*Vìla di Marco falanrefe pittore.
V'andò il.mondo ha vn lume in vna fcienza, che fia grande i vns iiérfaTmemc ne rifplendé ogni partcj & doue-maggior fiamma &: doue minèrefe fecóndo i fi ti, è l’arie fonò i miracoli ancora maggiorile minori. E nel vero di continuo ceni ingegni in cer re prouincie fono a certecofé atti , ch’altri non pofluno edere.
Ne per fatiche,che èglino durino,arriuanó però mai a’ifegnodigranditóìma eccellenza.Ma fe quando noi reggiamo in qualche provincia nafeerevn frut
tocche vfiato noti ha a nafcerci,ce ne marauigliamo: tanto piu d’vno ingegno buono, po/siàmo rallegrarci, quando lo trottiamo in vn paefie, doue nonna
fcanó lìuornitii di fimile‘profefsiòhe. Coniefu Marco Calaurefe pi ttore, fi-stiale vicito della Ina patria, detóe come ameno,Se pieno di dolcezza per fua
abiratione Napoli,fe beneindrizzato aueua il camino per venirfenea Roma Se in quella vltimare il fine, che fi catta dallo ftudio della pittura. Ma fi gli fu
dolce il canto della Serena,dilettandoli egli inafsimamen te di fonare di liuto® Se fi le molli onde del Sebeto lo liquefeccro. che reftò prigione co’l corpo di
cuel (ito; fin che refe lo fpi rito al cielo & alla terra il mortale. Fece Marco infiniti lauori,in olio,& in frefeo, Se in quella patria motóre) valere piu di alcu-
no altro,che tale arte in luo tempo eferci rafie. Come ne fece fede quello, che lauoròi Auerfa dieci miglialórano daNapoIi : &particularmentenellachie-
fia di santo Agoftino allo aitar maggiore vna tauola a olio,con gradi flìmo or-namento 5 Se diuerfi quadri con iftorie, Se figure lauorate j nelle quali figurò
santo Agoftino difputarecon gli Eretici : & di iopra, Se dalle bande ftorie di Chritóo, Se santi in varie attitudini.Nella qualeoperafi vedevna maniera
molto continuata, & che tira al buono dcllecoiedella maniera moderna -Se vn bellitóimo, Se praticc/coloritoin etóafi cóprende . Quella fu vna delle fue
tante fatiche, che in quella citta, Se per diuerfi luoghi del Regnp fece, Ville di continuo allegramente. Se bellitóimo tempo fi diedè.Perochenon hauen-
do emulatone,ne contrafto degl’artefici nella pittura,fu da que’signori fem pre adoratoj& delle cofe fue fi fece co boniflì. pagamenti fodisfare. Cofi per-
uenutoa gli anni jóidi fua età d’vno ordinario male fini lafua vita.Lafcio fuo creato Gio. Filippo Crefcione pittor Napolitano, ilquale in compagnia di
LionardoCaftellanifuo cognato fece moltcpitture,Se tuttauia fanno:dei quali per eflcr viui,&in continuo eflercitio,non accadefar menzione alcuna*
F nronolepitturedi maeftro Marco daini lauorate dal 1508. fino al 1542.
Fu compagno di Marco vn’altro Calaurefe del quale non fo il nome, ilquale 5 Roma lauoro con Giouan ni da vdinc lungo tempo,e fece da per fc molte opc re in Roma,e particolarmente facciate di chiaro feurp. fece anche nella Chi« fa della Trinità la cnpella della concezione a frefeo, con molta pratica,edili- genza. Fu ne’medefimi tempi Nicola detto comunemente da ognuno ,Mae- fteo Cola dalla Matrice, ilquale fece in Afcoli, in Calauria,& a Norcia molte opere,clie fono notifiìme,che gl’acquiftarono fama di Maeftro raro, e del migliore,che fufle mai flato in quépaefi:E perchc'attefe anco ali’ Architetta ra rutti gledificijache nc’iuoi tempi fi fecero ad Afcoli,& in tutta quella pro-
uincia tlincia,furono architettati da lui j ilquale lenza curarli di veder Roma o mutar paefe,fi frette lempre in Afcoli tiiucndo vn tempo allegramente, con vna Tua Moglie di buona,& honorata famiglia,edotata di (ingoiar virtù danimo* come fi vide,quando al tempo di rapa raulo terzo fi leuarono in Afcoli 1 e par ti} percioche fuggendo cortei col marito,ilquale era feguitato da molti lolda ti,piu per cagione di lei,chebelliflìmagiouaneera,che per altro iella fi rilol- ue,non vedendo di potere in altro modo faluare a fe l’honore, de al marito la vita, a precipitarli da vn’altillima balza in vn fondoiilche fatto penfarono tut ti,che ella fi fufre,pome fu in vero,tutta (tritolata,non chepercpfiaamorte,p che lalciato il marito lenza fargli alcuna ingiuria, fe né tornarono in A fcoli. Morta dunque quella fingolar Donna,degna d’eterna lode, ville Maefrro Co la il rimanenredellafua vita poco lieto. Non molto dopo, efrendoil signor Alefrandro Vitelli fatto signore della Matrice, condulie. Maeftro Cola già vecchio a Citta di Caft.doue in vn luo palazzo gli fece dipigncrc molte colè a frefco,& molti altri lauori,lequali opere finire tornò M. Cola a finire la fua vita alla Matrice. Coftui non harebbe fatto fenon ragioneuoImente,leegli hauefre la fua arte efercitato in luoghi, douela concorrenza, e l’emulazione rhauefre fatto attendere con piu ftudio alla pittura, &c clcrciìare il bello ingegnosi cui fi vide, che era (lato dalla natura dotato, .
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