Campo di Fio re,per andare a piazza Giudea,vna facciata bellifsima di terretra con profpet tiue mirabili-,laqualefu fatta finire da vn cubiculario del Papa: Se hoggi è pof fedutada Iacopo Strozzi Fiorentino. Similmente fece nella pace vna capei* la a Mefler Ferrando Ponzetti,che fu poi Cardinale, alPenrrata della chiefa amari manca,con iftorie piccole del Teftamento Vecchio, Se con alcune figure anco affai grandi. laquale opera,per cofa infrefco è lauorata con molta diligenza. Ma molto piu moftrò quanto valefle nella pitturale nella profpet tiuanel medefimo tempio vicino! all’Aitar maggiore: douefece,per Mefler Filippo da Siena cherico di camera,in vna ftoria quando la Noftra Donna fa lendoi gradi, va al Tempio,con molte figure degne di lode, comevn gentil* huomo veftito all’antica,il quale feaugleato d’up ftio Cauallo,porge mentre 1 feruidori l’afpettao,la limofina a vn pouero tutto ignudo,e mefchiniffimo, il quale fi vede,che con grande affetto gliela chiede.Sono anco ih quello luo go cafamenti varii,& ornamenti bellissimi. & in quefta opera, Umilmente lauoratain frefco, fono contrafatti ornamenti di ftuccho intornointorno» chemoftrano edere con campanelle grandi appiccati al muro, come fufle vnatauola dipinta à olio. E nel honoratifsimo apparato,che fece il popolo Romano in Campidoglio, quando fu dato il battone di santaChiefaal Duca Giuliano de’Medici; difei ftoriedi pittura, che furono fatte da feidiuerfi eccellenti pittori,quella,chefudi mano di Baldaflarri, alta fette canne,elars ga tre,e mezzo,nella quale era quando Giulia Tarpea fa tradimento a i Ro* mani,fu fenza alcun dubbio di tutte l’altre giudicata la migliore. Ma quello che fece ftupire ognuno fu laprofpettiua, ò vero Scena d’una Comedia, tan to bella,che non e posfibile immagi narfi piu : percioche la varietà e bella ma nierade’cafamenti, lediuerfeloggic, la bizzarria delle porte, efineftre, &c l’altrecofe,chevi fi videro d’Architettura, furono tanto beneintefe,edi cofì ftraordinariainuenzione,che non fi può dirne la millefima parte. A Mefler Francefco da Noricia,feceperlafuacafain fulla piazza de’Fainefi;vna porta d’ordine Dorico mollo graziola. & a Mefler Francefco Buzio,vicino alla pi* azza degl’Altieri vna molto bella facciata, e nel fregio di quella mife tutti i Cardinali Romaniche allora viueuano ritratti di naturale: e nellafacciata fi gurò le Borie di Cefare,quando gli fono prefentati 1 tributi da tutto il raon* do : e fopra vi dipinfe i dodici Imperadori,iquali pofano fopra certe menfo- le,e fcortano le vedutealdifotto in fu,& fono con grandifsima arte lauorati. per la quale tutta opera meritò commendazzione infinita, lauorò in Banchi vn’Armedi Papa Leone con trefanciulli afrefco,chedi tenerifsima carne, e viui pareuano. & a fra Mariano Fetti, frate del Piombo,fece a Monte Caual* lo,nel giardino,vn san Bernardo di terretta belliffimo. Et alla compagnia di santa Chaterina da Siena in ftrada Giulia, oltre vna Bara da portar morti al* lafepoltura, che è mirabile, molte altre cole tutte lodeuoli.similmente in Siena diede il difegno dell’Organo del Carmino, & fece alcune altre cofein quella città,ma di non molta importanza .Dopo eflendo condotto a Bolo» gnada gl’operaidisan Petronio, perche facefle il modello della facciata di quel tempio, ne fece due piante grandi, e due proffili, vna alla moderna, & vn’altro allaTedefca, che ancorali ferba, come cofa veramente rara per ha- uere egli in profpettiua di maniera squartata e tirata quellafabrica,che pare di rilieuo, nella fagreftia di detto san Petronio. Nella medefima città, in ca* fa del Conte Giouambatifta Bentiuogli,fece per la detta fabrica piu difegni, che furo no tato belliche nò fi poflono abaftàzalodarele belle inueftigazio ni daqueft’huomo tiouate.per non rouinareil vecchio,cheeramuratp,eco bella proporzione congiugnerlo col nuouo. Fece al Conte Giouambatifta fopradetto vn difegno d’vna Natiuità, con i Magi di chiaro fcuro,nella quale ecofa marauigliofa vedere i Caualli,i carriaggi le corti dei tre Re condotti co bellisfi. grazia,fi comeanco fono le muragliedc’ tépii,& alcuni cafamenti in? torno alla capana. laquale opera fece poi colorire il CÓte ad Girplamo.Treui gi,che la condufte a buona perfezzione. fece ancora il difegnodella porta dei la Chicfadi san Michelein Bofco,bellifIìmoMonafttTiode’Monaci di Mon' le Olmeto* fuor di Bologna* & il dilegno, & modello del Duomo di Carpi, che fu molto bello,e fecondo le regole di Vitruuio con Tuo ordine fabbricato. E nel medefimo luogo diede principio alla chiefa di san Niccola, laquale no véne a fine in quel tépo : perche Baldafiarri fu quafi forzato tornare a Sie na afareidifegni perle fortificazzioni della città, chepci furono fecondo l’ordineluo mefle in opera. Di poi tornato a Roma, e fatta la cafa, che è di* rimpetto aTarnefe^ alcun’altre, che fono dentro a quella città, fu da Papa Leone x. in molte colè adoperato. Ilquale Pontefice volendo finire la fabbri cadi san Piero, cominciata da Giulio fecondo, col difegno di Bramante, e parendogli, che fulle troppo grande edifizio,e da reggerli poco infieme, fece Baldallarre vn nuouo modello magnificoie veramente ingegnofo, & con ta to buon giudiziojched’alcune parti di quello fi fono poi leruiti gl’altri Ar* chiterti.Edi vero quello artefice fu tanto diligente,e di fi raro,e bel giudizio chele colelueluronofemprein modo ordinate,che non ha maihauuto pari nelle cofe d’Architettura, per hauere egli,oltrel’altrecofe quella protesilo* ne con bella, e buona maniera di pi ttura accompagnato .fece il difegno del«* la fepoltura di Adriano fello,e quello,che vi è dipinto intorno è di fua mao, e Michelagnolo scultore Sanele condufie la detta lepoltura di marmo, con l’aiuto di elfo Baldallarre. e quando fi recitò al detto Papa Leone la Calandra Comedia del Cardinale di Bibbiena,fece Baldallarre l’apparato,:ela prò lpettiua,chenon fu manco bella,anzi piuafiai,chequella,chehaueuaaltra volta fatto, comefièdèttodifopra.&in quellefifatte opere meritò tanto piu lode, quanto,pervn gran pezzo adietro l’ufo delle Comedie, &c confe* guentemente delle scene,e prospettiue era fiato difmefio,facendoli in quel« la vece felle,e rapprelentazioni. Et o primao poi, che fi recitafle ladetta Ca landra,laqualefudelleprimecomedie|Volgari,chefi vedefie, ò recitafie, ba fta,che Baldallarre fece al tépo di Leone x. due scene,che furono marauiglio lè ,&aperfono la viaa coloro, che ne hanno poi fatto a tempi noftri .Ne fi può immaginare come egli in tanta ftrettezza di fito accomodali tante lira de,tanti palazzi, e tante bizzarrie di tempii, di loggie,ed’andari di cornici,co fi ben fatte, che pareuano non finte, ma verifsime, e la piazza non vnacofa dipintale picciola, ma vera, e grandifsima. ordinò egli fimilmente le lumiere, i lumi di dentro,che feruono alla prolpettiua,e tutte l’altre cole, cheface uano dibifogno con molto giudizio,efièndofi,come ho detto,quafi perduto del tutto l’vfo delle Comedie.laquale maniera di Ipettacolo auanza,per mio creder,quando ha tutte le lue appartenenze, qualunche altro, quanto fi.vo= glia magnifico, & fontuofo. Nella creazione poi di Papa Clemente lettimo l’anno 1514. fece l’apparato della Coronazione: e fini in san Piero la faccia* ta della caperla maggiore di preperigni già fiata cominciata da Bramante.E nella Capella,doue e la lepoltura di bronzo di Papa Siilo fece di pittura que* gli Apolidi,che fono di chiaro fcuro nelle Nicchie dietro l’altare, & il dife= gno del Tabernacolo del Sagramento,che è molto graziolo. venuto poi Lati no 1517, nel crudelifsimo facco di Roma, il pouero Baldallarre tu fatto pri* gione degli Spagnuoli, e non fidamente perdè ogni fuo hauere, ma fu anco molto ftraziatò, e tormentato: perche,hauendo egli l’afpetto graue,nobile, c graziofo, lo credeuano qualche gran prelato trautftito, o alito huomo at*
to/to a pagare vnagrofsisfima taglia Mafinalmentehauendo trouato quegli impulsimi barbari, che egli era vn dipintore,gli fece vn di loro (lato affezio- natifsimo di Borbone fare il ri tratto di quel leeleratifsimo Capitano nimico di Dio,edegli huomini,òcheglielefaceire vedere cofi morto, o in altro modo,che glielo mofiralle con difegni, ò con parole. Dopo ciò, eflendo vfeito Baldaflarredelle mani loro, imbarcò per andarfeneà porto Hercole, e di li a Siena,ma fu per la Brada di maniera sualigato,e fpogliato d’ogni cofa, che fc n’ando a Siena in camicia. Nondimeno ellendo honoratamen tc riceuuto,e riucBito dagl’amici, gli fu poco appreflo ordinato prouifione, efalario dal publico,accio attendeflealla fortificazione di quella città*, nella quale dimo rando hebbe due figliuoli, & oltre quello,chefeceperil publico, fece molti difegnidi cafe a i fuoi cittadini*, enellachiefadel Carmino il difegno dell’or namento dell’Organo, che èmolto bello. Intanto venuto l’efsercito imperiale, e del Papa all’afsediodi Firenze,fua Santità mandò Baldafsarriin cam po a Baccio Valori comiflario,accio fi feruifie dell’ingegno di lui ne bifogni del capo,e nell’espugnazione della città. Ma Baldaflarreamàdo piu la libera ta dell’antica patria, che la grazia del Papa, fenza temer punto l’indignazione di tanto pontefice,non li volle mai adoperarein cola alcuna di momen« to. di che accortofi il Papa,gli portò per vn pezzo non piccolo odio. Ma fini cala guerra, defiderando BaldafTarre di ritornare a Roma ; i Cardinali^ Sai diati, Triulzi,eCefarino, i quali rutti haueua in molte cofe amoreuolmentc feruiti,lo ritornarono in grazia del Papa,ene’primi maneggi,onde potè libc ramenteritornarfenea Roma,doue dopo non molti giorni,fece per i Signo ri Orfini il dilegno di due bellifsimi palazzi, che furono fabbricati in verfo Viterbo,e d’alcui altri edifizii pia raglia.Ma nóltermettédo Iqflo mette gli (ludi d’A Urologia,ne qlli della Matematica, egl’altn, di che molto fi diletta ua,cominciò vn libro dell’Antichità di Roma: et a contentare Virruuio, face do i difegni di mano in mano delle figure, (opragli ferirti di quell’autore, di cheancor’hoggi le ne vede vna parte appreflo Francefcoda Siena, che fu luo difcepolo i doue in alcune carte fono i difegni dell’anrichità, e del modo di fabricare alla moderna, fece anco, Bando in Roma il difegno della cafa de* Mafsimi girato in forma ouale, con bello, Se nuouo modo di fabbrica: e nel la facciata dinanzi fece vn veBibulo di colonne dorichemolto artifiziofo, e proporzionato,Se vn bello spartimento nel cortile,Senell’acconcio delle fca lej ma non potè vedere finita quefi’opera, fopragiunro dalla morte. Ma ans cor che tante fuflfero le virtù,e le fatiche di queBo nobile artefice, ellegioua rono poco nondimeno a lui Bello,Se aliai ad altri.perche le benefu adopera to da Papi, Cardinali, Se altri perfonaggi grandi, e ricchifsimi, non però alcuno d’efsi gli fece mai rileuato benefizio : e ciò potè ageuolmente.au- ucnire non tanto daliapoca liberalità de’ Signori, che per lo piu, meno fo* no libera li, doue piu douerrebbono *, quanto dalla timidità, e troppa nio- deBia, anzi per dir meglio in queBo calo dappocaggine di Baldallarri. E per dire il vero quanto fi deue efl'et dilcreto con i principi Magnanimi, elibe rali, tanto bifogna eflère con gl’auari,ingrati, edifeortefi, importuno fem* pre,efaBidiolo. percioche, fi come con i buoni l’imporiunità, Se il chieder Tempre farebbe vizio, cofi con gl’auari eli’ è vietili e vizio farebbe con i fi fat* ti elsere difereto . fi trouò dunque negl’vltimi anni della vita fua Baldafsani vecchio, pouero, e carico di famiglia. E finalmente efsendo viuuto Tempre coflumatifs.amalato grauemére fi mife in letto, llcheintendédo papaPaulo terzo, e tardi conofcédo il danno, che riceueua nella perdita di tanto huo mo, sii mandò adonare per Iacomo Melighi computiftadi san Piero cento scudi,& a fargli amoreuolifsime offerte. Ma egli aggrauato nel male, o pure checofi hauefseaeffere,o(comeficrede)follecitataglilamorte con veleno da qualche Tuo Emulo,che il fuo luogo difideraua,delquale traeua feudi 250 di prouifione,il che fu tardi da i medici conofciuto, fi morì malifsimo conte to, piu per cagione della fua pouera famiglia, che di le medefimo, vedendo in che mal termine egli la lafciaua. fu da i figliuoli, e dagl’amici molto pianto, e nella ritonda apprefso a Raffaello da V rbino,doue fu da tutti i pittori, scultori, Se Architettori di Roma honoreuolmente pianto » Se accompagna to, datogli honorata fepoltura conqueflo epitaffio:
B dltbdfari V crudo Sene tifi,uiro & pi&urd, cr Architccturd,d1iisf} ìngeniorum arti bus ddeo cxccUenti,utfi prijccrum occubuifet temporibus, noflrd iUumfehcius legerent
ViX ami. LV. Mcns. XI Dics XX.
j.ucrctidjO' lo.fdlujìius optimo coniugi,cr parenti,non fine Uchrimis SimonisH onorij, Claudij AEmilia, de Sul pi ti ce minorum fìliorum, dolentes pojkt runt. Die 1111 Ianuarij M. D. X X X VI.
Fu maggiore la fama, Se il nome di Baldafiarre,efiendo morto» che non era (lato in vi ta; Se allora mafsimamente fu la fua virtù defiderata, che papa Paulo terzo fi rifolue di far finire san Piero, perche s’auidero allora di quanto aiuto egli farebbe flato ad Antonio da san Gallo. perche fe bene Antonio fece quello, che fi v^dej haurebbe nondimeno (come fi crede) meglio veduto, in compagnia di Baldafiarre,alcune difficultà di quell’opera. K ima le herede di molte cofe di Baldas. Sebafliano Serlio Bolognefe, ilquale fece il terzo libro dell’Archiietture,e il quarto dell’antichità di Roma mifurate,& in quefli le già dette fatiche di Baldaffarre furono parte mede in margine, e parte furono di molto aiuto all’autore. Iquali ferirti di Baldafiarre rimafero per la maggior parte in mano a Iacopo Melighino Ferrarefe,che fu poi fatto architetto da PapaPaulo detto nelle fuefabbriche;& al detto FrancefcoSa- nefe flato fuo creato, e difcepolo, di mano del quale Francefcoèin Roma l’armedel Cardinaledi Trani in Nauona molto lodata, Se alcunealtreope- re.Edacoflui hauemo hauuto il ritratto di Baldafiarre, e notizia di molte cofe, che non potei fapere quando vfcijla prima volta fuori quello libro. Fu anco difcepolo di Baldafiarre Virgili Romano, che nella fua patria fece a mezzo Borgo nuouo vna facciata di grafito con alcuni prigioni, Se molte aU tre opere belle. Hebbe anco dal medefimo i primi principii d’Architettura Antonio del Rozzo Cittadino Sanefe, Se ingegneri eccellentifs. Efeguitol« lo parimele il Riccio pittore sanefedebene ha poi imitato aflai la manieradi Giouan Antonio Suddoma da Vercelli. Fu anco fuo creato Giouambati flaPeloro Arch. Sanefe,ilqualeattefe molto alle matematiche, & alla Cos= mografia,efecedi fua mano Bufiole,quadranti, e molti ferri, e flromcnti da mifurare: efimilmentele piante di molte fortificazioni,che fono per U mrg
g’or gior parte appteflb macftro Giuliano orefice Sancfe', amicifs. fuo.feceqfto GiouamBatiftaal DucaCofimode’Medici tutto di rilieuo,c bello affatto il fito di Siena, con le valli, & ciò che ha intorno a vn miglio,e mezzo: le mura le ftrade, 1 forti,& in fomma del tutto vn bellifsimo modello. Ma perche era coftui inftabile,fì parti,ancor che hauefle buona prouifione da quel Princi* pe. e penfando di far meglio, fi condufie in Francia,doue hauendo feguitato la corte,lenza alcun frutto, molto tempo, fi morì finalmente in Auignone. Ma ancor che coftui fulle molto pratico, Se intendente Archit. non fi vede però in alcun luogo fabbriche fatte da lui,ò con fuo ordine : ftando egli fem prc tanto poco in vn luogo, che non fi poteua rifoluere niente. onde confu«* mò tutto il tempo in difegni, capricci, mifure, e modelli, ha meritato nondi meno,come profeflordellenoftre Arti,che di lui fi faccia memoria.
Difegnò Baldaflarre eccellentemente in tutti modi,&con gran giudizio, c diligenza: ma piu di penna, da’cquerello,e chiaro fcuro,che d’altro, come fi vede in molti difegni fuoi,che fono apprefIogl’artefici. e particolarmente nel noftro libro in diuerfe carte; in vna delle quali èvnaftoria finta perca* priccio,cio è vna piazza piena d’archi, colofii,teatri, obelifci, piramidi, tem pii di diuerfe maniere,porti ci,& altre cofe tutte fatte all’antica, e fopra vna baie è Mercurio alquale correndo( intorno tutte le forti d’archimifti con fof fretti,mantici, Bocce 6c altri inftrumenti da ftillare,gli fanno vn ferui* fiale per farlo andar del corpo: con non meno ridicola, che bella inuenzione,e capriccio. Furono amici,e molto domefti x ^ ci di Bai. ilquale fu con ognuno fem p re cor refe, mode fto,e gentile,Domenico BeccafumiSanefe,pitto re ecc.Sc il Capanna,ilquale,oltre molte al tre cofe, che dipinfe in Siena,fece la facciata de Turchi, òcvn’altra, che u’èfopralapiaz
za.